Il mese in corso ci mostrerà il vero carattere della primavera, ovvero la dinamicità. Siamo passati da un febbraio estremamente mite all'instabilità marcata degli ultimi dieci giorni. Nel fine settimana è transitato l'ultimo impulso della serie, dopo il quale viene confermato un netto miglioramento delle condizioni che garantirà anche un incremento sensibile delle temperature. Una breve parentesi che precederà una nuova fase variabile al via nel prossimo fine settimana.
In breve
Un netto incremento dei valori barici indotto dall'estensione dell'alta pressione garantirà cieli prettamente sereni e temperature in decisa ascesa. La colonnina di mercurio passerà dagli attuali valori lievemente sotto media a nuove anomalie positive rilevanti.
Come accennato non si tratterà di una fase duratura, ma di un breve periodo in attesa dell'ondata di maltempo attesa per la metà del mese in corso. Sostanziali novità ancor più fredde emergono dall'analisi delle ultime elaborazioni modellistiche, tant'è che lasciano intravedere irruzioni fredde orientali per l'ultima decade.
Previsione
Passata la perturbazione giunta nelle ultime ore di domenica, l'anticiclone ripristinerà l'egemonia su gran parte dell'Europa centro-meridionale, Italia compresa. Gli ultimi refoli instabili condizioneranno il quadro meteorologico dell'estremo Sud, con qualche nube e locali deboli fenomeni in graduale assorbimento.
Qualche fronte instabile avrà comunque modo di lambire l'arco alpino, portando nubi più compatte sui versanti esteri, ma l'anticiclone in ulteriore consolidamento manterrà il controllo della situazione bloccando le possibili insidie sulla Penisola Iberica ed il nastro trasportatore Atlantico verrà deviato per qualche giorno sui settori più settentrionali europei.
Nessuna nuova perturbazione è quindi attesa sull'Italia ed il bel tempo caratterizzerà il meteo del territorio nazionale dando inizio ad una fase stabile ed insolitamente mite, anche grazie a contributi subtropicali d'aria calda specialmente in quota.
Primavera, ma non per molto
Grazie al netto incremento dei valori termici si respirerà aria primaverile, in quanto l'anticiclone sarà supportato da un flusso caldo d'estrazione afromediterraneo, con massime che si porteranno mediamente fino a 20 gradi in molte parti della Penisola, ma senza escludere delle punte fino a 23-24 gradi sulle aree vallive tosco emiliane e di pianura pugliesi.
La parte centrale della settimana sarà quindi stabile con bel tempo diffuso, anche se dalla giornata di venerdì l'alta pressione mostrerà i primi sintomi di cedimento sul lato settentrionale per l'avanzamento di un'ondulazione oceanica che sospingerà le prime nubi sulle regioni del Nord Italia.
Le perturbazioni atlantiche torneranno di nuovo sulle latitudini centro meridionali del continente, ma in prima battuta avvertiremo disturbi solo al settentrione e sul lato tirrenico.
Peggiora dapprima al Nord
La parte attiva dei sistemi perturbati entrerà in azione sul serio non prima del weekend, quando un vortice ciclonico più organizzato si appresterà a colpire direttamente la Penisola, quest'ultimo attiverà una vivace instabilità soprattutto sulle regioni del Nord e parte del Centro.
In dettaglio
Fino a giovedì avremo quindi un quadro monotono che si presenterà prettamente stabile con ampio soleggiamento su tutta l'Italia. Il fronte instabile che lambirà le Alpi produrrà qualche addensamento sulle confinali, con neve solo dai 1600-1800 metri di quota.
Nel frattempo un flusso più umido inizierà ad addossare nubi marittime sulle coste della Liguria e sull'alta Toscana, con primi deboli piovaschi entro fine giornata tra genovese e savonese.
L'invadenza umida atlantica andrà ad aumentare gradualmente, tant'è che venerdì il fronte perturbato transiterà sul Nord Italia, anche se le precipitazioni più consistenti resteranno confinate principalmente sui rilievi alpini. Locali piovaschi raggiungeranno anche tra Liguria, Lombardia, Veneto e Friuli; ampi spazi sereni condizioneranno ancora le restanti aree nazionali.
Freddo in arrivo
Nel fine settimana l'ondulazione oceanica riuscirà a penetrare con successo nel cuore del Mediterraneo attivando una fase di maltempo in particolare sulle regioni centro settentrionali. Seguirà un flusso di correnti più fresche dai quadranti settentrionali e dopo una brevissima parentesi più stabile occorre porre attenzione all'ultima decade di marzo, quando una sostanziale disgregazione del vortice polare potrebbe favorire scambi meridiani tali da far sprofondare colate d'aria molto fredda in direzione del Mediterraneo.
Tra le ipotesi più probabili emerge un possibile trend "orientale", ovvero il freddo sceglierà la strada dall'Artico russo fin sui Balcani, ove s'attende dalle ultime elaborazioni un colpo di coda invernale di rilievo.