Le importazioni complessive dei cereali in granella aumentano di 2,5 milioni di tonnellate (+1,2 mio/t dai Paesi comunitari e +1,3 mio/t dai Paesi terzi). Aumenta soprattutto il grano duro (+1,12 mio/t, tra cui +0,96 mio/t dal Canada), il granturco (+0,7 mio/t, di cui +0,5 mio/t dai Paesi Ue) e il grano tenero (+0,7 mio/t di cui +0,6 mio/t dalla Ue). Risultano pure in aumento gli arrivi in Italia di avena (+19.000 t) e, tra gli altri cereali, di sorgo (+20.000 t). Stabile l’orzo a circa 0,6 mio/t.
Per quanto riguarda gli altri prodotti del settore si registra un calo nell’import dei prodotti trasformati/sostitutivi (-79.000 t) e un incremento nella crusca (+9.000 t) e nei mangimi a base di cereali (+25.000 t). Le importazioni di riso (lavorato, semigreggio, risone e rotture) risultano in crescita di circa 40.000 t rispetto all’anno precedente aumentando soprattutto gli arrivi dal Pakistan (+12.500 t) e dalla Birmania (+8.700 t). Rispetto all’anno precedente le importazioni totali di farine proteine vegetali sono aumentate di 428.000 tonnellate (+17%), tra cui +270.000 t di farina di soia e +108.000 t di farina di girasole, mentre le importazioni totali dei semi oleosi sono risultate in calo di 48.500 t (-2,5%).
Le esportazioni complessive dall’Italia del settore cerealicolo nell’intero 2014 hanno registrato un incremento di 274.000 tonnellate rispetto all’anno precedente (+7,1%), grazie soprattutto alle vendite dei cereali in granella (+107.000 t, di cui +88.000 t di grano duro), dei prodotti trasformati+sostitutivi (+90.000 t) e delle paste alimentari che con 1,85 milioni di tonnellate raggiungono un nuovo record di vendite all’estero. Risulta in aumento anche l’export di farina di grano tenero (+12.000 t); registra invece una lieve diminuzione delle vendite la semola di grano duro (-8.000 t), mentre l’export di mangimi a base di cereali si posiziona poco sotto ai livelli record dello scorso anno (-5.000 t). Le esportazioni di riso, considerato nel suo complesso (lavorato, semigreggio, risone e rotture) aumentano di 21.000 tonnellate (+2,9%) grazie all’incremento delle vendite verso il Regno Unito (+10.100 t) e la Svizzera (+5.500 t) e nonostante le riduzioni riscontrate a destinazione Repubblica Ceca (-7.600 t) e Francia (-5.700 t).
I movimenti valutari relativi all’import/export del settore cerealicolo hanno comportato nell’intero anno 2014 un esborso di valuta pari a 5.660,3 milioni di euro (5.278,8 nel 2013) e introiti per 3.141,4 milioni di euro (3.027,3 nel 2013). Pertanto il saldo valutario netto è pari a -2.518,9 milioni di euro, contro -2.251,5 milioni di euro nel 2013.
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Fonte: Anacer - Associazione nazionale cerealisti