Il mercato dell’olio di oliva nazionale ha assistito nell’ultimo trimestre del 2014 a un’impennata dei prezzi all’ingrosso dell’olio extravergine nazionale, giunti su valori mai toccati in precedenza in virtù di una campagna contrassegnata da un vero e proprio crollo produttivo.

E’ quanto emerge dall’analisi trimestrale condotta dalla Borsa merci telematica sui dati delle Camere di commercio e Borse merci, che mostra come le quotazioni dell’extravergine (acidità 0,8%) si siano attestate a fine dicembre sopra la soglia dei 6 euro/kg, dopo aver toccato a novembre anche i 6,25 euro/kg. Una dinamica sostenuta in particolare dall’aumento record osservato a novembre, con i valori cresciuti di ben 35 punti percentuali rispetto ad ottobre. Una fiammata che ha avuto ripercussioni anche sul confronto anno su anno, con i prezzi raddoppiati rispetto al 2013 (+109,3% a dicembre). Peraltro, dopo il leggero rientro dei prezzi a dicembre, le prime rilevazioni del 2015 hanno evidenziato una nuova fiammata dei prezzi, sulla scia della scarsa disponibilità di prodotto italiano sul mercato.

I rialzi osservati per l’extravergine hanno comportato una salita dei prezzi all’ingrosso anche degli altri oli di oliva, sebbene i rincari congiunturali siano stati più contenuti. L’olio di sansa di oliva raffinato ha chiuso il trimestre su 1,58 euro/kg, mettendo a segno un +6% rispetto a fine settembre e tornando ad evidenziare una variazione anno su anno positiva (+11,5% a dicembre).

Sul fronte degli scambi con l’estero va segnalata ancora la marcata crescita delle importazioni, che, tra gennaio ed ottobre 2014 sono aumentate in volume di oltre un terzo rispetto allo stesso periodo del 2013 (da 393mila a 528mila tonnellate). Un incremento imputabile al balzo degli arrivi di olio spagnolo, più che raddoppiati nell’arco di dodici mesi (da 188mila a 467mila tonnellate).

L’analisi trimestrale sul mercato dell’olio di oliva è consultabile su: http://web.bmti.it/flex/olio