L'alta pressione africana ha allentato la presa sull'Italia regalando una flessione termica soprattutto al Centro Nord, ove non sono oltretutto mancati fenomeni temporaleschi talvolta rovinosi. La Penisola si ritrova però divisa in due, perché sulle regioni meridionali il caldo intenso non sembra concedere una tregua, complice uno scudo anticiclonico ancora piuttosto coriaceo.
Una fase che ci accompagnerà anche per il weekend, quando l'instabilità diurna scivolerà dal Nord verso i rilievi appenninici e localmente sulle aree adriatiche; notizie non confortanti però per il periodo successivo, perché una nuova espansione della bolla africana ristabilirà la completa egemonia meteorologica e un aumento sensibile delle temperature.
Analisi e previsione
Come accennato, nel corso degli ultimi giorni la vasta area anticiclonica africana ha fatto qualche passo indietro permettendo l'infiltrazione sul suo bordo settentrionale di correnti nordatlantiche più fresche ed instabili che hanno acceso fenomeni temporaleschi su gran parte del Nord e lungo la dorsale appenninica; al Sud la situazione resta però prevalentemente invariata, con ampi spazi sereni ad ancora tanto caldo.
In questa seconda parte della settimana non avvertiremo particolari variazioni, l'anticiclone resterà difatti sempre presente sul Mediterraneo, ma meno incisivo rispetto allo scorso weekend, essendo disturbato dalle fresche correnti oceaniche. Il quadro meteorologico non risulterà quindi prettamente stabile ovunque, perché non mancheranno locali note instabili, specie di giorno ed in prossimità dei rilievi centrosettentrionali. Valori termici sempre oltre le medie del periodo, pur meno roventi al Nord e su parte del Centro, mentre al Sud e sulle due Isole Maggiori non si registreranno variazioni.
Una nuova ondata temporalesca è attesa tra venerdì 29 e sabato 30 luglio, quando raggiungerà dapprima i settori alpini, in diffusione su quelli prealpini e sulle pianure nordoccidentali; con il passare delle ore potrebbero essere coinvolte molte aree della Val Padana e sulla dorsale appenninica centrale.
Sulle restanti aree non registreremo fenomeni degni di nota e avremo ancora tempo stabile con caldo intenso sul resto del Centro, al Sud e sulle due Isole Maggiori, ove la colonnina di mercurio toccherà ancora valori massimi tra i 35 ed i 38 gradi.
Weekend: temporali in assorbimento, ancora caldo intenso
Il fine settimana si prospetta all'insegna del bel tempo, anche se nelle prime fasi non su tutte le aree nazionali.
Qualche fenomeno convettivo interesserà ancora alcune aree alpine nella giornata di sabato, mentre il sole caratterizzerà la Penisola da Nord a Sud. Non si esclude un successivo, ma temporaneo, aumento delle nubi nel corso del pomeriggio, quando qualche temporale potrebbe fiorire grazie all'azione marginale di correnti più instabili in transito sull'Europa nordorientale.
I fenomeni più intensi sono attesi sulle Alpi orientali e lungo i settori centrosettentrionali adriatici, con attenzione soprattutto alle Marche. Non si tratterà di un peggioramento diffuso e organizzato, quindi sentiremo parlare principalmente di rovesci veloci che occuperanno solo un breve momento della giornata.
Sul resto del Paese la stabilità continuerà a dominare con temperature massime che potrebbero sfiorare i 38°C, in particolare sui settori tirrenici e sulle due Isole Maggiori.
Nella giornata di domenica 31 luglio avvertiremo un miglioramento definitivo grazie all'ulteriore aumento dei valori barici; l'anticiclone africano allungherà difatti sul bacino del Mediterraneo limitando al minimo ogni screzio instabile. Tuttavia lungo la dorsale appenninica centromeridionale saranno ancora possibili dei rovesci temporaleschi, in particolare sulle zone interne tra Lazio, Abruzzo, Molise e Basilicata.
Tendenza a lungo termine
Nella nuova settimana l'anticiclone africano tenderà nuovamente ad emergere piuttosto aggressivo. La gran parte dei più importanti centri previsionali conferma difatti una nuova fase dominata da picchi di temperatura verso i 38-40°C, anche nel Nord Italia, e localmente superiori sulle aree interne centrali, la Sardegna e la Sicilia.
La prima decade di agosto si prospetta quindi con poche precipitazioni, proseguendo con il preoccupante deficit idrico che, anche per effetto delle alte temperature, aggraverà ancora la situazione siccità. Per il ritorno della pioggia le notizie non sono confortanti, tant'è che per aggiornamenti più sostanziali si dovrà attendere almeno una decina di giorni.