Un nuovo impulso freddo raggiungerà l'Italia nel corso dei prossimi giorni dando vita ad una fase piuttosto movimentata dal punto di vista meteorologico su parte del Paese, soprattutto nel prossimo fine settimana quando avremo instabilità diffusa e nevicate anche a quote molto basse. Una dinamicità che ci terrà compagnia anche per la prossima settimana, tra i giorni della merla, come vorrebbe la tradizione tra i più freddi dell'inverno, ed i primi giorni di febbraio.

 

Analisi e previsione

Il fulcro del nuovo sistema depressionario si collocherà sullo Ionio è avrà valori di pressione che non andranno oltre i 1.005 hPa: non sarà dunque particolarmente profondo, ma quel che basta per aprire una fase instabile accompagnata da fenomeni a tratti abbondanti, nevicate sui rilievi e mareggiate lungo le linee di costa esposte. L'assenza in Mediterraneo di una protezione anticiclonica lascerà difatti spazio ad una maggiore dinamicità, intersecata anche da una colata artico continentale che dalla Russia piloterà aria fredda sui Balcani, la quale riuscirà parzialmente a penetrare sul nostro territorio.

 

Le regioni del Sud e le centrali adriatiche ne risentiranno maggiormente, tant'è che su queste aree avremo frequenti fenomeni anche a sfondo temporalesco e nevicate fino in alta collina soprattutto sul medio e basso Adriatico. Potrebbero infatti registrarsi accumuli di pioggia fino a 70 millimetri sulla Puglia, Campania interna e Calabria. Qualche isolato piovasco raggiungerà anche il Lazio, mentre sulle restanti aree centrali e soprattutto su quelle settentrionali sarà la stabilità a dominare la scena.

La vivace ventilazione dai quadranti nordorientali garantirà una sensibile flessione dei valori termici che, con il passare delle ore, spingerà la quota neve fin sulle aree interne di pianura tra Marche, Abruzzo, Molise e Puglia.

 

Weekend freddo e localmente instabile

Gran parte del fine settimana subirà gli strascichi instabili del vortice in evoluzione sui mari del Sud e andrà ad influenzare le medesime regioni.

 

Nella giornata di sabato 28 gennaio difatti assisteremo ad una recrudescenza del fronte freddo che invaderà l'Italia ad iniziare dalle regioni adriatiche centromeridionali, innescando una diminuzione delle temperature. L'aria artica in discesa dalla Russia attraversando il mar Adriatico raccoglierà un po' di umidità, quanto basta per generare nubi cumuliformi che si addosseranno verso le aree appenniniche orientali, scaricando rovesci nevosi fino a bassa quota. Anche sulle restanti aree meridionali e sulle due Isole Maggiori avremo dei fenomeni, ma con nevicate solo in montagna, specie su Campania, Basilicata e Calabria. Altrove proseguirà invece il bel tempo anche se con clima invernale, torneranno anche le nebbie in Val Padana.

 

Nella giornata domenicale è attesa un'ulteriore ripresa dei valori barici, con al più residui fenomeni all'estremo Sud e sulla Sicilia; ampi spazi sereni torneranno quindi anche su gran parte delle regioni centrali, ma le temperature non subiranno particolari variazioni tant'è che continueranno a mantenersi basse specie di notte ed al primo mattino, con estese gelate al Nord e sulle vallate del Centro.

 

I giorni della merla, i più freddi dell'anno

Tradizione rispettata? Gli ultimi aggiornamenti dai centri previsionali confermano un finale di gennaio entro i ranghi stagionali, proprio in concomitanza con i giorni della merla, il 29, 30 e 31 gennaio. L'elevazione dell'anticiclone delle Azzorre verso la Scandinavia scatenerà difatti una risposta fredda artico continentale. Una colata che si spingerà verso il cuore dell'Europa ed infine sull'Italia dalla porta balcanica con gelidi venti da Nord Est.

 

Quindi, dopo l'esaurimento dell'azione depressionaria sui mari del Sud, avremo un miglioramento, ma continuerà a far freddo. Non dovremo però aspettarci nulla di eccezionale, tant'è che le temperature si attesteranno entro le medie del periodo, complice anche la presenza di ampi spazi soleggiati.

 

Inizio febbraio dinamico

Nei primi giorni del nuovo mese vivremo una fase con buona probabilità movimentata. Le proiezioni indicano difatti movimenti interessanti a livello emisferico, con un possibile affondo gelido che avrà origine in sede polare attorno al 5-6 di febbraio.


Una vasta fetta del Continente europeo verrà ricoperta da una bolla di aria fredda e proprio parte di questo flusso avrà la possibilità di irrompere sul Mediterraneo favorendo la formazione di un vortice depressionario in grado di innescare fenomeni diffusi e nevicate fino a quote prossime al piano.

La mancanza di un vero e proprio flusso Atlantico lascerà però piena libertà agli scambi meridiani, che nel lungo termine potrebbero invece proporre il ritorno dell'anticiclone africano, rischiando di passare dall'inverno ad un autentico anticipo di primavera in una manciata di giorni.

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