Il flusso atlantico preme sulla cupola anticiclonica, ma nonostante i tentativi ripetuti l'alta pressione non abbandonerà tanto facilmente il cuore del Mediterraneo. I primi cedimenti si inizieranno quindi a percepire dai settori occidentali del sistema, ove l'aria umida ed instabile produrrà gradualmente i primi violenti temporali

Il punto della situazione
Nonostante l’alta pressione sia ancora ben presente nello scenario europeo, inizia a mostrare il classico invecchiamento con i primitivi cedimenti strutturali soprattutto in quota.
Le poche infiltrazioni sono perciò in grado di sviluppare i primi locali fenomeni, che cozzando con l'aria rovente ed umida dei bassi strati, risultano localmente violenti. Nelle ultime ore sono così fiorite diverse celle temporalesche su parte dell'Iberia, della Francia e anche sull'Italia, che non sono però ancora sufficienti ad alleviare i valori termici tuttora proibitivi, con massime ancora oltre i 40°C tra Spagna e zone balcaniche.
La Penisola italiana, ritrovandosi proprio nel bel mezzo, ha dovuto fronteggiare per l’ennesima giornata l'intensa canicola, sia durante il giorno che durante la notte per colpa dell’elevata umidità che compensa la flessione termica notturna con l'afa opprimente e l’assenza di ventilazione

Analisi
La pressione del flusso oceanico sta mettendo sotto torchio il vasto anticiclone africano, ma nonostante ripetuti tentativi la figura stabilizzate continua a mantenersi ben salda al Mediterraneo.
L’erosione occidentale inizia però a mostrare già alcuni sintomi, laddove diverse infiltrazioni d'aria umida sono state in grado di bucare il muro. Le nubi sono già presenti su svariate zone d'Italia, in particolare sulle interne sarde e sulle Alpi occidentali, ove le numerose fulminazioni confermano l’imminente cambio di registro. I pochi ma violenti temporali sono stati in grado di scaricare al suolo abbondanti quantitativi di pioggia, talvolta mettendo a dura prova la fragilità del territorio.
L’azione atlantica insistente riuscirà quindi, in maniera graduale, a respingere l'anticiclone garantendo successivamente la tanto sospirata rinfrescata di fine luglio

Fenomeni intensi
Come già ricordato c’è un sostanziale rischio di fenomeni estremi: non si tratterà di una vera e propria rottura, perché i temporali si andranno comunque ad inserire in un quadro prevalentemente stabile, ma gli elevati contrasti che verranno a generarsi potrebbero classificare la prossima variabilità come "maltempo estivo". Sono difatti attesi nubifragi, grosse grandinate, colpi di vento e persino delle trombe d'aria; le temperature, in concomitanza con questi fenomeni, subiranno un deciso calo, anche più del previsto. 

Evoluzione
La temporanea ma vivace parentesi avrà il compito di ripristinare un quadro più consono al periodo. L'arrivo delle correnti atlantiche, relativamente più fresche, spazzeranno l’aria rovente africana permettendo successivamente l’estensione dell’alta pressione delle Azzorre, figura che regalerà alcuni giorni contraddistinti da piacevoli condizioni estive con frequenti temporali pomeridiani – rigeneranti – sui rilievi della Penisola. 

In breve
Violenti celle temporalesche sconvolgeranno i prossimi giorni, ma serviranno per dissipare l’enorme quantitativo di energia accumulata. Una fase anticiclonica più gradevole, senza eccessi termici, condurrà fino ai primi giorni di agosto.
Il mese inizierà quindi con la bella estate mediterranea, ovvero un quadro consono per le vacanze al mare ed anche in montagna.

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