Il punto della situazione
La dinamicità: la parola d’ordine del prossimo periodo. Sarà quindi prettamente normale passare da parentesi stabili a momenti freddi con maltempo e neve anche a quote basse.
Probabilmente servirà per sollevare le sorti di questo finale d'inverno un po' incolore, con temperature che si confermano estremamente miti e sostanzialmente superiori ai valori tipici della stagione, all'opposto di quel che avveniva nel mese di gennaio quando freddo, gelo e neve regnavano in Italia ed in Europa.
Come già accennato arriverà un vero assaggio primaverile, colpa un po' di quella vasta depressione in area marocchina ed un po' del profondo vortice ciclonico in area scandinava, che attiva costantemente onde oceaniche sull’Europa centro occidentale, fino a sfiorare l’Italia ed il Mediterraneo.
L’azione del nastro trasportatore oceanico risucchia da sud aria via via più calda, fino a pescare nella zona del Sahara, da dove si sta alzando un nuvolone di polveri in viaggio verso il mare aperto.
Dall’ultima immagine satellitare è difatti possibile scorgere un ammasso di nuvole biancastro tra le coste spagnole ed il litorale algerino, sintomo della polvere desertica che a contatto con le alte quote e grazie all’umidità (poca a dir la verità) raccolta durante la risalita, condensa e brina velocemente.
Analisi
Un'onda atlantica più profonda si sta formando però a ridosso di Irlanda e Scozia; è colma di venti freddi artici pronti a fiondarsi verso le Alpi alle porte del weekend, per poi infiltrarsi sul Mediterraneo attraverso le porte naturali del Rodano e della bora da Trieste.
L'onda quindi solcherà territori ancor più vicini alla fonte d’aria calda sul deserto; ne consegue che il vento di richiamo dall'Africa verso nord sarà ancor più sostenuto, esteso ed intenso.
Lo scirocco invaderà gran parte del Mediterraneo tra le Baleari e l'Italia, proponendo in un primo momento un’impennata termica considerevole e successivamente terreno fertile per lo scontro dei venti freddi oceanici con l’aria subtropicale.
La fiammata di caldo precoce è imminente. Sarà naturalmente più sensibile sulle regioni del Centro-Sud, ma dal weekend si cambierà registro perché una perturbazione dai quadranti settentrionali riporterà un clima in linea con il periodo.
Un’altalena che catapulterà il Paese in un contesto invernale, ma inizialmente sarà solo una toccata e fuga perché l'anticiclone riprenderà la scena all'inizio della nuova settimana. Per un cambiamento più drastico occorrerà difatti attendere il periodo a seguire, quando ad inizio marzo prenderà piede una fase maggiormente perturbata e fredda.
Evoluzione
Il punto d’incontro è già abbastanza chiaro: in prossimità del canale tra la Corsica e la Sardegna.
Una delle due isole dirigerà il traffico bloccando - per alcune ore - da una parte l'aria fredda in arrivo dal Rodano, ma nel frattempo costringendo anche i venti caldi in arrivo dall'Africa ad infilarsi sul Mar Tirreno, in risalita verso il Mar Ligure.
Le due correnti si incontreranno in direzione delle coste tra Toscana e Lazio, accendendo in zona elevati contrasti. Da una parte l’aria molto mite ed umida, dopo aver dragato diverse centinaia di chilometri di mare incontrerà dall'altra parte aria asciutta e fredda in quota, un po' più umida in basso.
Lo scontro attiverà una probabile linea temporalesca a ridosso dei litorali tirrenici, con tutti gli estremi per piogge molto abbondanti e talvolta a carattere di nubifragio, anche se su una fascia ristretta estesa almeno fino alle aree collinari e montane interne.
Da questo evento, qualunque sarà la sua portata ed intensità, nascerà una bassa pressione che poi solcherà i cieli del Centro-Sud portando piogge diffuse e qualche temporale, comunque non così forte come quello che potrebbe nascere dallo scontro iniziale.
Tendenza
Il nuovo mese, che dovrebbe di norma segnare l'avvio meteorologico della primavera, proporrà il ritorno del freddo. Avremo scenari meteo più invernali, sebbene non sia previsto comunque nulla di eccezionale né tantomeno una famigerata ondata di gelo.
Le infiltrazioni fresche ed instabili andranno gradualmente a creare un’azione vorticosa sul mar Tirreno, che con il passare delle ore scaverà una depressione, schema barico piuttosto congeniale ad aprire le porte a perturbazioni più organizzate fino sulle latitudini italiane.
Un'onda ciclonica dovrebbe poi sprofondare sul Mediterraneo, dando vita ad un vortice in lenta evoluzione foriero di maltempo. La risalita dell'anticiclone oceanico verso nord potrebbe attivare una discesa di correnti artico-marittime, con netto calo termico.
Il vortice ciclonico, posizionandosi tra Italia e Balcani verrà probabilmente intercettato da nuovi affondi perturbati nord-atlantici dopo il 4 - 5 marzo, confermando un quadro meteorologico variabile a tratti instabile, con altalena termica e clima a tratti più freddo del normale.
L'anticiclone, nel frattempo, si collocherà sul Nord Europa senza più dominare la scena mediterranea. Non mancheranno ulteriori occasioni per nevicate in montagna su Alpi ed Appennino.