Si prolunga la falsa partenza dell'inverno: è un inizio di stagione anomalo, ma sostanzialmente allineato con quello degli ultimi anni.
La situazione rimarrà ancora bloccata e la causa sarà principalmente individuata nell’estrema vigoria del Vortice Polare, che vede un inteso raffreddamento a tutte le quote della colonna d’aria sul Polo Nord, assetto normalmente molto penalizzate per le latitudini mediterranee. 

Il punto della situazione
L'alta pressione ha spostato il proprio centro sui settori più occidentali, tra la Penisola Iberica e la Francia. Poche novità comunque, se non l'inserimento di una blanda depressione verso i Balcani che va a sfiorare anche l'Italia. E' una perturbazione piuttosto debole, che porterà solo qualche addensamento su gran parte della Penisola senza particolari conseguenze. Non è però esclusa qualche isolata precipitazione tra Alpi ed estremo Nord-Est, anche a carattere nevoso sui rilievi più alti. 
L'anticiclone continuerà quindi a proteggere l'Italia e le vere perturbazioni rimarranno ancora sulle medio-alte latitudini, guidate dai vortici depressionari in transito tra l'Islanda e la Penisola Scandinava. 
Inutile ribadirlo, il quadro meteo soffre ancora dell'assenza del freddo su quasi tutto il Continente, con una prima decade di dicembre ovunque eccezionalmente mite

Analisi
Difficile al momento individuare un vero punto di svolta per la stagione invernale, ed anche analizzando tutte le carte a disposizione non emergono sostanziali novità. In queste situazioni gli unici parametri utili sono gli indici climatici, che possono aiutarci a capire qualcosa in più sull’eventuale tendenza – non troppo affidabile – per il lungo termine.
Alle alte latitudini si nota immediatamente un Vortice Polare in gran forma che, predominando in lungo e in largo, andrà a condizionare con estrema probabilità gran parte del mese di dicembre. La possibilità di un eventuale sblocco della situazione è quindi da ricercarsi fuori dal comparto europeo: per esempio,improvviso riscaldamento stratosferico del Vortice Polare, evento oltretutto piuttosto probabile – statisticamente – in presenza del fenomeno del Niño e della Niña.
Ma non solo: un altro elemento che può incidere in tal senso è la situazione atmosferica sul comparto settentrionale americano dell'oceano Pacifico, misurata con il cosiddetto indice descrittivo Pna (Pacific North America), che  misura le differenze di pressione tra oceano pacifico e continente americano.
Qualora vi siano valori di pressione atmosferica superiori alla media sul comparto occidentale statunitense e valori inferiori su quello orientale, la Pna avrà valori positivi e di norma incentiva una maggiore forza della corrente a getto orientale (che favorisce normalmente la formazione di aree altopressorie sull’oceano Atlantico settentrionale). La presenza invece di una Pna negativa, incentiva una persistente circolazione atlantica con frequenti invasioni d'aria calda subtropicale alle medie latitudini, ovvero nel Mediterraneo.
Le conseguenze sul comparto europeo possono tradursi - nel caso la Pna sia positiva - in colate fredde verso le medie latitudini, quindi nel cuore del continente.
Restando quindi su questi due indici la situazione potrebbe diventare davvero "invernale" sull'Italia: ci troviamo infatti a fronteggiare un Niño strong (molto forte sul Pacifico) e, statisticamente, in anni condizionati da Enso positivo (Nino con segno +) il Pna si porta anch’esso su valori positivi.
Nel lungo se non lunghissimo termine - oltre le festività natalizie – tali parametri potrebbero iniziare a svolgere il proprio compito, andando dapprima a cambiare il segno sul Pna (passando da negativa e positiva) e ad agire successivamente sullo smantellamento dell’impianto circolatorio

Evoluzione
Sino a metà dicembre continuerà dunque questa fase caratterizzata da ferme condizioni anticicloniche. Solo successivamente, dopo il giro di boa mensile, il quadro meteo potrebbe proporre una svolta con l’arrivo di una saccatura atlantica, peraltro non particolarmente profonda.
Si resterebbe quindi ancora per diversi giorni sotto prevalenti condizioni anticicloniche, come confermano anche le ultime emissioni modellistiche Ecmwf, con anomalie positive dei geopotenziali su Europa e Italia. Sole quasi ovunque, forti nebbie in Pianura Padana, ma anche nubi basse sulle coste liguri-tirreniche. Temperature stabili leggermente sopra la media in collina e montagna, fredde e umide invece lungo le valli e nelle aree pianeggianti.
Dopo il 15 dicembre, con buona probabilità, potrebbe arrivare una modesta depressione atlantica che andrà ad interrompere momentaneamente l’egemonia nel cuore del Mediterraneo con un netto peggioramento meteo. Si tratterà di una breve parentesi, perché nei giorni successivi, dal 17-18 dicembre, l’alta pressione subtropicale riprenderà il comando della scena almeno sino al periodo natalizio.
E’ una tendenza naturalmente molto spinta, occorrono quindi ulteriori conferme. Vi è però da ammettere che allo stato attuale nessun modello vede l'arrivo del freddo e della neve nel lungo termine, ovvero entro il 20 dicembre.

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