Una nuova ripresa dei valori barici sull'Italia chiuderà quest’ultima fase movimentata. I giorni che ci accompagneranno al weekend verranno caratterizzati dall'alta pressione delle Azzorre, quindi non avvertiremo particolari eccessi di caldo, ma sarà una situazione del tutto temporanea perché già da lunedì prenderà piede una nuova fiammata africana che raggiungerà l’Europa centro occidentale e l’areale del Mediterraneo.
 

Il punto della situazione

La modesta parentesi di maltempo ha portato un po’ di refrigerio lungo tutta la Penisola, un sospiro di sollievo dopo il lungo periodo dominato da anomalie termiche considerevoli. Difatti anche il mese di luglio, finora, nonostante l’intesa ondata di maltempo che ha riportato la neve a quote relativamente basse, è risultato caldo su tutto il territorio nazionale, ma non paragonabile ovviamente allo scorso mese di giugno, uno dei più caldi della storia a livello globale.
Sono però stati sufficienti appena 10 giorni, a tratti davvero roventi per una situazione ereditata dal mese precedente, per attivare anomalie positive ben oltre le temperature medie del periodo. 

Il global warming nel mondo

Non va meglio sulle restanti aree del globo ed i dati purtroppo confermano la febbre che affligge il pianeta. Tra le tante anomalie che vengono registrate tutti i giorni, senz’altro la più rilevante è quella della stazione meteorologica di Alert, uno dei paesi abitati più a nord del mondo situato a meno di 900 chilometri dal Polo Nord, ove si è registrata una massima di 21°C nella giornata di domenica 14 luglio, quando la temperatura media di questo periodo per la località è di soli 3,4 gradi
Si tratta di un valore mai registrato prima e infrangerebbe il precedente record di 20°C del luglio 1956 ed i 19,6°C del luglio 2012. Un caldo anomalo innescato dalla presenza di un'alta pressione groelandese che ha richiamato grossi flussi di aria calda sull'oceano Artico.
Queste temperature sempre più alte costituiscono un vero e proprio pericolo per la salute dei ghiacci artici, indice di un cambiamento climatico sempre più rilevante. 
 

Analisi e previsione 

Questi giorni che ci condurranno al weekend resteranno relativamente freschi con temperature senza eccessi di caldo. Tuttavia l’attuale fase anticiclonica non garantirà la piena stabilità, perché difatti l'Italia continuerà ad essere interessata da locali disturbi. L’estensione dell’alta pressione verso il Mediterraneo non si mostrerà così netta e quindi le giornate soffriranno di possibili insidie, in quanto sopraggiungeranno nuovi spifferi freschi specialmente in quota frutto della depressione tra Islanda e Regno Unito.
Effetti tangibili soprattutto sulle regioni settentrionali, che vedranno un aumento dell'instabilità per il passaggio di alcuni fronti in transito sulle aree centrali europee che lambiranno le Alpi. L'aria fresca in transito produrrà una certa attività convettiva che si concentrerà sui rilievi alpini e appenninici centrali, interessando solo parzialmente le aree pianeggianti limitrofe.
Alcune ore prima di un nuovo netto cambiamento: dovremo godercele il più possibile, perché difatti dopo il 20 luglio tornerà in gran stile l’alta pressione africana. Dall’analisi dei modelli previsionali odierni vengono difatti confermate le tendenze per la prossima settimana e - a partire da domenica - subentrerà un graduale aumento dei valori barici con crescenti contribuiti subtropicali molto caldi, ma anche molto umidi, che soppianteranno la più docile alta delle Azzorre. 
L'anticiclone punterà nuovamente la Francia e la Penisola Iberica, lambendo anche parte della nostra Penisola, in particolare le regioni settentrionali e parzialmente anche le centrali; le regioni meridionali - almeno nella prima fase - non verranno condizionate dal grande caldo e le temperature rimarranno su quest’ultime entro i ranghi stagionali. 
 

Incubo dei 40 gradi 

La terza decade di luglio proporrà ancora valori vicini ai 40°C. Masse d'aria via via più calde dal Nord Africa subentreranno nel Mediterraneo che subirà di conseguenza un rialzo sensibile dei valori termici. 
Per intenderci non sarà nulla di estremamente eccezionale, perché dalle principali elaborazioni modellistiche non risultano valori record sulle mappe di riferimento a 500 hpa, con un’altitudine di tale geopotenziale sul Mediterraneo durante la fase più intensa indicativamente sui 588 damp (geopotenziale per decametro), che si traduce per i non addetti ai lavori in un’ondata di caldo intensa ma non eccessiva. Se invece avesse raggiunto i 594 damp (come dalle stime precedenti) avremmo avuto un’ondata africana di rilievo, tanto quanto quella del mese di giugno.  
 

Dettaglio 

Nonostante non sia in arrivo un’ondata di caldo estrema avvertiremo un certo disagio. Vi è difatti da considerare che in luglio il suolo (sia la terraferma che i mari) è più infuocato per un maggior accumulo di calore, pertanto già dalla giornata di lunedì e martedì raggiungeremo massime di 35-36°C sulle aree interne del Centro-Nord, ma nei giorni a seguire non escludiamo la possibilità di picchi oltre i 37-38°C sempre sulle suddette aree e sulla Sardegna. 
Sulle aree del medio-basso Adriatico e le regioni meridionali, appena lambite dalla massa anticiclonica, continuerà invece un’estate senza eccessi.
Una stagione estiva che nell’ultima parte di luglio riprenderà i suoi passi, forse anche troppo. Ricordiamoci però che su alcune aree, come i settori Alpini e la dorsale appenninica centro meridionale, continueranno a fiorire locali temporali pomeridiani, rinfrescanti.

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