L'Italia verrà presa di mira con discrete probabilità dall'instabilità anche in quest’ultima decade del mese di aprile. Non mancheranno alcune parentesi più stabili ove l'anticiclone proverà ad agguantare il contesto mediterraneo; la fase più stabile del periodo in esame sopraggiungerà durante il prossimo weekend, quando la depressione al momento attiva sul Tirreno avrà esaurito la propria azione, evolvendo verso le aree orientali del continente.
Analisi
Un cospicuo aumento dei valori barici favorirà una maggiore stabilità che inizierà a caratterizzare le giornate della seconda parte settimanale, con ampi spazi sereni e temperature in sensibile aumento in estensione dai settori alpini alle regioni centro settentrionali; persisterà invece una residua instabilità sulle aree più meridionali dell’Italia.
Il maltempo si focalizzerà sulle regioni meridionali, con precipitazioni ancora moderate tra Abruzzo, Lazio (con possibili rovesci fin su Roma), Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia, senza escludere locali grandinate durante le ore centrali del giorno; qualche fenomeno potrebbe interessare anche le aree interne della Sardegna.
Non avremo però un periodo prettamente stabile, perché i massimi anticiclonici rimarranno ubicati sui settori occidentali del continente, precisamente a ridosso del Regno Unito, mentre il Mediterraneo continuerà a soffrire di possibili infiltrazioni che accenderanno qualche nube convettiva sui rilievi più alti.
La giornata del 25 aprile
Tra il 24 ed il 25 aprile avremo importanti novità: l’assetto barico sul Nord Europa cambierà radicalmente grazie ad una cospicua discesa di aria fredda polare tra Scandinavia, Russia e nazioni baltiche, fino ad invadere successivamente anche parte dell’Europa centrale.
Anche il Mediterraneo risentirà marginalmente dello sconquasso continentale, tant’è che la pressione inizierà a cedere ad iniziare dalle regioni settentrionali già da domenica, ove il quadro meteorologico tornerà più instabile per le crescenti infiltrazioni d'aria fredda in quota.
Contrasti termici importanti attiveranno nubi temporalesche ad evoluzione verticale durante le ore più calde in montagna, in estensione anche alle aree di pianura limitrofe nel corso della serata; qualche interferenza instabile generata da una blanda depressione afromediterranea continuerà ad interessare parallelamente le due isole maggiori, con locali addensamenti e deboli piovaschi.
Evoluzione
L’alta pressione non riuscirà più a ristabilirsi tanto facilmente sul paese. Nei primi giorni della nuova settimana avremo difatti una sorta di palude barica sul Mediterraneo che verrà prontamente sfruttata da un’onda perturbata atlantica. Nuovi fenomeni sono quindi attesi tra martedì 28 e mercoledì 29 aprile, quando il quadro meteorologico diverrà molto instabile, a tratti addirittura perturbato, in particolare sull'Italia centro-settentrionale. Non si esclude inoltre un approfondimento della depressione durante l’evoluzione sul Mediterraneo, anche se si presenterà un po’ meno strutturata di quella attuale, che ha portato l’importante ondata di maltempo d’inizio settimana.
Dopo una sensibile ripresa dei valori termici, le temperature torneranno a diminuire grazie all’instabilità in arrivo. La variabilità atmosferica continuerà con buone probabilità anche per il ponte del primo maggio, con l'Italia ancora alle prese con il nastro trasportatore atlantico che invierà sul Mediterraneo nuove infiltrazioni fresche nord-atlantiche.
Inizio maggio molto dinamico
Dagli ultimi aggiornamenti dei modelli previsionali i primi giorni del nuovo mese continueranno su un andamento molto dinamico. Le vaste aree anticicloniche rimarranno sulle latitudini più alte europee lasciando allo scoperto invece i settori centro meridionali, ove non riuscirà ad affermarsi un miglioramento convincente.
Non mancheranno fasi più stabili innescate dalle brevi espansioni dell'alta pressione in risposta ai nuovi affondi depressionari tra la penisola iberica ed il Nord Africa, ma si presenteranno in forma assolutamente temporanea.
La successiva evoluzione degli affondi che prenderanno piede sui settori sud occidentali del Mediterraneo, potrebbe esporre il nostro paese a gocce fredde talvolta orientate al maltempo persistente. Una tendenza sostenuta dal centro previsionale europeo Ecmwf e marginalmente anche dal modello americano Gfs. Ci sentiamo di escludere al momento lunghe pause anticicloniche subtropicali.