Il punto della situazione
Le ultime ore sono state particolarmente calde su buona parte della Penisola, con picchi che hanno raggiunto localmente i 40°C, in particolare sulle zone interne della Sardegna. L'ondata di calore proveniente dal Sahara ha però le ore contate, perché una perturbazione atlantica ripristinerà un contesto climatico più consono al periodo.Nelle ultime 48 ore, termometri alla mano, si sono comunque misurati valori prossimi ai 40°C sulle aree interne sarde, in testa Decimomannu con 38°C. Più contenuti, ma in ogni caso oltre le medie di riferimento, le massime lungo la Penisola, con valori che si aggirano sui 34-36°C su gran parte delle aree centrali interne, valori compresi invece tra i 29 ed i 33°C sulle grandi metropoli padane e nel complesso non superiori ai 29-30°C lungo tutte le linee di costa.
Spiccano tra le tante, le massime del Passo Rolle e della Paganella, con rispettivamente 18°C e 12°C (aree comprese oltre i 2000 metri di quota), e Pian Rosa che fa segnare un incredibile +6°C.
Analisi barica
L'estate dei record, anche se non la più calda in assoluto, sta per volgere al termine con una serie di perturbazioni che raggiungeranno la Penisola già dalle prossime ore. Si tratta di un vivace flusso oceanico attivato da un profondo vortice in quota di origine nord-atlantico, che irromperà sull'Italia settentrionale nei primi giorni di settembre, per poi mantenere attiva l'instabilità sul Paese per diversi giorni, all’incirca una settimana.Non si tratterà naturalmente di un lungo periodo perturbato di stampo autunnale, ma di alternanza tra temporali, anche violenti, e schiarite. L’elemento fondamentale saranno le temperature, perché subiranno una sensibile flessione, nell’ordine di una decina di gradi, con fresco - quasi freddo - diffuso.
Evoluzione
Dopo la prima incisiva perturbazione potrebbero seguirne delle altre che contribuiranno a mantenere viva una persistenza d'instabilità su molte regioni, ove non mancheranno frequenti occasioni per precipitazioni spesso a carattere di rovescio o temporale.Una seconda perturbazione atlantica potrebbe difatti approfittare dalla palude barica che verrà lasciata in area mediterranea, raggiungendo inizialmente la penisola iberica. L’assetto barico proporrà in prima battuta, con estrema probabilità, un temporaneo ritorno dell'anticiclone africano sotto forma di un’effimera onda prefrontale subtropicale, ma differirà dalle ultime perché sarà solo un momentaneo richiamo d'aria calda che anticiperà l'ingresso della fase instabile-perturbata.
Netto cambio meteo
Il peggioramento inizierà sulle settentrionali già il primo di settembre, per poi estendersi a tutto il paese grazie alla formazione di una profonda goccia fredda, un vortice in quota sul basso Tirreno, che rimarrà bloccata per diversi giorni.Vanno messi in conto possibili nubifragi, temporali spesso violenti con grandinate e colpi di vento. Il bilancio finale dei sette giorni in esame vedrà quantitativi di pioggia davvero rilevanti, anche per l'estensione geografica. Tra le aree meno colpite, stando alle attuali elaborazioni modellistiche, risultano basso Piemonte, Liguria di ponente, zone interne di Basilicata e Puglia, Sardegna e Sicilia sud orientale.
Fino a 100 millimetri sono invece attesi sui rilievi di Lombardia, Trentino, Veneto e Friuli con possibili nubifragi anche su Lazio e Campania.
A macchia di leopardo tra i 30 ed i 50 millimetri sulle restanti regioni peninsulari.
In poco meno di 48 ore si verificherà un forte raffreddamento: si passerà difatti da un estremo all'altro con temperature che si porteranno localmente fin sotto le medie del periodo. Addirittura su parte del nord-est, specie in Emilia Romagna, zone interne del Centro Italia ed in Sardegna si perderanno tra i 12 ed i 16 gradi rispetto al contesto attuale.
Il caldo insisterà ancora solo sulle aree ioniche e sulla Sicilia sud orientale.