L’attuale fase molto mite anticiclonica, complici anche i venti di favonio, durerà poco: già alle porte del weekend arriveranno i primi segnali di un netto cambio di registro che determinerà un periodo di intenso maltempo autunnale.
Il punto della situazione
Quella di mercoledì 24 ottobre verrà ricordata come la giornata di caldo record (per il periodo di riferimento) sull’Italia settentrionale, con temperature pienamente estive, con uno scarto rispetto alle medie trentennali anche di oltre 12 - 15 gradi.
L’alta pressione presente sull’Europa occidentale, estesa fin verso la nostra Penisola, ha spinto masse d’aria - già miti in partenza - oltre la catena montuosa delle Alpi. Nella risalita e nella successiva discesa lungo i versanti italiani si sono surriscaldate per compressione adiabatica, attivando una vivace ventilazione di favonio con aria molto secca ed eccezionalmente calda per il periodo, che si è riversata successivamente sulle vallate pedemontane e lungo tutta la Val Padana centro-occidentale.
La colonnina di mercurio ha superato agilmente la soglia dei 30 gradi, portandosi in alcune località prossime ai 31 gradi, come a Parma, Lecco, Varese e Bergamo. Un dato incredibile se rapportato con le minime notturne che, fino a qualche ora prima, si aggiravano al di sotto dei 10 gradi. Per alcuni luoghi si è trattato di record della terza decade, per altri invece si è trattato addirittura di record mensile.
Un caldo semplicemente mostruoso, perché se è vero che la situazione è stata innescata dai venti di föhn, è anche vero che nelle stesse zone questo fenomeno fa parte delle possibilità offerte dall'evoluzione meteorologica, ma in ogni caso non si erano mai verificate temperature così elevate in molte località.
In questo caso l’evento non è classificabile come "caldo finto" perché generato dal favonio. L'ampiezza verticale del fenomeno coinvolge l'intera colonna d'aria o almeno buona parte di essa, difatti il caldo eccezionale ha interessato anche le aree montuose, dato lo zero termico schizzato a 3500 metri.
Ottobre, anche negli ultimi anni, presenta con sempre più frequenza grandi ondate di caldo anomalo. Per le regioni settentrionali si scivola fino al 2011 o più indietro all'ottobre del 1997, ma non si era mai avuta un'ondata di calore così diffusa e tardiva in questa parte del mese.
Analisi
Gli ultimi aggiornamenti dei modelli previsionali confermano l’arrivo della prima perturbazione autunnale degna di nota, per estensione e intensità, nel periodo statisticamente più adatto per portare fenomeni intensi e duraturi.
Piogge abbondanti, diffuse, più battenti a ridosso delle montagne esposte alle tese correnti di scirocco; avremo quindi temporali localizzati, ma insistenti. A seguire un quadro meteorologico instabile, con acquazzoni alternate a schiarite, vento teso e temperature entro le medie per diversi giorni.
Il tutto verrà attivato da un piccolo vortice depressionario (piccolo in queste ore, ma avrà modo di strutturarsi a dovere) che sta scivolando gradualmente sul bordo meridionale della Groenlandia. Una depressione che sarà in grado di strappare e poi far dilagare sull’oceano, fino alle Canarie e le coste portoghesi, una gran quantità di aria più fredda artica, sollevando di risposta aria calda dal deserto marocchino e algerino, aria che da asciutta si caricherà transitando sul Mediterraneo di grandi quantità di vapore acqueo.
In tutta risposta si scaverà un’area di bassa pressione sul Tirreno e di conseguenza nuvole su nuvole gonfie di acqua e ghiaccio - sospinte dal vento di richiamo nord africano - si schianteranno verso di noi, in particolare contro le catene montuose, con le conseguenze già riportate nel paragrafo precedente.
Alle porte del weekend, per tutto il fine settimana, occorrerà prestare la massima attenzione agli avvisi delle autorità competenti, a partire dalla Protezione Civile: la conformazione tipica del territorio italiano contempla difatti un rischio idrogeologico preoccupante per molte zone, specie riguardo a frane, smottamenti e piene di fiumi, elevate all’ennesima potenza in occasioni come queste.
Tendenza fino al 7 novembre
Gli scenari meteo si orienteranno su frequenze assolutamente autunnali per tutta la prima settimana di novembre.
Un treno di vortici ciclonici atlantici sospingerà forti perturbazioni su una vasta fetta di continente europeo, coinvolgendo molto probabilmente anche il Mediterraneo. Le perturbazioni verranno supportate da aria fredda in quota, ma l’andamento italiano sarà fortemente condizionato dalla natura delle correnti che interesseranno il nostro areale.
Evoluzione sull’Italia
Molto dipenderà dalla collocazione delle strutture cicloniche e dal posizionamento dell'alta pressione, un vasto campo anticiclonico che inizierà gradualmente a muoversi verso i settori occidentali, riportandosi tra l'Atlantico e la penisola iberica.
Le perturbazioni andranno così a sprofondare proprio sulla penisola iberica, in una posizione molto pericolosa per le nostre regioni. Il territorio italiano con un tale assetto verrà investito in pieno da correnti meridionali estremamente umide, che porteranno in alcune zone d’Italia piogge abbondanti.
Ma se le strutture cicloniche dovessero invece scegliere la strada tra il Regno Unito e la Francia, le varie perturbazioni riuscirebbero ad arrivare con maggior facilità sui mari nostrani, con una conseguente genesi di vortici depressionari forieri di maltempo diffuso e consistente.
Normalità meteorologica
Dopo una giornata dai valori termici record su gran parte del Nord Italia, dopo settimane e mesi di anomalie diffuse in termini di pioggia e di temperature, andiamo finalmente incontro ad un episodio pericoloso, ma del tutto normale per il periodo.