L'Anacer ha pubblicato i dati della bilancia import/export di cereali del primo semestre 2018, confrontato con il primo semestre 2017, dove viene messo in evidenza un peggioramento del deficit di bilancio di quasi 28 milioni di euro, dovuto al fatto che l'import è aumentato in valore di 15,5 milioni di euro, mentre l'export è calato di 12,1 milioni.

Sul fronte quantitativo, l'import, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, è cresciuto di 368mila tonnellate (+3,6%), con un forte traino degli arrivi del grano tenero (+289mila tonnellate), mentre scendono quelli di grano duro (-180mila tonnellate) e orzo (-41mila tonnellate). Stabili gli arrivi di mais, mentre si registra un incremento importante dell'import di farina proteica (+11%), in particolare farina di soia (+80mila tonnellate) e girasole (+69mila tonnellate). In calo di 42mila tonnellate (-32%) invece l'acquisto di riso dall'estero.

Sul fronte delle esportazioni, il calo complessivo è stato di 261mila tonnellate (-11%). Forte diminuzione dei cereali in granella (-300mila tonnellate, di cui 263mila tonnellate di grano duro) e prodotti trasformati (-58mila tonnellate). Aumentano le vendite all'estero di pasta alimentare (+6%), mangimi a base di cereali (+10%), farina di grano tenero (+11%), semola di grano duro (+17%) e riso (+4%).