La lunga fase anticiclonica incontrerà la prima battuta di arresto, difatti la prima vera perturbazione del nuovo anno è alle porte. Così, dopo almeno 30 giorni di assoluto dominio dell’alta pressione, ora la situazione propone un cambiamento in vista di un periodo maggiormente movimentato e di stampo più invernale.
La fine della lunga parentesi stabile favorirà anche un ricambio dell'aria nei bassi strati che hanno accumulato elevate quantità di inquinanti, specialmente in Val Padana.
Il punto della situazione
Sono diverse le notizie in tema meteo che ci giungono da diversi giorni, notizie che confermano i grandi cambiamenti sul clima del nostro pianeta: tra queste sicuramente spicca la nevicata sull'India settentrionale, oppure la nuova possente ondata di gelo che si appresterà a colpire a breve gli Stati Uniti ed infine l’imbiancata straordinaria sul Sinai e sul Medio Oriente.
In Italia, ma anche più in generale su gran parte del continente europeo, invece le condizioni sono tutt’altro che invernali, almeno fin ad ora. Non avremo particolari stravolgimenti, perché proprio in questo periodo il Vortice Polare ha raggiunto il massimo stato di forma sotto l’aspetto termico ed in base alla compattezza che ha guadagnato in area polare. Così il gelo rimarrà confinato oltre il circolo polare artico e le probabilità che il freddo, quello vero, possa raggiungere i settori centro meridionali dell’Europa sono piuttosto basse.
Sull'Italia arriveranno perciò soltanto le briciole, per cui tra le lunghissime fasi di alta pressione vi sarà spazio solo per qualche rapida irruzione artica, che non lascerà un particolare segno com’è stato fin ad ora, testimonianza confermata anche da un Appennino con totale assenza di neve.
Analisi e previsione
Nel fine settimana avremo però una piccola novità, con un impulso perturbato che raggiungerà la Penisola grazie ad una maggiore invadenza delle correnti atlantiche.
L’abbassamento del flusso sospingerà un’area depressionaria che riuscirà a penetrare l'anticiclone dalla porta francese, raggiungendo successivamente anche l’Italia con qualche episodio interessante, ma rapido, nel corso del weekend. Avvertiremo una flessione delle temperature in particolare sulle aree montuose del paese, perché arriverà un po’ di freddo soprattutto in quota che scivolando verso sud-ovest andrà a scavare un’area depressionaria nel Mediterraneo meridionale sulle coste nord-africane.
Sarà quest'area di bassa pressione, assieme all’elevazione dell'anticiclone verso il nord Atlantico, in direzione della Gran Bretagna, a richiamare aria più fredda dal Centro Europa, con un conseguente abbassamento delle temperature.
Per intenderci non sarà in atto una vera ondata di gelo, ma la stagione avrà modo di assumere per qualche giorno le sembianze invernali, anche se probabilmente l'irruzione fredda verrà interrotta già dal medio termine dall’invadenza pressante dell'anticiclone che si estenderà nuovamente verso l’Europa centro-
orientale.
In dettaglio
Fino al weekend il quadro meteorologico resterà sostanzialmente stabile con pochi annuvolamenti localizzati per lo più sulle coste della Liguria centro-orientale, alta Toscana e sulla Val Padana, specie nei settori emiliano-romagnoli, aree ove saranno possibili deboli piovaschi con cieli grigi anche durante le ore centrali del giorno.
Qualche nube caratterizzerà anche le giornate della Sardegna occidentale, del Gargano, della Sicilia tirrenica e della Calabria meridionale, ma senza fenomeni degni di nota. Ampi spazi sereni con clima nel complesso mite sul resto d’Italia.
Alle porte del fine settimana si inizieranno ad avvertire i primi effetti della parte avanzata del fronte atlantico, con un modesto peggioramento sulle Alpi occidentali e sulla Liguria, ove avremo precipitazioni dalla serata di venerdì, in graduale estensione al Piemonte, parte della Lombardia, e sui settori più occidentali emiliani. Qualche fioccata interesserà l’arco alpino dai 800-900 metri di quota e l’Appennino settentrionale dai 1200 metri.
Nella giornata di sabato il maltempo raggiungerà il Triveneto, l’Emilia Romagna, gran parte del Centro Italia ed il basso versante tirrenico; quota neve in calo con fiocchi fin sui 500-600 metri tra Alpi Orientali e dorsale appenninica settentrionale.
L’aria più fredda verrà sospinta dalla vivace ventilazione nord-orientale, che dalle prime ore di sabato apporterà un calo termico a tratti sensibile sulle regioni settentrionali e sui versanti adriatici più esposti.
Un flusso che continuerà anche nei primi giorni della nuova settimana, mantenuto in vita dalla depressione centrata sul Nord Africa. Gli effetti andranno gradualmente a scemare entro la metà della prossima settimana, quando si avranno contributi più miti nord-africani richiamati dall’affondo del vortice ciclonico tra l'Algeria ed il Marocco.
Evoluzione
Dall’ultima analisi dei più autorevoli centri previsionali, non abbiamo particolari stravolgimenti sul piano delle proiezioni termiche. Nel medio e lungo termine non è difatti previsto alcun eccesso, sia in positivo che in negativo.
Dopo la flessione delle che avrà luogo nel fine settimana, le temperature torneranno a risalire nei giorni successivi fino a posizionarsi entro le medie climatiche di riferimento per questo periodo.
Discorso differente invece per le precipitazioni perché, passata la fase instabile del weekend, tornerà una sostanziale stabilità atmosferica che non permetterà il transito delle perturbazioni atlantiche.