Sull'Italia è atteso il ritorno in grande stile dell'estate settembrina, spinta dall'espansione decisa dell'alta pressione subtropicale africana sul Mediterraneo. Questa rimonta anticiclonica richiamerà aria molto calda direttamente dal cuore del continente africano, riportando temperature estive e valori fuori stagione su gran parte delle nostre regioni, almeno fino al weekend.

 

Si tratterà però di una parentesi breve: già dai primi giorni della prossima settimana, infatti, una depressione nordatlantica si dirigerà verso la penisola, aprendo la strada a una fase tipicamente autunnale, con piogge diffuse e un sensibile calo delle temperature.

 

Analisi e previsione

Nel corso delle ultime ore la penisola si è ritrovata divisa in due: da una parte la parziale influenza anticiclonica ha contribuito a mantenere ampi spazi sereni e temperature ancora nel complesso estive, soprattutto al Centro Sud. Mentre dall'altra parte troviamo un Nord caratterizzato da qualche infiltrazione più fresca oceanica, con più nubi e qualche piovasco.

 

Anticiclone africano in grande spolvero: torna il caldo

Come anticipato il quadro meteorologico si appresterà però a cambiare rapidamente, questo grazie al ritorno dell'anticiclone africano.

 

I primi effetti sono già percepibili, contraddistinti da cieli pressoché sereni su tutto il territorio nazionale, con al massimo qualche residua nube ad evoluzione diurna in formazione sui settori alpini. L'incremento termico sarà sensibile, con massime destinate a salire progressivamente da Nord a Sud, portandosi su valori ben superiori a quelli attesi in questo periodo dell'anno. Nelle regioni settentrionali la colonnina di mercurio andrà di nuovo oltre i 30°C, qualche grado in più lungo le vallate del Centro, ma il caldo più intenso interesserà soprattutto il Sud, con picchi fino a 33-34°C nelle aree interne.

 

Fine settimana estivo

Il clou della fase calda coinciderà proprio con i giorni del weekend, in quanto sabato 20 e domenica 21 settembre avremo due giornate fotocopia caratterizzate da stabilità diffusa e tanto sole su tutte le regioni.

 

L'elemento saliente sarà quindi l'aspetto termico, con i termometri che andranno oltre le medie spingendo le massime fin verso i 35°C nelle zone centromeridionali e in Sardegna.

 

Valori fuori stagione, ma più contenuti, anche nella pianura padana tra Lombardia ed Emilia Romagna dove si toccheranno facilmente i 30-32°C nelle ore centrali della giornata.

 

Brusco cambiamento in vista

I sintomi del cambiamento si manifesteranno già dalle prime ore della nuova settimana, quando le aree Nord occidentali assisteranno ad un progressivo aumento delle nubi, associate a locali fenomeni, specie sui settori alpini occidentali.

 

Si tratterà dei primi effetti di una perturbazione ben organizzata, che dal Nord Europa affonderà fin sul Mediterraneo nel corso della giornata di lunedì 22 settembre, raggiungendo di conseguenza anche l'Italia. Le correnti piuttosto fredde interagiranno con le masse d'aria caldo umide presenti sui nostri mari, innescando locali fenomeni estremi come nubifragi e violenti temporali.

 

La tempesta equinoziale

La prossima settimana darà ufficialmente il via all'autunno e, come spesso accade in questo periodo dell'anno, potrebbe coincidere anche con l'arrivo della tipica tempesta equinoziale.


Il profondo cambio di registro verrà garantito da una vigorosa spinta verso Nord dell'anticiclone delle Azzorre, fino a latitudini insolite, manovra che favorirà una risposta fredda fin sui settori più meridionali del continente. Tale dinamica innescherà un'ondulazione marcata del getto polare con conseguente affondo depressionario ricolmo d'aria marittima molto fredda, dapprima sull'Europa centrale e successivamente sul bacino del Mediterraneo.

 

Il rapido ingresso di queste masse fredde determineranno un'intensa instabilità ed un drastico calo delle temperature, le quali potrebbero difatti perdere in poche ore diversi gradi, assestandosi al di sotto delle medie climatiche di riferimento.

 

Genesi del ciclone mediterraneo

L'arrivo dell'aria fredda si scontrerà con il caldo accumulato nelle ultime settimane e questo mix darà origine a un profondo vortice depressionario nel Mediterraneo.
Saranno difatti due i fattori determinanti: da un lato le temperature dei mari superiori alla norma, dall'altro lato gli apporti artici marittimi in arrivo, i quali esalteranno esponenzialmente i contrasti alimentati dall'elevata quantità di energia potenziale.

 

Impatti attesi sull'Italia

Un assetto barico che metterà in serio pericolo il nostro Paese: le diverse masse d'aria andranno difatti a generare temporali molto intensi, accompagnati da grandinate e forti colpi di vento. In talune situazioni potrebbero inoltre prendere piede sistemi convettivi a mesoscala (Mcs), in grado di produrre precipitazioni persistenti e molto abbondanti su larga scala.

 

Il rischio di piogge estreme e talvolta localizzate è quindi reale, con accumuli di oltre 150-200 millimetri in poche ore, ovvero la quantità di precipitazioni normalmente attesa in quasi due mesi.

 

Evoluzione successiva

Le ultime elaborazioni dai più autorevoli centri di previsione confermano purtroppo una lunga fase di maltempo: il ciclone mediterraneo non si esaurirà rapidamente, continuando a stazionare e rinnovarsi, mantenendo condizioni di spiccata instabilità per gran parte della settimana.

 

Un quadro meteorologico spesso caratterizzato da frequenti temporali e precipitazioni intense distribuite a più riprese su diverse regioni, in un contesto di forte dinamicità atmosferica tipico delle classiche tempeste equinoziali.

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