Il quadro meteorologico ha cambiato improvvisamente carattere. Le estreme anomalie termiche positive che hanno interessato l’Italia sono state azzerate dall'arrivo di una massa d'aria fredda in discesa sui Balcani. Il primo impulso ha coinvolto i settori adriatici innescando un vivace peggioramento di chiaro stampo invernale. Contesto che si manterrà così sino alle porte del weekend.


Il punto della situazione 

Interessanti nevicate sono tornate su gran parte dei rilievi appenninici e come nelle attese il limite della neve ha raggiunto quote di tutto rispetto. Particolarmente colpite le regioni del medio versante adriatico, in pratica quelle direttamente esposte alla rasoiata fredda artica.
Diversi rovesci di neve hanno imbiancato addirittura l’area cittadina di Urbino, ad appena 400 metri di quota, raggiungendo inoltre gran parte dei rilievi di media collina abruzzesi. L'aria fredda sospinta da annuvolamenti compatti vanno in queste ore ad estendersi anche sulle regioni meridionali, ma l'instabilità principalmente ad evoluzione diurna è ancora ben attiva anche al Nord con rovesci sparsi e neve a quote molto basse sull’arco alpino.
Se su gran parte dell’Europa il freddo invernale è tornato protagonista, sulla penisola iberica il clima è diventato eccezionalmente caldo in un contesto estivo. 
Le temperature delle ultime 48 ore hanno difatti superato di gran lunga i 30 gradi. Fra le località più calde spicca Cordoba, ove si sono sfiorati i 34 gradi (+33.9°C), Andujar +33.7°C, Moron de la Frontera +33.3°C e Siviglia (zona Tablada) con +33.2°C. 
Gran caldo anche in Portogallo, con punte fino a 31 gradi a Seni e Beja.


Analisi

Analizzando le ultime elaborazioni modellistiche previsionali, è possibile riassumere l'evoluzione barica in tre semplici passi.
  • Dal 18 al 22 aprile: una prima fase - attualmente in vigore - decisamente fredda dove l’aria artica attiverà un intenso crollo delle temperature, con temporali anche violenti e neve a quote di bassa montagna, indicativamente dai 800-1000 metri sulle Alpi e Appennini centro settentrionali.
  • Dal 23 al 26 aprile: come anticipato in apertura seguirà una breve parentesi mite anticiclonica, ove l’alta pressione atlantica si estenderà dai quadranti occidentali fin sulla penisola italiana. Le temperature subiranno un netto incremento attestandosi su valori decisamente miti per il periodo.
  • Dal 27 al 30 aprile: una nuova irruzione artica raggiungerà l’Europa centrale, è ancora da valutare l’esatta trattoria, ma se la spinta ciclonica in discesa dalla Scandinavia venisse confermata, l’Italia dovrà ancora fare i conti con un quadro invernale, nevicate e forti temporali.


La novità

Dagli ultimi aggiornamenti pare maggiormente accreditata la possibile colata artica della saccatura ciclonica che colpirà l'Italia a fine mese. 
Un asse maggiormente occidentale - rispetto all’attuale fronte freddo - attiverà una componente un po' meno fredda della massa d’aria, ma l’instabilità si presenterà comunque acuta e si farà sentire con decisione.
La discesa sarà facilmente supportata dal nuovo blocco anticiclonico in prossima formazione sull’Atlantico. Quindi, se l’andamento dovesse confermasi come previsto dai modelli, dopo il ponte festivo del 25 aprile una nuova perturbazione carica di aria fredda innescherà un sensibile maltempo sulle regioni peninsulari.


Ancora assenti le perturbazioni atlantiche

Da un lato questa estremizzazione meridiana è un bene, perché finalmente le piogge sono tornate sul nostro territorio dopo una lunghissima latitanza, ma il blocco anticiclonico in area nord-atlantica continua a sbarrare la strada alle fertili perturbazioni atlantiche.
Vengono a mancare naturalmente le profonde depressioni primaverili, le uniche in grado di apportare piogge regolari, abbondanti e ben distribuite, ben diverse dai forti temporali spesso grandinigeni ed irregolari frutto d’irruzioni di aria fredda di matrice artica. 


Il ponte del 25 aprile

Nel weekend la saccatura artica evolverà gradualmente verso levante. Il fronte freddo lascerà quindi gradualmente spazio ad un deciso rialzo delle temperature ad iniziare dalle aree settentrionali dall'alto versante tirrenico. 
Il quadro climatico tornerà in linea con il periodo escludendo quel caldo anomalo spesso protagonista assoluto delle ultime settimane. Continuerà difatti a prevalere una ventilazione settentrionale relativamente fresca
L'alta pressione garantirà cieli sostanzialmente sereni quasi ovunque per tutto il ponte del 25 aprile. 

Questo articolo appartiene alle raccolte: