Stagione invernale caduta in un vero e proprio stallo, messa a tacere rapidamente dall'invadenza dell'anticiclone africano. Toccherà l'apice proprio durante le prossime festività, tra Natale e Santo Stefano, caratterizzando il quadro meteorologico con sole sui monti e cieli coperti sulle aree pianeggianti.

 

Il punto della situazione

Viste le premesse di inizio dicembre si ipotizzava un Natale di chiaro stampo invernale, ma anche quest'anno dovremo ricrederci perché ci attende invece un periodo caratterizzato da condizioni orientate alla stabilità, lontane dai canoni del periodo.
Così, dopo la debole perturbazione in transito su parte della Penisola la quale riporterà qualche fenomeno nel corso delle prossime ore, subentrerà l'anticiclone subtropicale africano. L'alta pressione si allargherà rapidamente su gran parte del Continente Europeo fino alle aree più orientali, dominando completamente la scena.

 

Garantirà tempo stabile su tutto il Paese per una lunga fase e dove presente il sole ci aspettiamo giornate dal clima quasi primaverile. Come accennato, non ovunque avremo però cieli sereni, perché la presenza in inverno di tali figure garantisce, specialmente sulle pianure e lungo i litorali del Centro Nord, il ristagno dell'umidità e dell'aria fredda più pensate nei bassi strati che, in contrasto con le masse d'aria più calde in quota, daranno origine a fitte nebbie e nubi basse. Un fenomeno atteso soprattutto sulle coste del Tirreno, tra Liguria, Toscana e Lazio, ove avremo lo sviluppo di nubi marittime associate a possibili deboli piovaschi.

 

Cieli sereni invece sulle restanti aree italiane, specie al Sud e sulle due Isole Maggiori. Qui, complice anche l'irraggiamento diurno, avvertiremo un netto incremento delle temperature che si porteranno oltre la soglia dei 20 gradi, quindi su note tipiche da piena primavera.

 

Weekend di Natale e Santo Stefano

L'alta pressione porterà i massimi sul Mediterraneo nel corso del prossimo fine settimana, tra la Vigilia e il giorno di Natale, sospingendo su gran parte dell'Europa una vasta bolla d'origine africana che, di fatto, costituirà una situazione di blocco atmosferico, in gergo tecnico nominato proprio "blocco a Omega" per via della forma dall'omonima lettera greca.

Di fatto la situazione potrebbe rimanere bloccata per diversi giorni sulle medesime aree da due centri di bassa pressione che si trovano proprio ai lati dell'anticiclone, uno in Oceano Atlantico e l'altro sull'Europa orientale.

 

Il weekend trascorrerà quindi sotto al segno della stabilità, senza alcun disturbo ad opera delle perturbazioni che se ne staranno ben lontane dall'Italia. Non mancheranno le nebbie che renderanno i cieli grigi su molte regioni e limiteranno localmente l'ascesa termica con termometri fermi intorno agli 8-12°C, mentre ove splenderà il sole le temperature massime saliranno oltre le medie climatiche non escludendo punte di 20°C, specie al Centro Sud e sulle due Isole Maggiori, valori tipici del mese di aprile.

L'anomalia climatica si mostrerà dunque rilevante, con scarti positivi rispetto alle medie di riferimento fino a 10°C su quasi tutta l'Europa.

 

Prossima settimana: ritorno del maltempo?

Poche novità anche per i primi giorni della nuova settimana, con un assetto meteorologico che stante agli ultimi aggiornamenti potrebbe accompagnarci fino alla fine dell'anno.

Il "non inverno" chiuderà il 2022 con una lunga parentesi mite e poche piogge. Per un primo cambiamento dovremo quindi attendere la fine della terza decade di gennaio, quando potrebbe aprirsi una fase dinamica di maltempo, ma più di stampo autunnale che invernale. Un vortice depressionario alimentato da masse d'aria polari-marittime scivolerà nel bacino del Mediterraneo dal Nord Atlantico, le correnti più fredde favoriranno l'approfondimento di una depressione secondaria in grado di scatenare fenomeni diffusi.

Si tratta al momento solo di un'ipotesi che necessita di ulteriori conferme, tuttavia, è consentito attendersi un incremento dell'instabilità proprio a cavallo tra San Silvestro e Capodanno soprattutto al Nord e successivamente anche sui settori tirrenici centromeridionali. Anche le montagne beneficeranno della situazione, in quanto la neve tornerà sulle Alpi, ma solo dai 1.000-1.200 metri considerato l'assetto termico previsto.

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