Un quadro meteorologico molto mite caratterizzerà ancora gran parte del territorio nazionale e l'autunno continuerà a mostrarsi in una situazione prettamente di stallo. Potrebbero esserci dei cambiamenti all'inizio della prossima settimana, quando qualche refolo più fresco ed instabile potrebbe sopraggiungere dal Nord Europa arrecando qualche disturbo, anche se di poco conto, ma senz'altro utile per un ricambio d'aria lungo le vallate e sulle aree di pianura.
Rapida analisi
Sulle regioni settentrionali sono già percettibili i primi segnali di un debole cedimento del campo barico, questo grazie alle infiltrazioni di aria più umida dai quadranti occidentali che accompagnano una perturbazione sull'Europa centro-occidentale. I marginali effetti del sistema depressionario verranno avvertiti anche su parte della penisola, specie nelle prossime 48 ore, per il un parziale cedimento dell'alta pressione.
Le nubi più compatte raggiungeranno soprattutto le regioni tirreniche ed in parte anche i settori nord-occidentali, ove non saranno esclusi possibili deboli piovaschi, specie sulle aree di ponente in prossimità dei rilievi appenninici. Niente di trascendentale, perché il fronte instabile non si mostrerà particolarmente attivo, ma le precipitazioni avranno un ruolo fondamentale nella lotta dello smog che abbiamo accumulato nei bassi strati dell'atmosfera, smorzando i preoccupanti quantitativi di polveri sottili e inquinanti che hanno raggiunto livelli importanti.
La ferma presenza dell'anticiclone ha difatti bloccato gli scambi d'aria con forti inversioni termiche che hanno come caratteristica fondamentale quella di mantenere temperature contenute - nel nostro caso entro le medie - in pianura, ma anche quella di rendere l'aria insalubre.
Maggiore variabilità
Come accennato il contesto meteo non subirà particolari variazioni, tant'è che dopo questa breve parentesi si tornerà verso una situazione prettamente stabile, considerando anche che l'alta pressione non avrà assolutamente l'intenzione - per il momento - di abbandonare il Mediterraneo. Qualche refolo più umido nei bassi strati continuerà però a garantire cieli sostanzialmente grigi con la presenza di fitti banchi di nebbia e nubi basse, condizioni peraltro tipiche di questo periodo dell'anno.
Gli ultimi giorni della settimana verranno quindi caratterizzati da un quadro tranquillo, nonostante il transito di una nuova depressione non troppo lontana dal Mediterraneo, ma che non riuscirà ad evolvere ulteriormente verso Oriente per la presenza del blocco anticiclonico.
Qualche novità, come confermato anche nell'appuntamento della scorsa settimana, potrebbe farsi strada nei primi giorni della nuova settimana con il transito di un debole fronte che andrà ad indebolire il campo barico e provocherà una flessione delle temperature.
Niente a che vedere con il vero maltempo autunnale, che sembra voglia rimanere ancora ben distante dal nostro territorio, proprio in un periodo dove invece dovrebbero insistere le precipitazioni più abbondanti dell'anno.
Anticiclone resistente
Quest'ultima ipotesi attiverebbe qualche piovasco dapprima sulle aree nord-occidentali, in successiva estensione anche alle regioni peninsulari meridionali, in particolare tra Puglia e basso versante tirrenico. Migliorerà rapidamente ad iniziare dalle aree di Ponente centro-settentrionali, ma il sole rappresenterà sempre una rarità perché permarrà una nuvolosità a tratti spessa e compatta specie lungo le coste della Liguria, con pioviggini, e sulla Val Padana.
Tendenza nel lungo termine
Le ultime elaborazioni dei più autorevoli centri di previsione iniziano a mostrare qualche possibilità per un cambiamento meteo climatico un po' più radicale anche se, allo stato attuale, una ricostituzione dell'assetto barico su scala europea non sarà per niente facile, perché la struttura anticiclonica è ben radicata proprio a ridosso delle nostre regioni.
Un lieve sbilanciamento dei massimi verso la penisola iberica potrebbe però accendere possibili speranze. Il cuneo è difatti costretto da un lato, quello orientale, da un flusso più freddo, mentre sull'altro lato, quello occidentale, sono presenti delle depressioni oceaniche che giorno dopo giorno si faranno sempre più incisive, andando ad erodere la roccaforte europea.
L'arco temporale molto ampio porta ad avere differenze importanti tra le varie ipotesi modellistiche, perciò dopo il transito della veloce e debole perturbazione nord-atlantica che attraverserà l'Italia, i dubbi sono ancora molti.
Confermiamo comunque una diminuzione termica nei prossimi giorni, una flessione che si avvertirà maggiormente sui rilievi e meno in pianura e lungo le valli, ma che ripristinerà condizioni nel complesso entro la norma ovunque.