Il bacino del Mediterraneo è caratterizzato da una autentica palude barica, la quale condizionerà anche i prossimi giorni con temporali e locali nubifragi su tante regioni. Allargando lo sguardo sul Continente europeo notiamo invece una situazione decisamente anomala: una vasta area anticiclonica staziona ormai da diverse settimane su quelle nazioni ove notoriamente il clima è più freddo ed umido, mentre, al contrario, su quelle più meridionali abbiamo condizioni più instabili e dinamiche. Uno scenario quindi capovolto che permarrà anche nel corso delle prossime settimane.

 

Analisi e previsione

Dopo il passaggio delle due profonde depressioni nel corso del mese di maggio che hanno provocato gli eventi alluvionali di cui tutti ormai siamo a conoscenza, sul Mediterraneo rimane una ferita che pare di difficile guarigione. Tale contesto, che dura ormai da diversi giorni, non proporrà sostanziali cambiamenti, mantenendo attivo un vasto campo di alta pressione centrato sul Regno Unito ed esteso fino alle regioni nordorientali europee, ove si registrano valori barici record e temperature con anomalie positive importanti. Viceversa sui settori meridionali del Continente, quindi su tutto il bacino del Mediterraneo, insiste una vasta area con geopotenziali inferiori al normale, pertanto il quadro meteorologico su queste ultime aree verrà caratterizzato da instabilità diffusa e localmente risulterà anche perturbato, con i termometri che faticheranno a valicare la soglia dei 25 gradi anche in Val Padana.

 

Nel complesso, i giorni che ci accompagneranno al weekend si presenteranno compromessi specie nelle ore centrali e soprattutto sulle Alpi e settori appenninici del Centro Sud. Qui fioriranno nubi temporalesche importanti accompagnate da locali nubifragi che potranno localmente sfociare anche sulle aree di pianura limitrofe, non escludendo fenomeni di forte intensità con tempeste elettriche e grandinate.

 

Andrà meglio invece sui settori centrali della Val Padana e lungo tutto il comparto adriatico, in quanto le precipitazioni più importanti le troveremo su Triveneto, Lombardia, Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania, Basilicata, Calabria e due Isole Maggiori, con accumuli che toccheranno i 50 millimetri lungo la dorsale appenninica centro meridionale.

Questo non si tradurrà comunque in intere giornate di pioggia da mattina a sera, anzi, i fenomeni in questo periodo dell'anno - salvo casi eccezionali non previsti nel breve termine - durano spesso poche ore, lasciando rapidamente spazio al sole, insomma la classica instabilità tardo primaverile.

 

Weekend a tratti molto instabile

Poche novità anche per il lungo fine settimana del 2 giugno, in cui si svolge la Festa della Repubblica. Il quadro verrà difatti condizionato da variabilità diffusa che potrebbe sfociare in episodi temporaleschi anche intensi: già da venerdì 2 giugno le aree alpine centrorientali, le due Isole Maggiori e soprattutto i settori interni del Centro Sud dovranno difatti prestare particolare attenzione. Altrove splenderà invece il sole, specie in Val Padana e lungo le coste adriatiche, ove i termometri si spingeranno poco oltre i 25°C anche se in taluni casi si potrà sfiorare i 30 gradi.

 

Una situazione che andrà a peggiorare da sabato 3 quando maggiori infiltrazioni fredde in quota alimenteranno l'instabilità diurna e innescheranno temporali anche forti con grandine di grosse dimensioni sulle regioni settentrionali, in estensione con il passare delle ore anche al Centro e sulla Sardegna con locali sconfinamenti fin sulle linee di costa del Tirreno.

 

Giornata fotocopia quella di domenica 4 quando i fenomeni prenderanno vita già dal mattino, specie al Nord, per poi estendersi dal pomeriggio in forma irregolare anche al Centro; più al riparo al momento il Sud peninsulare ove splenderà maggiormente il sole.

 

Tendenza per la prossima settimana

Per tutto l'arco previsionale non si vedono particolari variazioni sull'andamento meteo: continuerà la fase temporalesca con fenomeni anche intensi su molte regioni; infatti secondo gli ultimi aggiornamenti sembra che per tutta la prima parte di giugno lo scenario possa presentarsi movimentato, con possibilità, a più riprese, di fasi instabili ricche di piogge e temporali.

La causa è la persistenza della palude barica dura a riassorbirsi proprio nel Mediterraneo; l'anticiclone delle Azzorre - come già accennato - è insolitamente ubicato a latitudini più alte verso le Isole Britanniche, mentre il cugino "africano" rimane in propria sede entro i confini del deserto del Sahara, lasciando di conseguenza la nostra Penisola scoperta da un'eventuale protezione.

 

Per questi motivi sono attese anomalie positive sotto l'aspetto precipitativo, ovvero pioverà di più specie nel corso della prima decade di giugno, anche se ci preme sottolineare che non mancheranno comunque momenti soleggiati più o meno lunghi con una durata dei fenomeni quindi limitata ad un massimo di 2-3 ore.

Anche le temperature seguiranno tale andamento, presentandosi inferiori alle medie climatiche di riferimento dell'ultimo trentennio di circa 1 o 2°C, un'anomalia che riguarderà tutta l'Italia.

 

In conclusione, almeno per il momento, sono scongiurate ondate di calore intense, afose, lunghe e durature, tipiche delle avvezioni anticicloniche africane.

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