La breve parentesi africana, attualmente ai massimi al Centro-Sud, andrà gradualmente a scemare. Già nella giornata odierna si risentirà difatti dei primi effetti del cambio circolatorio sulle Regioni settentrionali, con le temperature che caleranno in modo già netto. L’instabilità ed il repentino crollo termico andrà poi a raggiungere gradualmente anche i restanti settori italiani.

Ancora sabbia sahariana sull'Italia 
Il territorio è sostanzialmente interessato da condizioni climatiche diametralmente opposte: da una parte il Nord è alle prese con un vivace maltempo, mentre il Sud deve fare i conti con la fiammata di caldo africano. I valori termici più alti sono stati registrati per l’appunto in Sicilia, con punte d'oltre 30 gradi su messinese e ragusano. 
Le correnti tese dai quadranti meridionali hanno inoltre favorito il trasporto di un ingente quantitativo di pulviscolo del deserto, come era già successo agli esordi della primavera.
La maggiore concentrazione di polveri sahariane interessa i cieli meridionali, su un’area che si estende dalla Sardegna alla penisola ellenica. Su tali zone i cieli hanno assunto un aspetto lattiginoso, con tonalità che spesso virano dal giallo all’arancio. Le poche precipitazioni hanno inoltre portato le classiche piogge sporche, ben visibili sui vetri e sulle carrozzerie delle automobili. 

Analisi 
La normale evoluzione del vortice ciclonico iberico verso la penisola balcanica contraddistinguerà il quadro meteo dell'Italia. L'avanzata della depressione innescherà difatti un netto cambio di registro: il caldo africano verrà annientato con l’arrivo di correnti più fresche ed instabili atlantiche, che provocheranno anche una vivace instabilità
Ai margini resteranno le Regioni meridionali, che usufruiranno di condizioni a tratti più soleggiate ed clima un po' più caldo.
Il mese di maggio rimarrà quindi molto altalenante per almeno un'altra settimana, ricalcando ancora i binari della tipica variabilità primaverile. In questa fase verrà messo in disparte l'anticiclone, relegato sui settori occidentali senza imprimere un'influenza diretta sull’Italia. 

Dall’Atlantico all'Artico
Il maltempo, come già ricordato, si farà sentire. Correnti calde prefrontali anticiperanno alcune perturbazioni fredde, nord-atlantiche prima ed artiche poi. Si verrà difatti a formare un corridoio freddo tra la penisola scandinava e l'Europa centrale, fino a toccare anche dell’Italia. L'aria fredda di origine artica riuscirà ad infiltrasi nel Paese già nella giornata di domenica, provocando un netto calo delle temperature che darà il meglio nei primi giorni della prossima settimana. 
Si perderanno facilmente anche 5°C, flessione che  attesterà i valori termici al di sotto della norma soprattutto al Nord e al Centro. 

Novità dal 20 maggio
Analizzando le ultime emissioni modellistiche emerge un possibile ritorno l'anticiclone nell’ultima decade del mese, quando tenterà l’espansione dai quadranti occidentali. Un deciso spostamento verso l'Italia garantirà una maggiore presenza bel tempo, senza comunque escludere blandi intervalli instabili. 
In questa fase, il vortice ciclonico Artico sposterà il proprio baricentro sull’area balcanica, accreditando appunto l'espansione dell’alta pressione subtropicale sul Mediterraneo. Una parte della Penisola potrà quindi avvalersi di un maggiore contributo caldo africano, mentre le restanti aree (specie settori adriatici) risentiranno ancora di una circolazione contrastante dai quadranti orientali.
Naturalmente, visto l’arco temporale abbastanza ampio, occorrono maggiore conferme, perché una disposizione similare potrebbe innescare condizioni diametralmente differenti sul territorio italiano.

Questo articolo appartiene alle raccolte: