La flessione termica che ha preso piede nelle ultime ore non è altro che un brevissimo intermezzo dettato dal transito di una perturbazione atlantica, prima di una nuova fiammata africana. Alle porte quindi l’ennesimo improvviso ribaltone, che si attiverà indicativamente nel fine settimana quando l’alta pressione subtropicale si estenderà decisa sul Mediterraneo.
Il punto della situazione
Ad eccezione delle ultime 48-72 ore, il caldo è stato l’assoluto protagonista sull'Italia, sui Balcani e su molte aree dell'Europa Centro-Meridionale nelle ultime settimane. Ma un bizzarro rovescio della medaglia interessa parte del Vecchio continente, tant’è che un freddo fuori stagione imperversa sulle nazioni settentrionali dell'Europa e sulla Russia.Difatti da qualche mese aria piuttosto fredda - in discesa dalle latitudini artiche - raggiunge con estrema costanza le nazioni nordiche, generando anomalie negative nell’ordine di 6-8 gradi rispetto alle medie trentennali di riferimento. Un andamento sostanzialmente opposto rispetto alle ondate di caldo sahariano che a catena risalgono dal Nord Africa verso il cuore del Mediterraneo.
Ondate che aggravano ulteriormente la situazione perché innalzano il fabbisogno di risorse idriche in ambito agricolo, ma anche perché l’evaporazione è di per sé più alta.
Inutile ricordare che la siccità in Italia sta assumendo rilevanza storica, con tempi di ritorno di oltre 100 anni.
Analisi barica
Nuove conferme dai modelli previsionali per la quinta onda di calore della stagione estiva 2017. Dati alla mano potrebbe risultare la fase calda più acuta tra quelle trascorse negli ultimi mesi, con picchi fino a 40°C sulle regioni del Centro-Nord.La risalita della lingua infuocata africana direttamente dal cuore del Sahara sarà incentivata dal classico affondo di una profonda saccatura atlantica sull'area iberica. Assumerà una conformazione a omega rovesciata, naturalmente di difficile smantellamento e ci terrà compagnia per almeno una decina di giorni.
L'attuale contesto climatico, con temperature sostanzialmente entro le medie del periodo, sarà nel giro di poche ore un lontano ricordo. Luglio chiuderà come ha iniziato, ovvero con valori termici estremamente allarmanti.
L’aria calda si scontrerà tuttavia con infiltrazioni fresche presenti in quota, attivando nei primi giorni d’agosto temporali anche violenti, almeno per quanto concerne le regioni settentrionali e non solo sull’arco alpino.
Evoluzione fino al 7 agosto
L'avvio dell’ultimo mese estivo (almeno in base al calendario meteorologico) vedrà l'anticiclone africano nella sua fase di massima espansione, con caldo davvero intenso su tutte le aree pianeggianti, vallate ed aree interne, con punte che localmente potrebbero superare i 40 gradi.Il caldo spingerà in prima battuta anche al Nord, ove però potrebbe venire addomesticato da infiltrazioni instabili più fresche frutto di un cedimento barico. In questo frangente tutto rimarrà invariato al Centro-Sud, ove un clima torrido continuerà senza esitazioni.
I fenomeni che giungeranno assumeranno un carattere violento, non solo sui rilievi, ma anche in Val Padana, quando vi saranno alcuni giorni di mix perfetto tra caldo e temporali.
Tendenza per i giorni successivi
E’ presto per sbilanciarsi, ma agosto continuerà nel complesso con clima molto caldo e temperature ben superiori alla norma. Al momento, sulla base delle ultime elaborazioni modellistiche dei più autorevoli centri di calcolo, l’ondata rovente sembra poter insistere, fra alti e bassi, per tutta la prima metà del mese.All’orizzonte non sono infatti attese pause degne di note e solo il settentrione risentirà marginalmente di locale variabilità - prevalentemente ad evoluzione diurna, connessa con i fronti perturbati in transito a nord delle Alpi.
La presenza dell’anticiclone resterà quindi ben radicata sul Mediterraneo mantenendo alta la nomea (e temperature) di questa tendenza che ha accompagnato i mesi di giugno e luglio.