Nelle ultime ore una nuova perturbazione ha raggiunto l'Italia portando condizioni avverse soprattutto nelle regioni del Centro e del Nord. La neve non è mancata anche se finora ha interessato solamente i rilievi alpini, ma attenzione poiché nei prossimi giorni è previsto un graduale abbassamento di quota con locali comparse della neve persino sulle aree di pianura. Si prospetta però una crisi invernale con l'arrivo, a partire dalla prossima settimana, di un vasto anticiclone, il quale spingerà di nuovo i valori termici verso l'alto, almeno fino ai giorni della merla.
Analisi e previsione
Una sostenuta ventilazione di Libeccio spingerà la colonnina di mercurio su valori più primaverili che invernali. Il tempo andrà gradualmente a migliorare sulle settentrionali, ove ampi spazi sereni si alterneranno a qualche nube, più compatta e associata a sporadici episodi di pioggia soprattutto sul Triveneto; assisteremo invece ad un peggioramento tra Toscana, Umbria e Lazio, ove sono attesi temporali e rovesci, in successiva estensione alla Campania. Sugli Appennini la neve si farà vedere solamente oltre i 2.200-2.400 metri di quota.
La breve parentesi più mite avrà però vita breve, perché alle porte del weekend giungeranno sulla penisola masse d'aria estremamente fredde di origine artica, le quali influenzeranno principalmente la zona adriatica, portando condizioni meteorologiche instabili e precipitazioni tra l'Emilia Romagna e la fascia medioadriatica con nevicate fino alle zone collinari. Piogge isolate sono attese nel basso Tirreno, mentre dalla Sardegna verso il Sud, specie tra Sicilia e Calabria, è previsto un peggioramento con fenomeni a tratti intensi.
Fine settimana dal carattere invernale
Nel prossimo weekend masse d'aria estremamente fredde continueranno a estendersi su tutto il territorio italiano. In particolare, attorno al 20 gennaio, si prevede il culmine di questo impulso gelido con temperature in diminuzione fino a 7-8°C al di sotto delle medie di riferimento. Il particolare assetto barico favorirà inoltre la formazione di un'area di bassa pressione che porterà condizioni meteorologiche piuttosto avverse.
È importante prestare attenzione a questa dinamica in quanto innescherà l'Adriatic Snow Effect, un fenomeno che ha origine quando l'aria gelida scende da Nord Est e scorre successivamente sopra il Mar Adriatico. Tali venti freddi interagendo con la superficie marina si caricano inevitabilmente di vapore acqueo dando vita a nubi imponenti che potrebbero associarsi a precipitazioni, anche nevose a seconda delle temperature.
Nella prima parte del fine settimana ci aspettiamo difatti la possibilità di nevicate fino a quote vicine alla pianura tra le regioni di Marche, Abruzzo e Molise. Sul versante tirrenico, invece, sono previste intense piogge, anche a carattere di nubifragio, soprattutto nella prima parte della giornata di sabato 20 gennaio nelle regioni Lazio, Campania e Calabria.
Domenica 21 gennaio le temperature rimarranno fredde soprattutto al Centro Nord, con valori che potrebbero scendere fino a -5°C durante la notte lungo la Val Padana. Nel Centro Sud e sulle due isole maggiori, sarà il vento, con Bora e Grecale, a caratterizzare il quadro meteorologico, aumentando la percezione di freddo.
Torna l'anticiclone africano
La data chiave da segnare sul calendario è quella di lunedì 22 gennaio, quando un ampio campo di alta pressione di origine africana, accompagnato da aria calda in quota, si estenderà sull'Europa centroccidentale. Questa situazione bloccherà efficacemente qualsiasi perturbazione atlantica o irruzione di aria fredda proveniente dal Polo Nord. Gli ultimi aggiornamenti portano alla nostra attenzione soprattutto l'aspetto termico, in quanto nonostante questo periodo sia statisticamente tra i più freddi dell'anno, sono previsti scarti positivi rispetto alla media climatica fino a circa +10°C, soprattutto sull'areale del Mediterraneo.
Questo periodo mite potrebbe interessare l'Italia per tutta la nuova settimana, caratterizzato dalla mancanza di precipitazioni e, soprattutto, da un caldo prettamente fuori stagione specie sulle regioni alpine e al Centro Sud. È importante prestare attenzione poiché tale situazione potrebbe non mostrare cenni di cambiamento almeno fino alla fine di gennaio, coinvolgendo anche i giorni della merla, considerati tradizionalmente i più freddi dell'inverno.
Questa persistente figura anticiclonica potrebbe portare a una pausa invernale, in un periodo in cui normalmente si registrano temperature molto basse.