Sull'Europa centrosettentrionale è presente un'estesa area depressionaria che avrà l'onere di sospingere flussi d'aria fredda ed instabile nordatlantica fin nel cuore del Mediterraneo. Nei prossimi giorni l'Italia sarà quindi oggetto di diversi attacchi perturbati, che scateneranno precipitazioni intense con anche possibili locali nubifragi. Arriverà tanta neve sulle nostre montagne.
Analisi e previsione
La stagione autunnale sembra aver finalmente ingranato la giusta marcia, le grandi piogge sono alle porte, seppur in forte ritardo rispetto al periodo. Le correnti nordatlantiche hanno difatti trovato la via del Mediterraneo e sospingeranno a fasi alterne diverse perturbazioni sul nostro territorio. Un quadro meteorologico orientato quindi all'instabilità che ci accompagnerà per tutta la seconda parte della settimana con fenomeni abbondanti, dopo il lunghissimo periodo siccitoso e molto mite.
Una prima perturbazione attraverserà parte delle nostre regioni nel corso di queste ore, attivando condizioni di maltempo specie al Nord Est e sulle aree tirreniche centromeridionali; qualche pioggia potrà raggiungere anche le due Isole Maggiori.
Una breve tregua dalle forti piogge interverrà alle porte del weekend, quando l'evoluzione della perturbazione verso Levante permetterà qualche spazio sereno in più, prima di un secondo - ma più intenso - vortice depressionario. Quest'ultimo raggiungerà il Settentrione nella giornata di venerdì 18 novembre e con i suoi effetti condizionerà gran parte del fine settimana proponendo un'altra parentesi di maltempo importante.
Weekend perturbato
L'assetto barico sul Continente europeo subirà una svolta importante grazie ad una vasta depressione sospinta da nuclei polari, la quale garantirà un'evoluzione su tutto l'areale e sarà orientata alle grandi piogge autunnali. Le correnti fredde faranno il proprio ingresso dalla Porta del Rodano e, come accade spesso in questi contesti, favoriranno la formazione di un vortice secondario sul Mediterraneo in grado di scatenare precipitazioni intense, talvolta a carattere di nubifragio con una ventilazione importante.
Nella giornata di sabato 19 novembre tra le zone più a rischio troveremo in prima battuta il Lazio, la Campania e la Calabria, ove si prevedono accumuli fino a 70 millimetri in 24 ore. Non si escludono su queste aree possibili fenomeni a carattere stazionario e autorigenerante, con precipitazioni che potrebbero insistere per molto tempo sempre sulle medesime terre, provocando anche locali alluvioni.
Settimana perturbata in vista
La nuova settimana aprirà all'insegna della tipica instabilità autunnale, senza escludere oltretutto il rischio di fenomeni alluvionali; le condizioni meteorologiche diverranno anche gradualmente più fredde proponendo di conseguenza l'arrivo della neve a quote medio basse.
Dal punto di vista climatico si entrerà nel normale andamento atteso per il periodo, con le classiche precipitazioni che dovrebbero portare i quantitativi più ricchi di tutto l'anno anche sul nostro Paese.
Da lunedì 21 novembre attendiamo quindi una maggiore ingerenza di correnti fredde ed instabili dai quadranti settentrionali, in discesa dalle aree polari, che andranno ad alimentare il vortice secondario in evoluzione da Ovest verso Est. La perturbazione, nell'avvicinarsi alla Penisola, scatenerà in prima battuta un richiamo umido meridionale che, attraversando tutto il bacino del Mediterraneo, sospingerà aria carica di vapor acqueo e di conseguenza molta energia utile per la genesi di imponenti fronti temporaleschi.
Sono pertanto attesi rovesci e temporali molto forti sulle aree più esposte ai flussi meridionali, specie al Nordest e sulle regioni tirreniche, anche piuttosto insistenti con accumuli che localmente potrebbero sfiorare i 200 millimetri. Il territorio verrà messo a dura prova dal punto di vista idrogeologico in quanto la possibilità di alluvioni non sarà trascurabile.
Il rovescio della medaglia avrà anche un risvolto positivo perché sull'arco alpino è invece attesa la neve, talvolta abbondante e a quote in graduale diminuzione con i fiocchi che potrebbero spingersi fin verso l'alta collina.