Analisi
La perturbazione nord-atlantica che per qualche giorno ha messo in pausa il mostro anticiclonico si appresta ad apportare gli ultimi residui refoli instabili sull’Italia meridionale.Rovesci e temporali hanno coinvolto le regioni del Centro-Sud, ma si è trattato principalmente di un’ondulazione prefrontale molto rapida. L'aria più fredda in coda alla perturbazione ha garantito il ritorno della neve sulle Alpi e sull’Appennino dai 1200 metri di quota, anche se in forma sostanzialmente debole e localizzata. Dopo un lunghissimo periodo caratterizzato da anomalie positive eccezionali, il clima si è quindi mostrato più consono alla stagione in essere soprattutto in considerazione alla sensibile flessione termica, più sensibile sui versanti adriatici e sui rilievi.
La perturbazione ha ormai raggiunto le estreme aree peninsulari, sospinta da correnti nord-occidentali che trasportano aria polare marittima. Un'evoluzione molto rapida, tant’è che già in queste ore andrà a consolidarsi un sensibile miglioramento che garantirà ampi spazi sereni anche all'estremo Sud. Il quadro meteorologico tornerà quindi a stabilizzarsi con l'anticiclone che sospingerà un flusso decisamente più mite nei giorni del weekend, quando i valori massimi torneranno ad aumentare sensibilmente.
Weekend di Carnevale mite
La rimonta anticiclonica andrà a stabilizzare il meteo delle latitudini centro-meridionali europee e sarà garante di tempo assolutamente stabile; da questo nuovo assetto barico ne conseguirà un nuovo rinforzo del Vortice polare. Il flusso perturbato tornerà sulle medie-alte latitudini europee, con nuove tempeste tra Regno Unito e Mar del Nord.Il cuneo anticiclonico in arrivo sul territorio nazionale si gioverà di marcati contributi d'estrazione subtropicale oceanica, pertanto è atteso l’arrivo di una vera e propria bolla d'aria calda che culminerà nel weekend posizionando i propri massimi fra Francia, Spagna e Italia. Sul Paese però l’ondata di calore toccherà il picco nei primi giorni della prossima settimana, quando un flusso di aria molto mite investirà le regioni centrali europee e la Danimarca e, dall’analisi delle principali elaborazioni modellistiche, si prevedono valori in quota anche di 10-12 gradi al di sopra delle medie del periodo.
Le anomalie al suolo si presenteranno meno marcate, anche se non sarà difficile percepire il primo caldo di stagione con aria pienamente primaverile. Febbraio continuerà quindi sulla falsa riga dei mesi precedenti, condizionati da lunghi periodi anticiclonici e anomalie termiche considerevoli.
Spiragli di cambiamento
In vista l’ennesima parentesi decisamente calda per il periodo, ma nel medio termine sembra delinearsi qualche segnale di cambiamento. Negli ultimi giorni del mese difatti non è da escludere un calo generalizzato dei valori barici attivato dall'ingresso di una saccatura più fredda nord-atlantica. Un’ondulazione che si spingerà fin verso il Mediterraneo e sarà seguita da correnti più fredde d’estrazione artica.Come accennato nei primi giorni della terza decade del mese - precisamente tra il 21 ed il 25 febbraio - avremo la fase di massima dell’alta pressione, dopo la quale assisteremo ad un graduale cedimento del campo barico per la crescente influenza di un vortice depressionario Atlantico.
Le interferenze instabili inizieranno a scavare un varco dai settori centro-settentrionali del cuneo anticiclonico, con i primi effetti sui quadranti occidentali del continente.
Freddo e piogge
Se dovesse confermarsi quest’ultima ipotesi, il mese di febbraio potrebbe concludersi sotto l’influenza di una vivace perturbazione sospinta da aria fredda polare.Tuttavia già dalle elaborazioni odierne anche la fase fredda appena contemplata si presenterà effimera e non duratura, tant’è che sembra organizzarsi per i primi giorni del mese di marzo una nuova espansione anticiclonica sul Mediterraneo centrale, con coinvolgimenti importanti anche per l'Italia.