Il punto della situazione
E’ prematuro trarre conclusioni, ma al momento l’andamento di giugno può risultare davvero in controtendenza rispetto agli anni passati. Escludendo i due giorni di caldo intenso che ha interessato l'estremo Sud, l’elemento di maggiore rilievo è stata certamente l'estrema vivacità atmosferica. Le temperature non hanno rispecchiato la normalità stagionale, attestandosi di sovente al di sotto delle medie.
Anche il modello americano Ncep Cfsv2 conferma i dati termici registrati nelle passate tre settimane, evidenziando sostanziali anomalie termiche rispetto alla media trentennale di riferimento 1980-2010. Emergono sensibili gap su quasi tutta la Penisola con scostamenti che si attestano, mediamente, nell'ordine di 0,5-1°C, ma con punte localmente superiori. Anomalie un po' meno incisive sulle zone alpine e sul Nordest in generale.
Andamento registrato non solo sull’Italia, ma anche oltre confine, in molte aree del continente europeo settentrionale ed orientale in genere.
Analisi
Spicca per la sua assenza l’anticiclone delle Azzorre, figura che caratterizza profondamente il quadro meteo climatico europeo e totalmente assente dal continente. Rimane infatti defilato in pieno Oceano Atlantico e lascia l'Europa settentrionale sotto le grinfie di un flusso ciclonico legato alla corrente a getto, mentre la parte centro-meridionale resta terra di conquista delle due rimanenti figure bariche protagoniste, l'anticiclone nord-africano e le depressioni nord-atlantiche.
Figure dal carattere ben distante l’una dall’altra, che innescano contrasti termici davvero considerevoli. Non tutta l'Italia gode quindi di scenari di bel tempo, perché il passaggio di svariati vortici mantiene condizioni variabili e, proprio uno di questi, isolato nei pressi della Sicilia, continuerà a stazionare anche nei prossimi giorni, determinando una vivace instabilità atmosferica sulle Isole Maggiori e gran parte delle Regioni meridionali.
Evoluzione
I temporali ad evoluzione diurna continueranno perciò a manifestarsi soprattutto sulle aree interne e montuose delle peninsulari meridionali, causa anche degli elevati contrasti che verranno innescati da un maggiore riscaldamento del suolo in opposizione alla presenza d'aria più fresca in quota.
Al contempo la graduale intensificazione dell'anticiclone, sul cuore del Mediterraneo, proporrà un flusso d'aria calda d’estrazione sahariana, che investirà in un primo momento le Regioni centro-settentrionali italiane.
Il caldo sarà quindi il grande protagonista dei prossimi giorni, sebbene non siano previsti picchi termici considerevoli. Il rialzo delle temperature si farà sentire maggiormente al Centro-Nord e sarà maggiormente percepibile alle porte del weekend.
Oltre al sole, sono attesi valori generalmente nell’ordine dei 32-33 gradi in pianura e nelle valli, con locali punte di 34-36 gradi. Il crescente contributo subtropicale farà innalzare anche l'umidità e quindi l'afa, che sottolineerà la percezione del caldo durante il giorno, ma successivamente anche durante le ore notturne.
Sulle Regioni meridionali il caldo arriverà timidamente, con contributi graduali ed a piccole dosi. L’assorbimento dell'instabilità si concluderà difatti tra sabato e domenica, quando non mancheranno ampi spazi sereni.
Novità per fine mese
Nei primi giorni della prossima settimana l'alta pressione cederà leggermente, allentando la presa sulle Regioni settentrionali, per nuove infiltrazioni fresche atlantica. Prenderà quindi piede un po' d'instabilità, con temporali inizialmente sull’arco alpino, in parziale estensione anche alla pianura Padana limitrofa.
In concomitanza avrà luogo una flessione termica di qualche grado sulle aree centrate dai temporali, riportando un po' di refrigerio. Sarà il preludio di un impulso d'instabilità più incisivo che transiterà nelle ore successive, con altri temporali ed aria fresca che prenderanno piede più in generale sul Nord ed in successiva evoluzione lungo le Regioni adriatiche.
Dall’analisi delle ultime elaborazioni modellistiche previsionali emerge però un irrobustimento dell'anticiclone negli ultimi giorni del mese, portando una nuova forse più duratura parentesi estiva.