Andando nel dettaglio, l'import di cereali in granella è calato di 340mila tonnellate (-14%), dovuto ai minor quantitativi richiesti di grano duro (-175mila tonnellate) e di grano tenero (-132mila tonnellate). Riduzione anche per le farine proteiche vegetali (-51mila tonnellate, -12,7%), mentre crescono i semi e frutti oleosi (+40.800 tonnellate) e riso (9.500 tonnellate).
Sul fronte delle esportazioni, la riduzione complessiva riguarda le minori vendite all'estero di prodotti trasformati (-78mila tonnellate) e della pasta alimentare (-25.300 tonnellate). Crescono le esportazioni di cereali in granella (+25.800 tonnellate) e di semola di grano duro (+4.400 tonnellate).
La lettura di questi dati, pubblicati da Anacer, anche a seguito della situazione della filiera cerealicola e della pasta mostrata nei dati di Areté durante i Durum Days 2021, è la normalizzazione di un mercato esploso nei primi mesi della pandemia, dove hanno tirato, sia in Italia che all'estero, produzione e acquisti di pasta e prodotti trasformati. Il graduale ritorno alla normalità vede così tornare ad alleggerirsi la pressione sui mercati e sugli scambi commerciali.
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Fonte: Anacer - Associazione nazionale cerealisti
Autore: Lorenzo Pelliconi