Il vasto campo anticiclonico centrato sulla Francia settentrionale sta garantendo bel tempo su gran parte della Penisola. Più ai margini le estreme regioni meridionali, ove difatti infiltrazioni d'aria relativamente più fredda riescono a penetrare nell’egemonia alto pressoria attivando una conseguente instabilità. Un quadro nel complesso primaverile e particolarmente mite, specie sulle regioni occidentali, ma comunque con minime notturne ancora degne del periodo.

Il punto della situazione
Contesto meteorologico assolutamente stabile con cieli prettamente sereni al centro nord, qualche addensamento invece sulle meridionali, in particolare sui settori adriatici. Null'altro che un lieve indebolimento del vasto campo anticiclonico il cui fulcro è ubicato sull'Europa centro occidentale, precisamente sui settori settentrionali della Francia. 
Tale sbilanciamento a ovest continuerà a lasciare il fianco orientale della possente struttura leggermente scoperto e la circolazione instabile e fresca sui Balcani raggiungerà le aree più esposte della Penisola.
La sostenuta ventilazione orientale ha inoltre portato un sensibile calo delle temperature ed un conseguente incremento dell'instabilità attivato dai cospicui contrasti termici. Locali piovaschi, talvolta a sfondo temporalesco e delle spruzzate di neve attorno ai 1000-1200 metri hanno interessato le aree interne del Mezzogiorno; i fenomeni più corposi hanno evidenziato picchi di 15-20 mm tra la Calabria e la Sicilia orientale.

Preoccupante siccità al Nord
Ormai una costante che si ripete da più anni è la preoccupante situazione siccitosa che affligge le regioni settentrionali, in particolare le aree pianeggiati della Val Padana occidentale e tutto l’arco alpino.
La situazione diverrà critica nei prossimi mesi se non dovessero giungere nevicate sulle Alpi e piogge sulle pianure. Dopo le intense piogge alluvionali di novembre al Nord Ovest non ci sono state perturbazioni degne di nota, portando il fiume Po in secca con lo stesso livello della scorsa estate ad agosto.
Basti pensare che a Pontelagoscuro, in provincia di Ferrara, il livello è attualmente a -5,2 metri sullo zero idrometrico; prendendo in esame il 2016, solamente a luglio il livello era inferiore.

Analisi
Per tutta la seconda decade, sino al 20 marzo, l'Italia rimarrà sotto il dominio dell'alta pressione d’origine subtropicale, che garantirà ampi spazi sereni, sole e temperature gradevoli, ma anche un'inevitabile mancanza di precipitazioni. 
Un cambio di registro è però previsto nella terza decade, quando una perturbazione dai quadranti occidentali potrebbe proporre una via d’uscita dal periodo anticiclonico. 
Il nocciolo duro dell’alta pressione andrà difatti ad evolvere in pieno oceano abbandonando la terra ferma continentale. L’Europa centro occidentale risentirà ancora degli strascichi di stabilità, ma un graduale e lento calo dei valori barici aprirà la strada a diversi vortici depressionari, che dai settori nordici atlantici scenderanno sin nel cuore del Mediterraneo.
Non è escluso l’isolamento di una probabile “goccia fredda”, questo porterà una fase di maltempo duraturo e vivace.

Evoluzione
Nelle ultime ore del fine settimana si andranno a percepire i primi segnali di un cambiamento definitivo che ci salverà da questa agonia siccitosa. Il mutamento prenderà però piede definitivamente nella seconda metà della prossima settimana, quando l'alta pressione scivolerà più ad ovest, favorendo l’afflusso di correnti più umide occidentali. 
L’aria avrà modo di rimescolarsi e le prime nubi - a tratti compatte - interesseranno le aree esposte.
Il vero break anticiclonico arriverà con l’arrivo di una profonda depressione atlantica sull'Europa occidentale, che scendendo sin sul Tirreno scaverà un’area depressionaria. La bassa pressione, traslando verso levante, andrà successivamente ad interessare direttamente tutta la Penisola.

Tendenza
La componente nord Atlantica del peggioramento andrà a portare aria più fredda, attivando una cospicua flessione delle temperature, che torneranno su valori più consoni al periodo. 
L’innesco di profondi scambi meridionali potrebbe inoltre portare correnti ben più fresche d’estrazione artica in grado di ripristinare in quadro vagamente invernale che riproporrebbe nevicate sui rilievi - un'ipotesi comunque da confermare dato l’arco previsionale che si spinge sul medio - lungo termine.
 
Tendenza dei valori termici in Europa fino al 24 marzo 2017

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