L'anticiclone che da qualche giorno domina le condizioni meteorologiche italiane sta per giungere al termine, ma non prima di un'ultima fase ove raggiungerà le massime prestazioni garantendo un clima estremamente mite e ampiamente soleggiato. Nel corso del fine settimana inizieremo ad avvertire i primi segnali di un cambiamento, il quale si consoliderà nella nuova settimana.

Ma tornerà il vero inverno? Scopriamolo assieme.

Analisi e previsione

Per alcune ore non percepiremo ancora particolari cambiamenti, la Penisola continuerà difatti ad assaporare condizioni tipicamente primaverili con la quasi totale stabilità atmosferica. Faranno eccezione alcuni tratti della Val Padana e le aree dell'alto Tirreno ove l'alta pressione e l'accumulo dell'umidità nei bassi strati favoriranno la formazione di banchi di nebbia in pianura e nubi basse marittime lungo le linee di costa, specie in Liguria e Toscana.

Come anticipato, i primi segnali di un cambiamento si avvertiranno da venerdì 11 febbraio, quando l'anticiclone subirà un parziale ritiro verso i settori occidentali del Continente lasciando maggiore spazio alle più fredde correnti nordatlantiche. Una debole perturbazione approfitterà della situazione arrecando qualche disturbo entro la fine della giornata, dapprima su alcune zone settentrionali, in successiva estensione anche verso le regioni centromeridionali, preannunciando un fine settimana a tratti instabile. Il cambio di pattern favorirà una generale flessione dei valori termici apprezzabile da Nord a Sud, anche se le temperature non rappresenteranno ancora pienamente la stagione.

Non si tratterà ancora di un maltempo duraturo e organizzato, ma questo primo peggioramento aprirà la porta ad un più serio guasto atteso per l'inizio della prossima settimana.

Il weekend

Il fine settimana potrebbe quindi riservare qualche sorpresa più fredda, ipotesi molto accreditata dall'elaborazione del modello europeo. La situazione odierna mostra un vasto pozzo di aria molto fredda articocontinentale alle alte latitudini tra la Scandinavia e la Russia, la quale potrebbe sprofondare verso l'Europa centrale dando vita a ondate di gelo che, a più riprese, potrebbero condizionare sensibilmente anche l'Italia. La prima è attesa per la giornata di sabato 12, quando una di queste masse d'aria artiche farà il suo ingresso dalla Porta della Bora provocando una diminuzione delle temperature ed una generale variabilità atmosferica.

Forti contrasti movimenteranno il contesto portando fenomeni soprattutto sulle aree centromeridionali, mentre rimarranno più ai margini i settori settentrionali, con al più qualche blando piovasco. La flessione delle temperature favorirà inoltre il ritorno della dama bianca fin alle quote medie, localmente in collina sul versante Adriatico.

Non tutti i modelli sono però allineati con la tendenza appena descritta, come ad esempio il Centro Previsionale Americano, che conferma anch'esso una flessione dei valori termici, ma resta invece orientato verso la persistenza dell'alta pressione e quindi la quasi totale assenza di precipitazioni.

Nonostante l'arco temporale a tutti gli effetti piuttosto ridotto, la previsione per l'Italia è ancora in bilico tra l'evoluzione più fredda nordatlantica e quella più stabile anticiclonica. Tuttavia salgono le probabilità per un prossimo periodo decisamente più movimentato e freddo, dettato dall'arrivo di una perturbazione ben più organizzata, attesa per la nuova settimana.

 

Inizio di settimana movimentato

Una parentesi invernale è attesa a partire da lunedì 14 febbraio, quando la giornata di San Valentino verrà condizionata da un'irruzione in Mediterraneo di fredde correnti nordatlantiche che andranno a supportare una perturbazione associata a piogge diffuse e neve fino a bassa quota su alcune regioni.

L'anticiclone sarebbe difatti pronto per ritirarsi in pieno Oceano Atlantico lasciando spazio a l'affondo di un flusso d'aria fredda dalla Porta del Rodano; tale assetto proporrà la formazione di una depressione sull'alto Tirreno che potrebbe scatenare fenomeni abbondanti ed anche nevicate soprattutto su Alpi, Prealpi e Appennini settentrionali.

Non sono escluse possibili fioccate fin sulle aree di pianura tra Piemonte, Lombardia ed Emilia occidentale, laddove resisterà localmente il cuscino freddo nei bassi strati. Un vero toccasana per le zone afflitte dal lunghissimo periodo siccitoso, e ci sarà anche l'occasione per fare il pieno sui nostri ghiacciai messi a dura prova in questa stagione invernale a tutti gli effetti anomala.

L'attenzione è puntata anche in altre aree del Paese, ove sussisterà la possibilità di forti rovesci temporaleschi accompagnati da importanti colpi di vento dai quadranti settentrionali. Gli effetti della parentesi perturbata potrebbero attardarsi almeno fino a mercoledì 16 febbraio.

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