La dinamicità verrebbe garantita da un prossimo indebolimento del Vortice polare che inizierà a decadere gradualmente per il naturale intercedere della stagione primaverile. Il mese di marzo segna difatti la fine dell'inverno e, da quanto emerge dalle ultime elaborazioni dei più autorevoli centri di calcolo previsionali, sembrano concretizzarsi i primi passi per il passaggio di testimone. Sarà quindi una fase molto dinamica, dettata dalla crescente invadenza delle ondulazioni sulle alte quote, il cosiddetto jet stream, perché potrebbero attivarsi colate d'aria piuttosto fredde che distaccandosi dal Circolo polare artico potrebbero affondare a Sud, in risposta alle elevazioni anticicloniche verso Nord.
 

Analisi

Siamo alle battute finali di quel che rimane dell'estesa tempesta che ha colpito gran parte dell'Europa centro-settentrionale, ove venti molto forti hanno causato danni e disagi in varie nazioni.
La principale causa di questo violento maltempo è da attribuire alla cospicua differenza di geopotenziale tra la profonda depressione europea e l'anticiclone presente sul Mediterraneo; un assetto barico che ha innescato una ventilazione localmente tempestosa. L'Italia si è ritrovata nell'area di confine fra il flusso oceanico e l'anticiclone, ma con una prevalenza di quest'ultimo che ha garantito ampi spazi sereni e temperature insolitamente miti per il periodo.
Aria calda è difatti affluita in Italia portando i valori massimi ben oltre la norma, con punte prossime ai 20 gradi, ovvero un clima tipico della seconda metà del mese di aprile.
Un lieve cedimento dei valori barici porterà in queste ore una nuova blanda perturbazione legata ad un parziale abbassamento di latitudine del flusso atlantico che, scivolando sui settori nord-occidentali europei, si prepara ad impattare sull'arco alpino, ove il quadro meteorologico andrà a peggiorare. Il fronte, seppur indebolito, transiterà su parte della Penisola con una vivace ventilazione ed un lieve calo delle temperature.
 

Previsione

Nella seconda parte della settimana avremo qualche fenomeno sparso e del tutto disorganizzato, innescando dal fronte instabile che lambirà la Penisola e colpirà più direttamente le aree balcaniche, ove peraltro passerà anche il grosso dell'aria fredda.
Inizialmente avremo qualche nevicata soprattutto sui settori centro-occidentali alpini, in particolare lungo i versanti esteri e sulle aree confinali, in evoluzione verso le aree orientali. Fiocchi imbiancheranno i rilievi dai 1200-1300 metri, ma in calo fin sotto i 1000 metri specie sui settori settentrionali. Qualche rovescio potrebbe raggiungere anche le pianure del Triveneto, la Liguria e la Toscana, in successiva estensione a Lazio e Campania.
Nella giornata di San Valentino le piogge si concentreranno maggiormente al Centro-Sud, con un calo termico pressoché temporaneo. Piovaschi in estensione dall'area tirrenica e zone interne, al basso versante Adriatico.
Le precipitazioni andranno rapidamente ad assorbirsi con residui fenomeni solo all'estremo Sud, perché seguirà un nuovo e rapido aumento dei valori barici, grazie all'alta pressione che si farà strada dai settori occidentali.
Il weekend verrà quindi caratterizzato dal bel tempo, ma dalle ultime ore di domenica nuove infiltrazioni umide dai quadranti sud-occidentali potrebbero coinvolgere le regioni nord-occidentali e l'alta Toscana: i primi effetti di un nuovo lieve cedimento del campo barico, che potrebbe portare lunedì deboli precipitazioni, in parziale estensione anche ai settori nord-orientali e del medio versante tirrenico.
Le temperature subiranno un ulteriore rialzo con una nuova fase di caldo anomalo che durerà per tutta la prima parte della prossima settimana, con valori ben oltre la norma e pienamente primaverili.

Tendenza meteo

I modelli sono concordi, continueranno a svilupparsi profonde depressioni nel nord Atlantico, vere e proprie tempeste capaci di spazzare con violenza l'Europa.
Vortici che sino a questo momento hanno coinvolto principalmente l'Europa occidentale e settentrionale, con solo rapide incursioni verso l'Europa centrale ed il nostro paese, ma durante il mese di marzo è attesa una partecipazione più diretta anche delle aree più meridionali del continente.
Il Vortice polare (Vp) inizierà difatti a destabilizzarsi intraprendendo quel normale processo di indebolimento stagionale, una manovra che incentiva le propagazioni delle depressioni più a Sud.
Come più volte ricordato, l'estrema forma del Vp gli ha permesso di immagazzinare una quantità di energia e di gelo considerevole, tale da poter realmente sconvolgere l'andamento meteo climatico stagionale.
La primavera è alle porte, ma mai come quest'anno abbiamo i presupposti per vivere un marzo e aprile estremamente turbolento.

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