L’andamento meteorologico del mese in corso sta proponendo un anticipo di tutto rispetto della prossima stagione invernale. Gli ultimi aggiornamenti dei modelli previsionali indicano un proseguimento senza grandi variazioni ancora per qualche giorno, ma qualche novità potrebbe subentrare nella terza decade. Ci saranno comunque altre occasioni ove l’instabilità potrà dire la sua, in particolare sulle regioni del Centro-Sud, con nuove nevicate a quote basse.
 

Il punto della situazione

L’assetto barico sullo scacchiere europeo continuerà a vedere un anticiclone di blocco sui settori occidentali del continente, esteso verso i settori scandinavi, che andrebbe ad attivare la discesa appena accennata di un flusso di correnti fredde sul comparto centro-orientale, tra Francia e Balcani, Italia compresa.
Un primo fronte perturbato potrebbe attraversare la Penisola nelle ultime ore del fine settimana, indicativamente nel pomeriggio-sera di domenica, anche se le Alpi rallenteranno come di consueto l’evoluzione verso le aree meridionali.
Seppur in forma addolcita, arriverà un sostanziale calo delle temperature ed un incremento della ventilazione su tutto il territorio. Le precipitazioni, in questa fase, rimarranno confinate alle regioni adriatiche ed al Sud, in quanto verremo solamente lambiti da un vortice freddo che avrà come obiettivo principale i settori balcanici.

 

Evoluzione in due step: dal freddo all’alta pressione

I prossimi dieci giorni vedranno una rapida mutazione del quadro meteorologico: si passerà difatti dalle irruzioni fredde artiche ad un periodo più stabile subtropicale.
Così, dopo il forte maltempo di questi giorni, arriverà una fase nel complesso più stabile e mite. Non mancherà però un po' di freddo sulle regioni orientali e meridionali per l’aria gelida lasciata in eredità dall’ultima saccatura artica che transiterà a breve come previsto, ma generalmente solo durante le ore notturne ed al primo mattino.
 

Primo step: colata artica, fino al 18-19 novembre

La seconda ondata perturbata artica arriverà sull’Europa orientale tra il 18 e il 19 novembre e colpirà direttamente i Balcani. L’Italia, poco oltre confine, si ritroverà ancora lambita dal nucleo gelido, con infiltrazioni degne di nota solo sulle regioni orientali e le adriatiche centro-meridionali. Trattandosi di correnti in arrivo dai quadranti orientali, l’aria scenderà dai rilievi balcanici e giungerà sulla Penisola con un basso contenuto di umidità, e questo limiterà i fenomeni lungo il versante appenninico di levante, anche se si presenteranno di sovente sotto forma di nevicate.
Sulle restanti aree le nubi, generalmente sterili, si alterneranno ad ampi spazi sereni.

 

Secondo step: anticiclone subtropicale del 20-23 novembre

Dall’analisi delle ultime emissioni modellistiche pare evidente che l’ultima decade possa aprirsi sotto l’egemonia dell’alta pressione subtropicale. Un profondo vortice ciclonico sull’Atlantico attiverà difatti un richiamo del promontorio subtropicale verso il Mediterraneo centrale.
Cieli sereni quindi sui monti e nebbie fitte, persistenti anche di giorno, sulle pianure e lungo le vallate interne.

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