Dal weekend è atteso un netto cambio di registro che ripristinerà condizioni meteorologiche più consone al periodo. Il vasto campo anticiclonico andrà difatti a sgretolarsi sotto i colpi del prepotente ritorno del flusso atlantico; le perturbazioni inizieranno difatti a scorrere dall’oceano verso l’Europa, dispensando le prime fasi instabili tipiche del periodo primaverile.
 

Il punto della situazione

Caldo eccezionale. Non solo sull'Italia, ma anche in tutta Europa le condizioni meteorologiche si presentano decisamente miti: nell’ultima settimana abbiamo demolito diversi record termici che resistevano da decine di anni, in particolare su Olanda e Inghilterra, ove quest'ultima la colonnina di mercurio ha oltrepassato la soglia dei 20°C, valore mai raggiunto da quando si effettuano rilevazioni certificate (ultimi 150 anni) nel trimestre invernale.
Massime prossime ai 24-25°C anche sulla Penisola Iberica e sulla Francia, ma più in generale temperature sui 20°C su gran parte del continente europeo; per trovare una situazione climatica più consona alla stagione bisogna spingersi fin sulle pianure della Bielorussia e dell’Ucraina, ove comunque su queste aree è perfettamente normale avere ancora temperature prossime allo zero anche in pieno giorno.
Anche sull’Italia il quadro meteorologico è contraddistinto da condizioni estremamente primaverili, toccando i 20°C durante le ore più calde sulla Pianura Padana e lungo le vallate interne del Centro. Meglio sulle regioni meridionali ancora influenzate dal flusso più fresco balcanico, con anomalie sempre positive, ma nel complesso contenute tra i 3 ed i 5 gradi.
Il mese di febbraio, in particolare nella sua seconda parte, ha mostrato un clima tipico d'aprile su quasi tutte le nostre regioni, più accentuato naturalmente in montagna, specie sulle Alpi, ove lo zero termico si è portato oltre i 3000 metri.
 

Analisi e previsione

Dopo la brevissima parentesi fresca dello scorso weekend, il vasto campo anticiclonico ha nuovamente guadagnato terreno sulle regioni del Centro-Nord italiano imponendo un contesto meteo assolutamente stabile.
La Penisola è stata quindi investita pienamente da una bolla d'aria calda che ha portato valori massimi record per il periodo, tipici del periodo primaverile inoltrato. Più ai margini le regioni meridionali, ancora sotto i residui effetti delle correnti nord-orientali in discesa dall’area balcanica, ma sarà solo questione di tempo prima che l'anticiclone prenda il comando anche di queste aree.
Il picco dell’alta pressione verrà raggiunto proprio in queste ore, indicativamente tra oggi e domani, quando si inizieranno ad avvertire i primi effetti di una graduale ritirata della struttura in piano oceano, al largo delle coste marocchine.
Una blanda depressione, l’apripista del prossimo periodo più dinamico, si addosserà alle Alpi scivolando dall’Europa centrale all’alba del fine settimana e, anche se risulterà debole, rappresenterà un segnale di un prossimo cambiamento del quadro meteorologico.

L’alta pressione perde colpi

Un graduale indebolimento che favorirà il ritorno del flusso atlantico che inizierà ad abbassarsi di latitudine. Come accennato, una perturbazione sfrutterà questa “distrazione” dell’alta pressione per bucare il muro e attivare qualche debole fenomeno nel weekend.
Gli ampi spazi sereni verranno man mano sostituiti da annuvolamenti inizialmente marittimi, in arrivo tra Liguria e Toscana, aree soggette a deboli pioviggini.
Nubi in aumento anche sulle Alpi grazie all’addossamento di un fronte, ma con precipitazioni limitate alle aree confinali dove nevicherà oltre i 1500 - 1700 metri; tempo invece soleggiato in Val Padana a parte addensamenti o locali banchi di nebbia sui settori nord-orientali.
Correnti umide prefrontali porteranno un aumento delle nubi anche al Centro-Sud, specie sui versanti tirrenici con qualche piovasco.
Una ventilazione in rotazione dai quadranti settentrionali porterà finalmente una lieve flessione delle temperature senza però annientare completamente i tepori primaverili.
Niente di organizzato per intenderci, ma il contesto si presenterà maggiormente variabile e più consono al periodo.
Per la vera e propria svolta che porterà piogge diffuse ed organizzate dovremo ancora attendere qualche giorno - indicativamente fino tra il 3 ed il 4 marzo - quando verrà attivato un radicale cambiamento su tutta Europa con la ripresa del flusso oceanico innescato dall’approfondimento della depressione d'Islanda.
 

Tendenza

Nella prima parte della nuova settimana l’Italia si ritroverà sotto il flusso di correnti più umide occidentali, una condizione meteorologica tutto sommato entro i ranghi stagionali. Con l’intercedere dei giorni riprenderanno però a scorrere le perturbazioni atlantiche ad iniziare dai settori centro-settentrionali europei.
I grandi vortici ciclonici inizieranno a prendere possesso del nord Europa, laddove potrebbe instaurarsi un lungo periodo instabile e generalmente invernale. Anche sull’Italia si attiverà un vivace maltempo perché troveranno terreno fertile diverse perturbazioni in arrivo dall'oceano Atlantico, perturbazioni che verrebbero inoltre alimentate da apporti d'aria relativamente fredda dai quadranti settentrionali.
Una fase quindi contraddistinta da piogge diffuse e nevicate in montagna, senza escludere la possibilità di locali fioccate a quote collinari.

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