Dopo l'instabilità che ha dominato il lungo ponte del 25 Aprile è tornata l'alta pressione, la quale ha riproposto cieli ampiamente soleggiati e anche un sensibile incremento delle temperature. Si tratterà però solo di una effimera parentesi più stabile che si concluderà con la festività del Primo Maggio, quando il maltempo garantirà un nuovo guasto del tempo su gran parte del Paese. La maledizione del weekend torna quindi a colpire l'Italia, ma con un rovescio della medaglia positivo per il grave problema della siccità che affligge il territorio da mesi.

 

Analisi e previsione

L'anticiclone africano è tornato sul Mediterraneo proponendo una fase più stabile e soleggiata lungo lo Stivale, ma anche un aumento dei valori termici, specie di giorno.
Gli ultimi refoli instabili tenderanno ad assorbirsi rapidamente nel corso di queste ore con residue piogge solo sulle aree confinali alpine. La giornata odierna si presenterà quindi piacevole per l'incremento dei valori barici dettati dalla presenza dell'alta pressione subtropicale, in estensione dal cuore del Sahara.

 

Il quadro meteorologico non subirà dunque particolari variazioni fino al prossimo fine settimana, regalando un contesto quasi estivo con la colonnina di mercurio che sfiorerà i 25 gradi, soprattutto di giorno specie sulle regioni meridionali e sulle due Isole Maggiori. Non saranno però esclusi locali refoli instabili che potrebbero produrre addensamenti pomeridiani sulle Alpi e lungo la dorsale appenninica centrale, per l'effetto delle più fresche correnti atlantiche in scorrimento sull'Europa centrale, a Nord dell'arco alpino.

 

I primi sintomi di un cambiamento non tarderanno ad arrivare, difatti già dalle prime ore della giornata di sabato l'anticiclone subirà un evidente deterioramento dovuto l'avvicinamento di un nuovo vortice ciclonico in discesa dal Nord Europa e destinato a provocare un netto cambio di registro.

 

Weekend e primo maggio: intenso peggioramento

Il fine settimana aprirà in un contesto ancora prevalentemente stabile, con una mattinata di sabato 29 aprile sostanzialmente soleggiata, seppur non del tutto convincente, grazie agli ultimi momenti anticiclonici. Nel corso della giornata avvertiremo difatti i primi sintomi dell'imminente guasto del tempo con il fiorire di nubi a sviluppo verticale associate ai primi temporali sui settori nordoccidentali del Paese.

Il peggioramento entrerà nel vivo domenica 30 aprile, quando è prevista l'irruzione di correnti più fredde sospinte da una vivace perturbazione in discesa dal Nord Europa, la quale attiverà una fase di maltempo localmente intenso.

 

La Penisola italiana ed, in particolare, i settori occidentali rischiano di trovarsi in una zona di convergenza tra differenti masse d'aria, da una parte quelle più fredde di origine polare, dall'altra invece quelle più calde preesistenti di origine subtropicale. Non saranno perciò esclusi forti contrasti con il conseguente pericolo di eventi meteo estremi come fortunali e rovinose grandinate, come quelle registrate in Val Padana nei giorni passati.

 

Il maltempo tenderà ad accrescersi per l'approfondimento del vortice depressionario sull'alto Tirreno con la conseguente formazione di un'area di bassa pressione in grado di apportare precipitazioni abbondanti sulle Alpi occidentali e sulle aree appenniniche centrosettentrionali.

 

La giornata più complessa sembra essere proprio quella della festività del Primo Maggio, quando gli accumuli totali da inizio peggioramento potrebbero toccare i 150 millimetri al Nord e sui settori tirrenici. Fenomeni in successiva estensione alle aree adriatiche, ove rovesci a sfondo temporalesco indugeranno accompagnati anche da forti colpi di vento e locali grandinate.

Variabile altrove, con ampi spazi sereni specie sulle due Isole Maggiori, alternati a qualche nube di passaggio, ma con una vivace ventilazione di Maestrale e di Ponente.

 

La nuova settimana: insisterà la variabilità

La ferita ciclonica nel cuore del Mediterraneo non guarirà tanto facilmente. Il brutto tempo continuerà difatti anche tra le giornate di martedì 2 e mercoledì 3 maggio, ma questa volta a farne le spese saranno soprattutto le regioni nordorientali, il Centro e anche parte del Sud, Isole Maggiori comprese.

 

La festività del Primo Maggio sarà quindi salva per il Meridione, ma non i giorni successivi quando, secondo gli ultimi aggiornamenti dai modelli previsionali, sussistono alte probabilità che si generino fenomeni intensi con nubifragi improvvisi per via della possibile stazionarietà delle celle temporalesche, che potrebbero insistere per ore sulle medesime aree.

 

L'instabilità si concentrerà al Sud da giovedì 4 maggio, con le ultime piogge attese lungo la dorsale appenninica centromeridionale e sulle aree interne della Sicilia; sulle restanti zone l'incremento dei valori barici garantirà un graduale miglioramento a partire dai settori occidentali, con ampi spazi sereni in estensione ed anche un aumento delle temperature.

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