Scendono sia i valori dell'export che quelli dell'import per il settore cerealicolo nei primi undici mesi del 2016, anche se le esportazioni sono maggiormente rallentate rispetto allo stesso periodo del 2015. Il saldo è peggiorato complessivamente solo di circa 20 milioni, ma è la tendenza a essere negativa.

Dal punto di vista quantitativo l'import di prodotti cerealicoli nei primi undici mesi del 2016 è aumentato di 1,5 milioni di tonnellate rispetto allo stesso periodo del 2015, passando da 16,2 a 17,7 milioni di tonnellate (+9,6%).
Tra i cereali in granella crescono le importazioni di mais (+771mila tonnellate), grano tenero (+359mila tonnellate) e orzo (+108mila tonnellate). Scendono invece gli arrivi di grano duro (-62mila tonnellate), sorgo (-65mila tonnellate) e avena (-18mila tonnellate).
Aumenta l'import di riso di 39mila tonnellate (+20,7%), così come i prodotti trasformati/sostitutivi (+88mila tonnellate) e mangimi a base di cereali (+6800 tonnellate), mentre trend negativo per le farine proteiche (-178mila tonnellate).

Sul fronte dell'export la flessione quantitativa si è attestata solo su circa 11mila tonnellate rispetto allo stesso periodo 2015 (-0,3%). A fronte della riduzione delle esportazioni dei cereali in granella (-130mila tonnellate), riso (-21mila tonnellate), mangimi a base di cereali (-15mila tonnellate), crescono le vendite all'estero di prodotti trasformati (+77mila tonnellate), pasta alimentare (+56mila tonnellate), farina di grano tenero (+16mila tonnellate) e semola di grano duro (+5500 tonnellate).