Inverno di nuovo in panne: nei giorni a venire la situazione meteorologica si presenterà sostanzialmente bloccata in tutta Europa, compresa l'Italia. Un evento ormai molto frequente nel nuovo millennio, attribuibile alla ferma presenza dell'anticiclone africano, il quale inibirà quasi completamente la stagione più fredda dell'anno confinandola alle latitudini più elevate, dopo la breve sortita dei giorni scorsi. Il quadro che caratterizzerà la nostra penisola si rivelerà quindi straordinariamente atipico.

 

Il punto della situazione

Come anticipato, l'Italia si prepara ad affrontare una situazione meteo climatica decisamente anomala per il periodo, ritrovandosi in un effettivo "blocco atmosferico" dettato da una nuova estensione dell'anticiclone per diverse migliaia di chilometri (da Sudovest verso Est Nordest), a protezione di quasi tutto il bacino del Mediterraneo, da Gibilterra fino ai Paesi balcanici. Anche il nostro Paese risentirà sensibilmente dell'anomalia barica, coinvolto da questa sorta di bolla di aria molto mite.

Questa particolare configurazione era praticamente inesistente o si verificava comunque di rado in passato, ma negli ultimi anni, invece, è sempre più frequente, figlia di quei cambiamenti climatici che il mondo si sta apprestando a vivere.

 

Poche novità quindi per la seconda parte della settimana, in quanto le condizioni meteorologiche rimarranno pressoché immutate e molto stabili sul territorio italiano, con ampio soleggiamento e assenza di pioggia o neve in gran parte delle regioni. L'insistenza di una tale fenomenologia può comportare conseguenze negative come il rischio di siccità (poiché lo scudo anticiclonico impedirà l'arrivo di perturbazioni nel breve e medio termine) e un aumento dell'inquinamento dovuto alla mancanza di ricambio dell'aria soprattutto lungo le vallate interne ed in pianura padana.

 

Weekend a tratti più variabile

Nel prossimo fine settimana l'alta pressione subtropicale potrà mostrare qualche lieve segno di indebolimento, consentendo l'infiltrazione di masse d'aria più fredde su alcune regioni del Paese, accompagnate da una ventilazione sostenuta.

 

Il promontorio non mollerà la presa tanto facilmente, anzi avrà modo di estendersi ulteriormente dal Nord Africa, abbracciando gran parte del bacino del Mediterraneo e l'Europa centroccidentale. Situazione piuttosto insolita con cospicue masse d'aria calde e stabili provenienti direttamente dal cuore del continente africano, simile a quanto accade durante le ondate roventi, intense e prolungate nel corso della stagione estiva, ove viene garantito un contesto meteo stabile con temperature sensibilmente superiori alle medie stagionali, soprattutto sulle montagne alpine e nel Centro Sud (lato tirrenico).

 

Tuttavia, tra sabato 27 e domenica 28 gennaio, l'anticiclone perderà qualche colpo sul bordo più orientale, ove deboli infiltrazioni più fresche potrebbero approfittare della debolezza, sospinte dalla depressione presente sull'Europa orientale. Ciò comporterà una vivace e frizzante ventilazione dai quadranti settentrionali che andrà a influenzare le zone adriatiche centromeridionali e quelle ioniche, aree ove i valori termici rimarranno più contenuti pur in un contesto generale di stabilità.

Non mancheranno nottetempo foschie, nebbie e nubi basse principalmente sulle pianure del Nord e nelle valli interne del Centro, le quali potrebbero persistere anche durante il giorno garantendo un incremento termico più contenuto nei bassi strati.

 

La prossima settimana

La nuova settimana, nei giorni del 29, 30 e 31 gennaio, gli ultimi del primo mese dell'anno, noti anche come i giorni della merla, considerati da tradizione i più freddi dell'intero inverno, non rispetteranno la regola. In questo 2024 si prevede difatti una situazione decisamente anomala, divergente dalla storia popolare e quasi in contrasto con essa.

 

Le giornate della merla verranno caratterizzate da un clima molto mite a causa della presenza dell'anticiclone africano che influenzerà il quadro almeno fino all'inizio di febbraio; il muro anticiclonico impedirà oltretutto l'arrivo di irruzioni fredde o delle più umide perturbazioni atlantiche.

Oltre alla maggiore stabilità atmosferica attendiamo valori termici sensibilmente superiori alle medie climatiche, soprattutto sui rilievi alpini, appenninici e sulle regioni del Centro Sud, in particolare sul versante tirrenico, con scarti termici fino a +10°C rispetto alle medie tipiche del periodo. L'ondata di caldo fuori stagione risulterà di spessore specialmente in quota, ove gli apporti di aria calda risulteranno più intensi e lo zero termico balzerà sopra i 3.000 metri, un valore tipico della stagione estiva.

 

Non sarà improbabile registrare temperature massime diffusamente superiori ai 14-15°C al Nord, specialmente in assenza di nebbie, e punte che raggiungeranno i 20°C nei settori tirrenici.

Questo articolo appartiene alle raccolte: