Analisi barica
Una saccatura artica irromperà sul Mediterraneo centrale nel fine settimana, indicativamente tra l'1 e il 2 dicembre. L’aria fredda sfonderà dalla valle del Rodano e scorrendo nel golfo del Leone scaverà un’area di bassa pressione al suolo proprio in quella zona, nei pressi della Corsica. Evolverà gradualmente verso sud-est portando venti gelidi nella Pianura Padana centro-occidentale, le zone ove sono previste le precipitazioni più consistenti.Evoluzione fino al 13 dicembre
Il flusso d'aria artica alimenterà il nucleo depressionario in discesa dall’Europa settentrionale verso le nostre regioni. Il quadro meteorologico peggiorerà sensibilmente con maltempo invernale innescato da un primo fronte in transito al Centro-Sud Italia, cui seguirà il progressivo afflusso di correnti fredde.Il cospicuo raffreddamento attiverà nevicate fino a bassa quota. L'interazione di quest'aria fredda con quella più mite mediterranea darà vita ad un secondo vortice depressionario che alle porte del weekend determinerà un nuovo peggioramento a carattere invernale.
Le precipitazioni risulteranno quindi molto abbondanti nelle giornate di venerdì e sabato quando la neve raggiungerà facilmente il piano in Val Padana centro-occidentale. La perturbazione evolverà gradualmente nel corso del fine settimana anche su tutto il Centro-Sud, con fenomeni abbondanti e diffusi, senza escludere nevicate fino in collina.
La nuova settimana continuerà con scenari meteo assolutamente invernali. Gli ultimi run dei modelli previsionali confermano appunto movimenti (che necessitano naturalmente di conferme) in grado di proiettare ulteriore freddo artico verso il Mediterraneo.
Occorre valutare le tendenze evoluzione dell'anticiclone delle Azzorre, che rimarrà presumibilmente posizionato a ridosso dell'Europa occidentale e da lì - senza particolari influenze da parte della circolazione atlantica - si eleverà verso i settori settentrionali.
La manovra attiverà la discesa di grandi masse d’aria gelida in senso meridiano da nord a sud, e viceversa.
Inverno sì o inverno no
La stagione sembra iniziata sotto i migliori auspici, ma le manovre che stiamo assistendo potrebbero ripercuotersi anche negativamente sull'intera stagione invernale. Le proiezioni mensili e stagionali vedono una probabile tendenza per mesi centrali, ovvero quelli di gennaio e febbraio, dal carattere sostanzialmente insipido. Ma non disperino gli amanti della neve e degli sport invernali: alcuni centri di calcolo segnalano possibilità di un inverno "vero".Tendenza per il lungo termine
Il quadro meteorologico non varierà sostanzialmente, restando su note dal sapore invernale per tutta la prima decade di dicembre.Una volta transitato il vortice freddo giungerà un cospicuo miglioramento con ampi spazi sereni. Un tentativo acerbo e non convivente, dato che nuovi impulsi artici arriveranno con tutta probabilità nuovamente sul Mediterraneo.
Focus neve
Dalle ultime elaborazioni modellistiche, le pianure a maggiore rischio neve sembrano quelle settentrionali a sud del Po.Settore più colpito: accumuli abbondanti
Fenomeni degni di nota riguarderanno le pedemontane dal Piemonte all'Emilia centro-occidentale. Nuclei urbani come Cuneo, Alessandria, Piacenza, Parma e Reggio Emilia vedranno accumuli importanti, dai 20 ai 30 centimetri, mentre in prima collina non sarà difficile arrivare sino a mezzo metro. Precipitazioni meno intense interesseranno anche Modena, Torino e Pavia.Settori limitrofi: accumuli modesti
Fuori dai confini sopra descritti vi sarà comunque la possibilità di nevicate, anche se meno organizzate o miste a pioggia.Città come Milano, Pavia, Mantova, Cremona, Bologna vedranno comunque la neve, anche se di debole entità.