L’alta pressione da settimane estesa dal bordo occidentale del Nord Africa fino alla Penisola Scandinava insisterà ancora su queste aree europee per almeno dieci giorni, anche se nei bassi fondi del Mediterraneo si cambierà registro grazie ad uno sconquasso artico in arrivo dalla Russia.
Il punto della situazione
La struttura anticiclonica presente sull’Europa occidentale potrebbe entrare tra i record storici degli ultimi 30 anni, sia perché su alcune aree abbiamo registrato autentici record di temperatura massima, sia per l’altezza del geopotenziale, per valori davvero eccezionali.
Un’alta pressione costretta su queste aree dalla impetuosa attività ciclonica atlantica che ha generato nelle ultime settimane vere e proprie depressioni extra tropicali. Nonostante l’energia tali vortici non sono stati in grado di scalfire il blocco altopressorio, ma hanno addirittura incentivato la risalita d'aria calda dal Nord Africa sull’Europa.
Una situazione che al momento pare totalmente bloccata, in particolare sulla Francia e sulla Penisola Iberica, ove i valori termici massimi hanno toccato nelle ultime ore i 25°C, temperature non consone al periodo, tant’è che diverse colture si sono risvegliate anticipatamente dalla dormienza invernale.
Analisi e previsione
L’anticiclone in dominio sul Mediterraneo ha però le ore contate, perché la situazione almeno sulla parte meridionale del bacino è destinata a mutare rapidamente sul finire della settimana.
L’elevazione ulteriore dell’alta pressione attiverà una discesa gelida dall’Artico russo, un flusso di correnti molto fredde che raggiungeranno l'Europa orientale prima di sfociare anche sul nostro territorio nazionale.
Non sarà nulla di drastico e definitivo perché la struttura altopressoria non verrà smantellata, ma tenderà addirittura a rafforzarsi ulteriormente poco oltre confine, mantenendo tutto il suo tepore primaverile senza disperdere l’energia contenuta.
Avremo quindi a che fare con “il mostro” ancora per una decina di giorni circa e chiuderemo questo mese di febbraio così come l’abbiamo iniziato, ovvero sotto pesantissime anomalie termiche positive e con un clima molto mite dal sapore assolutamente primaverile. La stasi atmosferica non porta però solo benefici come i cieli sereni ed l’abbondante soleggiamento, ma anche uno scarsissimo ricambio dell’aria nei bassi strati, con l’accumulo di alte concentrazioni di smog, in particolare sulla Val Padana.
Caldo anomalo che resterà protagonista fino a venerdì, con la colonnina di mercurio che raggiungerà facilmente i 20 gradi tra Toscana ed alcune aree nord occidentali. Le temperature molto elevate colpiranno anche le Alpi, nonché gran parte degli stati settentrionali europei.
Una rapida pausa interverrà nel fine settimana, quando i flussi d'aria mite sub-tropicale verranno momentaneamente interrotti dalle correnti più fredde orientali. Uno sconquasso che riuscirà a portare un deciso ricambio d'aria e di conseguenza l’abbattimento degli inquinanti nelle grandi città del Centro Nord.
Freddo dalla Russia: weekend turbolento
Una colata d'aria molto fredda che sfrutterà un varco sul bordo sud-orientale dell’anticiclone e riuscirà a scivolare dell'area baltica, verso Ucraina e Romania, con ulteriore intromissione verso ovest in direzione dei Balcani.
Solo una parte di quest'aria gelida raggiungerà l'Italia, ma quanto basta per ripristinare un quadro meteorologico dalle sembianze invernali, principalmente al Sud, sulla Sicilia, e sulle regioni centrali del versante adriatico.
Il settentrione verrà appena sfiorato dall’irruzione, ma avvertirà comunque una sensibile flessione termica che andrà a ridimensionare le forti anomalie dei giorni precedenti di piena primavera.
La nostra Penisola si ritroverà ancora divisa in due, con freddo al Sud e sulle regioni centrali adriatiche ove non mancheranno anche deboli fioccate fino a bassissima quota, e cieli azzurri con ampio soleggiamento sulle restanti zone.
Picco primaverile
Poche ore prima del rapido cambio di registro si avvertirà un’intensificazione del tepore primaverile soprattutto al Nord, sui versanti tirrenici e rilievi in generale, in particolare sull'arco alpino, con lo zero termico che schizzerà oltre i 3000 metri di quota nella giornata di venerdì.
Nel frattempo un sensibile raffreddamento coinvolgerà invece il Meridione ed i settori del medio Adriatico, un assaggio di quel che arriverà nel weekend quando l'aria fredda dilagherà in modo più deciso.
Più limitato il calo termico sul resto d'Italia che resterà in un contesto pienamente stabile.
Il raffreddamento temporaneo verrà successivamente soppiantato dall’ennesima estensione dell’anticiclone già fra domenica sera e lunedì, che tornerà rapidamente a pieno regime.
Evoluzione
L’analisi delle ultime emissione modellistiche per il lungo termine propongono di giorno in giorno con maggiore convinzione un classico colpo di coda invernale nei primi giorni del mese di marzo, quando l’alta pressione subtropicale verrà probabilmente sconfitta definitivamente dall'attività depressionaria atlantica, che andrebbe a movimentare sensibilmente l’assetto barico.
Maltempo per Carnevale
Lo smantellamento del muro anticiclonico favorirà il ritorno di perturbazioni atlantiche verso il Mediterraneo centrale e di conseguenza sull'Italia. Un peggioramento organizzato che porterà una flessione delle temperature su note più consone al periodo e fenomeni diffusi su tutte le regioni.
Occhi puntati sulle alte latitudini, perché non è escluso che dal Circolo Polare Artico possa distaccarsi una bolla gelida che porterebbe un colpo di coda invernale fin sull’Europa meridionale.