Nei prossimi giorni l'alta pressione, che attualmente domina su tutta l'Italia, annullerà gli aspetti tipici della stagione invernale relegando le uniche insidie all'estremo Sud e sulle nostre regioni alpine settentrionali, dettate da una vasta perturbazione ciclonica in azione sul Nord Europa la quale sfiorerà il Paese. Tale contesto meteo caratterizzerà anche le festività natalizie, almeno sino al Capodanno.

 

Analisi e previsione

Come accennato il sole continuerà a caratterizzare il quadro meteorologico italiano con un progressivo aumento delle temperature, specie di giorno. Correnti da Nord inizieranno nel contempo a fluire dalla Scandinavia verso Sud e dopo aver attraversato la Germania termineranno la propria corsa sulla barriera orografica alpina, in particolare sui versanti esteri. Tali flussi più freddi incontrando dapprima le Alpi e successivamente il robusto anticiclone - ora presente sull'Europa occidentale - si bloccheranno rimanendo quindi confinati sui settori centrali del continente.

 

Seppur in un contesto stabile avremo però un'intensificazione della ventilazione di Maestrale, soprattutto attorno alla Sardegna e sul Mar Tirreno, mentre sui settori alpini settentrionali si prevedono abbondanti nevicate a quote relativamente basse.

 

Più a Sud avremo invece venti intensi di caduta, quindi più caldi e secchi, ovvero il classico Föhn alpino che soffierà anche su tutta la Val Padana innescando un'ascesa termica importante specie sulle temperature diurne, più sensibile tra Piemonte e Lombardia, ma con effetti anche su Emilia e Veneto.

Sulle restanti aree della penisola non sono previste variazioni di rilievo con al più qualche residuo effetto instabile sul basso Tirreno il quale comporterà una maggiore presenza di nubi, ma in assenza di fenomeni di rilievo o al più deboli su Nord Sicilia e basso Tirreno.

 

Weekend prettamente stabile

Poche novità per sabato 23 dicembre, in quanto la giornata continuerà ad essere caratterizzata da una sostenuta ventilazione in diverse regioni. La situazione più critica potrebbe registrarsi sulla Sardegna, ove intensi venti di Maestrale provocheranno mareggiate sulle aree più esposte.

 

Altrove domineranno venti di Libeccio, ad eccezione per la Pianura Padana, ove insisterà ancora il Föhn mantenendo un clima molto mite.

Le poche nubi presenti potrebbero interessare localmente il basso Tirreno, in particolare le aree dello Stretto, ove non si escludono anche deboli piovaschi.

 

Nella giornata di domenica 24 dicembre, la vigilia di Natale, la ventilazione diminuirà sensibilmente sulla penisola, salvo in Sardegna e sui comparti alpini, dove invece potrebbe persistere.

Ampi spazi sereni interesseranno le regioni del Nord e la fascia adriatica centromeridionale, mentre troveremo ancora delle nubi su gran parte del comparto tirrenico; le temperature rimarranno stabili senza variazioni significative.

 

Natale e Santo Stefano

Nel corso dei prossimi giorni l'assetto barico andrà a rafforzarsi grazie ai maggiori contributi anticiclonici dettati dal vasto campo di alta pressione sull'Europa centroccidentale, il quale si allungherà dall'Atlantico fin sul bacino del Mediterraneo. Tale muro bloccherà qualsiasi perturbazione per almeno una settimana.

 

Oltre alla stasi atmosferica registreremo anche temperature in aumento che si spingeranno ben oltre le medie climatiche, soprattutto sulle Alpi e al Centro Sud. In quota si potrebbero registrare anomalie positive fino a 10 gradi sopra ai normali valori attesi per il periodo, in un contesto mite specie di giorno anche nelle giornate di lunedì 25 e martedì 26 dicembre, Natale e Santo Stefano, con sole e temperature massime fin verso i 15°C al Sud e addirittura punte massime fino a 17-18°C sulle due isole maggiori.

 

Qualche grado in meno al Nord grazie a nebbie e foschie che limiteranno l'ascesa termica specie sulle aree centrali della pianura e sui settori tirrenici, su questi ultimi insisteranno nubi anche compatte generate dai flussi miti in scorrimento sui nostri mari, i quali si caricheranno di umidità.

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