Quella che sta vivendo l’Italia è una delle parentesi autunnali più intense degli ultimi anni. Dopo un lungo periodo assolutamente statico il quadro meteorologico è cambiato radicalmente mostrandosi estremamente piovoso per gran parte delle regioni italiane. Come accennato nell’ultimo appuntamento il Mediterraneo centrale è stato un facile bersaglio del flusso atlantico e lo sarà anche nel prossimo periodo quando diverse perturbazioni colpiranno il territorio da nord a sud depositando al suolo grandi quantità di pioggia ed anche tanta neve sulle Alpi.
 

Analisi 

L’ultima perturbazione giunta sull'Italia è in fase di assorbimento. Ha portato fenomeni molto abbondanti che in talune situazioni hanno causato veri nubifragi e locali tempeste di vento, quest’ultime molto presenti soprattutto sulle aree meridionali. 
Un maltempo quindi molto forte innescato da due minimi depressionari presenti sul Mediterraneo: il primo molto vasto e ben strutturato sul Tirreno con valori inferiori ai 990 hPa, il secondo più contenuto invece posizionato nel nord dell’Adriatico, un particolare assetto che ha incentivato forti correnti sciroccali con mareggiate importanti, specie sulle coste esposte dei versanti ionici. Mari molto agitati anche in Sardegna, rimescolati invece da una prevalente circolazione di maestrale frutto dei venti in scorrimento antiorario rispetto al centro depressionario tirrenico.
Una parentesi di maltempo incisiva anche in virtù del muro anticiclonico presente sull'Europa orientale, elemento che ha letteralmente bloccato l’evoluzione della depressione ancora sull'Italia, seppur attenuata. Dissipata l’enorme quantità di energia portata dall’Atlantico, si andrà difatti ad affievolire ulteriormente in queste ore. 
 

Treno di perturbazioni in arrivo 

Chi sperava in una tregua rimarrà però deluso, perché neanche il tempo di archiviare una perturbazione che arriverà un nuovo ciclone nel Mediterraneo in discesa dal Nord Atlantico. Il flusso perturbato oceanico, questa volta un pelo più freddo del precedente perché supportato da correnti polari marittime, tornerà in azione sull’Italia dando vita ad un intenso maltempo. 
In questa fase il fulcro dell’area di bassa pressione sarà sempre ubicata sulle aree occidentali della Penisola, ma un pelo più a Nord, per cui le nuove perturbazioni colpiranno più direttamente le regioni nord-occidentali e quelle centrali tirreniche. Non mancheranno ulteriori abbondanti nevicate sulle Alpi fino a quote molto basse, soprattutto sui settori piemontesi ove sfioreranno le pianure (previsti fiocchi su Cuneo e Torino). La quota neve rimarrà comunque ubicata mediamente sui 800 - 900 metri sull’arco alpino, mentre sui 1200 metri sull’Appennino centro-settentrionale.



Avremo ancora il preoccupante fenomeno dell'acqua alta sul nord dell’Adriatico, in particolare sulle città di Venezia e Chioggia.
Il maltempo entrerà quindi nel vivo nella seconda parte della settimana su tutto il Centro-Nord e Sardegna, con piogge anche a carattere di nubifragio e cospicui apporti nevosi fino in collina sulle confinali. Il Meridione in questa parentesi resterà più ai margini, con qualche piovasco o rovescio solo sull'alta Campania.
Nel breve e medio termine i modelli previsionali propongono poche novità, in quanto il Paese verrà continuamente condizionato dalle correnti nord-atlantiche, a tratti relativamente fredde, che alimenteranno un assetto barico tipicamente autunnale con fenomeni localmente incisivi sino al weekend e probabilmente anche oltre. 
 

Verso l’inverno 

Come accennato, già da queste ore il vortice depressionario sul Mediterraneo verrà agganciato dalle correnti nord-atlantiche che gli daranno nuova linfa vitale e, dopo la brevissima pausa, il quadro meteorologico tornerà a peggiorare in maniera evidente con valori termici in sensibile calo ad iniziare dal Nord Italia. Le regioni centrali e soprattutto quelle meridionali risentiranno ancora invece del flusso più mite dai quadranti sud-occidentali. 
 

Tendenza meteo 

Al giro di boa mensile assisteremo alla costituzione di un'altra enorme depressione atlantica, struttura che andrà collocarsi tra le isole britanniche e l'Europa occidentale. Le ultime elaborazioni non vedono inoltre particolari impedimenti e vista l'ampiezza della struttura, si propagherà facilmente verso l'Italia garantendo un tempo localmente molto perturbato.
L’autunno continuerà indisturbato nel suo intento: portare tante piogge sulle nostre regioni. L'anticiclone resterà ben lontano dall’areale del Mediterraneo, ma in una posizione tale da incentivare la discesa di masse d'aria più fredde sull’Italia, provocando una flessione delle temperature che si porteranno al di sotto delle medie del periodo.
Spingendosi oltre, ma l’affidabilità previsionale inevitabilmente scende, potrebbe esserci spazio per un miglioramento più deciso, proprio sul finire del mese. 
 

Fine novembre: arriva l’inverno 

I tempi sono ormai maturi e gli indici previsionali sono in parte concordi: l’Europa al termine dell’autunno meteorologico potrebbe subire una sconquasso atmosferico molto profondo
Subentrerà ipoteticamente una ridistribuzione barica importante ed il miglioramento anticiclonico che potrebbe subentrare proprio in quel periodo rappresenterà difatti solo un intermezzo in vista di un esordio invernale davvero degno di nota.

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