Qualche breve temporale solo sulle aree settentrionali, in un contesto meteo ancora prettamente dominato da una solida figura anticiclonica. Aria molto calda d’estrazione sahariana alimenta con decisione la struttura portando un primo, e decisamente lungo, assaggio estivo ad aprile.

Il punto della situazione 
I valori termici di questi giorni sono in perfetta linea con quelli del mese di giugno, il tutto grazie ad un anticiclone africano molto invadente in sede europea. Ormai sono però divenute tipiche queste ondate di calore precoci o tardive, che restringono sempre più - di anno in anno - la stagione invernale.
In Sicilia si registrano le massime più elevate con punte fino a 33°C nel palermitano e sul messinese tirrenico, 32°C nel catanese ed oltre i 30°C nelle interne, tra Comiso e Caltagirone. Non si scherza neanche sulle peninsulari con con picchi di 30°C nel barese, 31°C nel cosentino e sulla pianura di Gioia Tauro. 
Caldo estivo anche in Campania con punte fino a 27°C nel napoletano, sebbene nelle interne si sono raggiunti anche qui valori prossimi ai 30°C. Per alcune zone d'Italia si tratta di un’anomalia termica positiva nell’ordine dei 10 gradi.
Temperature miti anche sulle restanti aree italiane, con punte massime diffusamente oltre i 25°C tra Lazio, Abruzzo, Molise e Umbria.
Già nella giornata odierna si avvertirà però una lieve flessione termica, con qualche grado in meno laddove la colonnina di mercurio ha raggiunto la soglia psicologica del 30 gradi. 

Analisi 
L’Italia è alle prese con una delle figure più difficili da smantellare: il blocco ad omega
Un’elevazione del campo anticiclonico subtropicale dominerà difatti lo scenario barico sull'Europa e sul Mediterraneo, favorendo il perdurare dell'afflusso di correnti molto miti, già calde, sull'Italia per almeno un’altra settimana. 
Qualche temporale ha comunque lambito le Regioni settentrionali, portando fenomeni per lo più localizzati nelle ultime ore sull'area alpina e prealpina. La campana altopressoria nord-africana continuerà però a proteggere il Paese, innescando picchi temici davvero considerevoli per il mese di aprile, soprattutto al Centro-Sud.

Evoluzione 
Le temperature già tipiche di giugno e luglio in questa fase su estremo Sud e Sicilia, con punte oltre i 30 gradi, fanno pensare ad un’estate che vuole anticipare i tempi.
E’ bene però mostrare una certa diffidenza sugli avvii anticipati della bella stagione, perché ondate di calore precoce - come l’attuale - vengono spesso seguite da un ritorno del maltempo e del freddo, che riportano la stagione su binari più consoni. 
Alcune tendenze meteo indicano un possibile mutamento (drastico) nella terza decade mensile, che potrebbe sfociare nei classici fenomeni violenti proprio in concomitanza del ponte della Liberazione, tra il 22 ed il 25 aprile.
Nell’ultima settimana di aprile il flusso perturbato nord-atlantico riuscirà quindi a scendere di latitudine sino a toccare il Mediterraneo centrale. Al momento si avrebbe soprattutto un calo termico con temporali, ma non si esclude la possibilità di una sostanziosa parentesi perturbata seguita da un raffreddamento anche importante. In tale contesto non sarà difficile perdere anche 10 gradi sotto duri colpi di fenomeni anche violenti. 

In breve 
Fino al 20 aprile: il vasto campo anticiclonico africano dominerà in lungo ed in largo su tutta la Penisola. I cieli risulteranno prettamente sereni ed i pochi annuvolamenti potrebbero interessare solo i rilievi dell’arco alpino.
Dal 20 al 24 aprile: le Regioni settentrionali e quelle centrali, in particolare del settore Tirrenico, risentiranno dell'influenza di una circolazione di bassa pressione sull'Europa occidentale. Su queste aree la piovosità rientrerà nelle medie, mentre al Sud l'anticiclone riuscirà a dominare ancora, portando un clima più secco e temperature sopra media.
Dal 25 al 01 maggio: l’alta pressione interesserà ancora la Penisola, portando tempo stabile e soleggiato, con temperature nel complesso lievemente sopra le medie del periodo. Quadro meteorologico altamente probabile al Centro Sud, mentre il Nord potrebbe risentire dell’influenza indiretta delle perturbazioni dirette verso i Balcani. L’instabilità tornerà in auge specie sulle Alpi.

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