La stagione è appena iniziata ma si prende già una pausa. Una potente figura anticiclonica si avvicina difatti all'Italia proponendo un repentino cambio di scenario già a partire dal prossimo weekend. Via le nuvole e spazio al sole (anche se non ovunque), il tutto accompagnato da un'ascesa termica molto importante specie di giorno, una situazione che ci accompagnerà almeno fino al 20 dicembre prossimo.

 

Analisi e previsione

Come accennato, il prossimo periodo verrà caratterizzato da un potente anticiclone dai connotati sia oceanici che africani il quale, accompagnato da aria piuttosto calda in quota, metterà a tacere qualsiasi genere di disturbo che potrebbe prendere piede su buona parte dell'Europa centroccidentale.

Gli ultimi refoli instabili interesseranno pertanto il Centro Sud con ancora locali rovesci e anche delle nevicate in Appennino dai 1.500 metri di quota. Spazi sereni dettati da una maggiore stabilità interesseranno invece le regioni settentrionali, con al più residui annuvolamenti sulle Alpi confinali e sull'Emilia Romagna.

Considerato il particolare assetto barico si potrà avvertire una temporanea flessione dei valori termici per una ventilazione di grecale, quindi dai quadranti nordorientali.

 

Nella giornata di venerdì alcuni fenomeni potrebbero attardarsi sul basso Adriatico ed al Sud, ove la quota neve si abbasserà ulteriormente fino a toccare l'alta collina sulle aree orientali della dorsale appenninica.

Come spesso accade durante l'inverno, la crescente staticità atmosferica inizierà a favorire il ristagno dell'aria nei bassi strati, specie in Val Padana, con la conseguente formazione di nebbie e temperature piuttosto fredde anche nelle ore diurne, grazie alle tipiche inversioni termiche.

Nel dettaglio, banchi di nebbia e cieli spesso grigi anche nel corso della giornata inizieranno a presentarsi sulle pianure di Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia.

 

Sabato e domenica con i venti di grecale

Una depressione presente sul Mar Ionio in evoluzione verso la Grecia richiamerà sull'Italia una ventilazione più fredda dai quadranti nordorientali, i cui effetti si avvertiranno soprattutto sul versante adriatico e sulle regioni del Sud. Una flessione termica si potrà percepire anche sulle restanti aree italiane, seppur in forma meno accentuata.

 

Durante la giornata di sabato 16 dicembre sussisterà ancora la possibilità di qualche precipitazione, specie sulle aree interne centromeridionali, con piogge sparse e nevicate fino a quote collinari tra Abruzzo, Molise, Puglia settentrionale e Campania.

 

Per domenica 17 dicembre è atteso un ulteriore miglioramento con ampi spazi sereni su buona parte del Paese grazie ad un aumento dei geopotenziali dettato dall'anticiclone in espansione: tuttavia continuerà a fare un po' freddo di notte ed al primo mattino, quando saranno probabili estese gelate nottetempo lungo le vallate ed in pianura.

Foschie, banchi di nebbia e nubi basse interesseranno la Val Padana, rallentando di conseguenza l'ascesa termica di giorno, con temperature piuttosto basse anche durante le ore diurne.

 

Inverno in pausa

La nuova settimana verrà caratterizzata dalla stabilità, grazie al potente anticiclone che prenderà possesso di parte dell'Europa centroccidentale.

Cospicui flussi caldi in quota sbarreranno la strada a qualsiasi perturbazione atlantica o irruzione di aria fredda in discesa dal Polo Nord, innescando importanti anomalie positive sul piano delle temperature. Rispetto alla media climatica avremo scarti fino a 10 gradi, specie su Inghilterra, Francia, Germania e parte della penisola scandinava.

 

Anche l'Italia soffrirà direttamente degli effetti subtropicali in parte oceanici ed in parte africani, in particolare l'ascesa termica si farà sentire sui rilievi ed al Centro Sud ove le massime potrebbero toccare anche i 14-15°C.
Non ovunque farà però caldo o relativamente caldo, perché sulla pianura padana e lungo i fondovalle alpini potranno registrarsi le abituali inversioni termiche con conseguenti banchi di nebbia accompagnati da estese gelate.

La scorsa ventilazione potrebbe inoltre favorire l'accumulo dell'umidità e degli inquinanti nei bassi strati, determinando condizioni malsane per la salute.

 

Poche novità almeno fino al 21 dicembre in quanto la persistenza dell'alta pressione continuerà a garantire condizioni prettamente stabili; l'inverno si prenderà quindi una pausa su gran parte d'Europa e quindi anche sull'Italia.

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