La situazione barica sull'Europa meridionale non propone sostanziali novità: una depressione mediterranea insiste da più giorni tra la Sardegna, le Isole Baleari e le coste algerine, bloccata da un'area anticiclonica che non accenna a voler evolvere e che rimane di conseguenza inchiodata oltre l'arco alpino garantendo su quest'ultime aree piena stabilità e ampi spazi sereni.
Analisi e previsione
Per i prossimi giorni, quelli che ci condurranno al fine settimana, non avremo pertanto particolari colpi di scena, ovvero il quadro meteorologico italiano si presenterà congelato almeno fino a venerdì 12 novembre, con protezione anticiclonica su parte del Paese e forte maltempo su alcune regioni ove la classica estate di San Martino non produrrà nessun effetto.
La vivace dinamicità atmosferica avrà comunque un risvolto della medaglia positivo, in quanto venendo a mancare le classiche condizioni meteo assolutamente stabili e accompagnate spesso da un tepore fuori stagione, quest'anno le nebbie e le nubi basse non caratterizzeranno il contesto per quelle lunghe fasi tipiche del periodo, specie sulle pianure, linee di costa e lungo le vallate.
Nel corso delle prossime ore condizioni meteo avverse domineranno quindi sui settori centroccidentali della Sicilia, con precipitazioni abbondanti e possibili nubifragi; alcuni fenomeni raggiungeranno anche la Liguria, il Piemonte e il medio Tirreno tra Toscana e Lazio. Sulle restanti regioni avremo un contesto più asciutto con al più sterili nubi di passaggio senza escludere anche locali spazi soleggiati.
Il vortice depressionario perderà parte della sua energia proponendo un lento miglioramento sulle aree più colpite, ma sarà ancora capace di portare precipitazioni tra Sicilia orientale, Calabria meridionale e settori tirrenici centrali, specie tra bassa Toscana, Lazio, Umbria, rilievi di Marche e Abruzzo.
Maggiori spazi sereni al Nord e sulla Sardegna, pur senza escludere l'arrivo di foschie e banchi di nebbia nel corso delle ore più fredde sulla Val Padana centroccidentale e lungo le maggiori vallate del Centro.
Evoluzione per il fine settimana
Novità sopraggiungeranno dal weekend, quando un vortice depressionario colpirà buona parte della Penisola Italiana, provocando piogge e temporali.
Come accennato, nel corso di questa seconda parte settimanale il vortice mediterraneo che da giorni è rimasto bloccato poco a Ovest della Sardegna, perderà energia lasciando maggior spazio alla stabilità, ma nemmeno il tempo di assaporare il miglioramento che la breve parentesi verrà cancellata da un affondo freddo in discesa dall'area polare in pieno Mediterraneo. Troverà terreno fertile, tant'è che prenderà rapidamente vita una perturbazione che andrà a colpire molte delle nostre regioni.
Sabato 13 novembre il quadro meteorologico si animerà con l'arrivo di fenomeni soprattutto sulle regioni centrali e sul basso Tirreno. Peggioramento in estensione con il passare delle ore anche sulle settentrionali, con piogge e nevicate sulle Alpi dai 1.600-1.800 metri di quota.
Sarà il preludio della giornata di domenica 14 quando avremo un contesto tipicamente autunnale soprattutto al Centro Nord, ove le piogge colpiranno gran parte delle regioni, specie quelle più occidentali, assumendo talvolta anche un carattere temporalesco. Maggiori contributi freddi provocheranno anche una flessione delle temperature, con un conseguente calo della quota neve che potrà imbiancare i rilievi di Piemonte e Valle d'Aosta dai 1.400 metri.
Locali condizioni di maltempo interesseranno anche le due Isole Maggiori che rischieranno ancora d'incappare in nuove piogge.
Evoluzione meteo della nuova settimana
La nuova settimana aprirà le danze sulla falsariga del weekend, ovvero nel segno del maltempo specie al Sud con la possibile formazione, già dalle prime ore di lunedì 15 novembre, di un nuovo vortice depressionario sullo Ionio.
Torna quindi l'incubo del Medicane, letteralmente definito come "uragano del Mediterraneo", anche grazie alle temperature ancora molto elevate dei nostri mari e le correnti umide sciroccali in arrivo dai quadranti meridionali, le quali caricheranno ulteriormente di energia la depressione.
Correnti instabili in discesa dall'Europa settentrionale inizieranno a interessare il Mediterraneo centrale da martedì 16 novembre, con precipitazioni su tutte le regioni del Centro in estensione nei due giorni successivi anche su parte del Nord.
Un autunno finora a tratti tentennante sembra ingranare definitivamente la quinta; tutta la prossima settimana rischia difatti di essere compromessa dalle piogge e dai temporali.
Dopo i violenti fenomeni che hanno martoriato la Sicilia e la Calabria giusto due settimane fa, la situazione potrebbe ripetersi anche se questa volta si ritroveranno sotto scacco soprattutto Basilicata e Puglia, aree ove non si escludono nubifragi e locali alluvioni per l'elevata intensità dei fenomeni e la loro persistenza.
Inverno ad un passo dall'Italia
Dagli ultimi aggiornamenti dai più autorevoli centri di previsione pare delinearsi per l'ultima decade di novembre un importante assaggio invernale grazie all'evoluzione di un vasto nucleo gelido, che discacciandosi dall'area polare scivolerà rapidamente verso l'Europa centrale e successivamente sui settori orientali del Continente.
Il nostro Paese potrebbe risentire con buone probabilità delle influenze fredde, con le prime nevicate fino a quote molto basse al Nord e le Alpi destinate a fare il pieno di neve.
Un'ipotesi da confermare visto l'arco temporale molto ampio, ma gli aggiornamenti dai modelli sembrano già piuttosto concordi.