Un weekend piuttosto freddo ci attende. I modelli confermano la tendenza per il prossimo fine settimana, e occhio, perché da domenica 14 gennaio ci sarà una nuova sorpresa. Ritornano le piogge dall'Atlantico: è questa la notizia più rilevante per la prossima settimana, quando si avrà un vero e proprio cambiamento atmosferico con l'arrivo di una serie di fronti perturbati, che porteranno precipitazioni diffuse su molte delle nostre regioni.

 

Analisi e previsione

Una debole perturbazione depressionaria determinerà, almeno fino a venerdì 12 gennaio, una situazione di modesta instabilità atmosferica su una parte del territorio nazionale, con il ritorno di precipitazioni sparse e anche qualche nevicata sulle quote montane.

 

Dopo una breve parentesi abbastanza secca con ampi spazi sereni per la maggior parte del Paese, ma con le prime avvisaglie di un peggioramento dalle isole maggiori, si avrà giovedì 11 gennaio un incremento della variabilità su una parte del Sud e sulla Sardegna: sarà l'inizio di una fase di maltempo, con rovesci a tratti anche diffusi che interesseranno soprattutto la Sardegna nordorientale, la Sicilia e il versante ionico della Calabria.

Da evidenziare anche la neve che si presenterà sull'Appennino meridionale a partire dai 1.000 metri di quota. Deboli precipitazioni potranno riguardare anche il resto del Centro Sud, in particolare il lato adriatico e il Lazio.

 

Al Nord, invece, si avranno maggiori schiarite, in un quadro climatico comunque freddo di notte e al mattino. Il ciclone inizierà a indebolirsi, per poi allontanarsi dall'Italia, solo nel corso della giornata di venerdì 12 gennaio, quando piogge residue potranno persistere, specie al mattino, sulla Sardegna meridionale, in Sicilia e su alcuni settori della Calabria ionica, mentre nel resto del Paese si avrà un progressivo miglioramento grazie ad un lieve rialzo della pressione atmosferica.

 

Weekend ancora invernale, ma con tempo più stabile

A seguito del ciclone e dell'arrivo dell'aria fredda prevista nel corso della seconda parte della settimana, da sabato 13 gennaio il clima continuerà a mantenersi prettamente invernale anche grazie ai continui flussi in discesa dal Nord Europa, che provocheranno un'ulteriore flessione delle temperature, soprattutto al Nord Ovest.

Il termometro, in alcune aree, potrebbe rimanere vicino allo zero anche di giorno, specialmente su Piemonte e Lombardia; nelle altre zone farà molto freddo, con valori talvolta negativi e con diffuse gelate notturne e mattutine, anche se contestualmente, grazie ad una generale ripresa dei valori barici avremo una maggiore stabilità atmosferica con spazi sereni ampi, pur senza escludere comunque il ritorno delle nebbie in Val Padana e lungo le vallate del Centro.

 

Domenica 14 gennaio l'arrivo di qualche infiltrazione più instabile favorirà la formazione di un minimo depressionario sul Mar Tirreno, il quale determinerà un aumento della nuvolosità associata anche a dei rovesci specie su Toscana, Lazio, Campania e Calabria, alternati però a delle pause accompagnate ad ampi spazi sereni. Sul territorio nazionale soffieranno venti abbastanza forti di Maestrale e Ponente, che manterranno i cieli sgombri da nubi soprattutto sulle coste, ma acuiranno la sensazione di freddo. Sole anche sulle restanti aree italiane, ma sempre senza escludere la possibilità di nebbie sulle pianure del Nord.

Con il passare delle ore, le precipitazioni sulle regioni centrali tenderanno ad intensificarsi proprio sul finire del weekend.

 

Prossima settimana, tornano le piogge dall'Atlantico

Come appena anticipato il tempo tornerà a peggiorare da lunedì 15 gennaio, quando una prima perturbazione di origine atlantica interesserà le regioni centromeridionali, con rovesci ed una sostenuta ventilazione, in particolare sui settori tirrenici. Oltre alla pioggia cadrà anche la neve sugli appennini: a quote però molto alte per il periodo, secondo i più autorevoli centri di previsione infatti i fiocchi cadranno solo sopra i 1.600-1.700 metri di quota.

Si aprirà un periodo più animato, tant'è che tra mercoledì 17 e giovedì 18 una seconda perturbazione potrebbe arrivare sul territorio nazionale attivando una nuova parentesi instabile con il ritorno di piogge e nevicate, ma non si parla di gelo e quindi i fiocchi faranno la propria comparsa soprattutto al Nord, sull'arco alpino, e sulle più alte del Centro.

 

Una fiammata nel cuore dell'inverno

Secondo le più recenti elaborazioni dai centri di calcolo, dopo questo breve periodo più freddo, dal 19-20 gennaio potrebbe iniziare l'ennesima fase anomala, con temperature ampiamente superiori alle medie climatiche di riferimento anche di 10-12°C.

L'anticiclone africano difatti subirà una forte spinta verso Nord, che dall'interno del Deserto del Sahara potrebbe estendersi fino al bacino del Mediterraneo.

Detto in parole semplici, potremmo essere proiettati direttamente dentro ad un contesto primaverile, soprattutto in montagna e sulle regioni del Centro Sud: se tutto trovasse conferme, su queste ultime si raggiungerebbero facilmente oltre i 20 gradi di massima durante le ore centrali della giornata, anche grazie ai venti miti in arrivo dai quadranti meridionali.

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