Un vasto campo anticiclonico d’origine africana ha invaso gran parte dell’Europa occidentale convogliando masse d'aria roventi tra Spagna, Francia e Inghilterra. Tale contesto ha portato un repentino innalzamento della colonnina di mercurio, facendo registrare punte di oltre 40° gradi a Parigi e 36° a Londra.

Il punto della situazione
Il promontorio anticiclonico sub-tropicale ha ormai raggiunto il culmine. Le ultime immagini satellitari evidenziano difatti l’immensa vastità dell’alta pressione, che si estende attualmente ben oltre il comparto occidentale del continente.
Un flusso molto caldo d'estrazione sahariano ha innalzato le temperature fino a 40° - e localmente oltre - in diverse località della Francia e della Spagna, valori ancora provvisori che, se confermati, potrebbero risultare da record per il mese di luglio. Solamente l'Europa orientale ed in parte i Balcani risentono ancora di una circolazione d'aria più fresca ed instabile in discesa dai quadranti settentrionali.
In Italia invece, pur sotto una cappa localmente opprimente, le temperature sono rimaste più contenute e non hanno raggiunto livelli così eccezionali. I valori più alti si stanno raggiungendo in Sardegna, con punte di 38° gradi sulle aree interne, e sulle regioni tirreniche ove non si oltrepassano ancora i 35° gradi.
Il caldo è però destinato ad aumentare grazie alla graduale evoluzione del cuore rovente anticiclonico verso est, portando calura ed alti tassi di umidità sull’Italia per almeno una settimana.

Analisi
L’incredibile espansione del campo anticiclonico africano verso nord ha acceso finalmente gli animi estivi. L'inclinazione dell'asse è tale per cui a soffrire maggiormente saranno le regioni settentrionali, le centrali tirreniche e la Sardegna. In queste aree si raggiungeranno i picchi termici maggiori, che localmente toccheranno i 40°C. I settori adriatici ed il Sud risentiranno di infiltrazioni più fresche dai Balcani, refoli che manterranno le temperature un po’ più basse.
L’afa renderà però più opprimente il quadro: l'innalzamento dei tassi di umidità interesserà soprattutto la Val Padana e le aree costiere, laddove l'indice di calore raggiungerà i valori più alti. Le temperature percepite potrebbero infatti raggiungere - o addirittura superare - i 40°C in varie città d'Italia.
Nei prossimi giorni, a causa del forte riscaldamento del suolo, andranno però a moltiplicarsi i classici temporali ad evoluzione diurna, che non colpiranno soltanto le Alpi, ma anche l'Appennino meridionale. Sui rilievi del Sud si avranno oltretutto crescenti infiltrazioni d'aria fresca in quota, associabili alla circolazione instabile balcanica, che proverà ad attaccare parzialmente il fianco orientale dell'anticiclone.

Insidie orientali
La goccia fredda ellenica darà dunque del filo da torcere all’alta pressione: sembrerebbe difatti in grado di procedere, con moto retrogrado, verso ovest. Alcuni elaborazioni modellistiche - l'americano Gfs in primis – vedono un cospicuo coinvolgimento del Sud Italia, ipotesi da tenere in seria considerazione perché se confermata potrebbe scatenare violentissimi temporali in varie zone della Penisola. Più prudente invece il modello europeo Ecmwf, che ne limita l'influenza ponendola più a sud, verso la Libia.

Evoluzione
Per un cambio di registro più incisivo occorre passare direttamente alle proiezioni dopo il 10 di luglio. Previsioni che potrebbero confermare, qualora vi fosse un maggior contributo atlantico, un periodo sensibilmente variabile influenzato dalle vivaci insidie oceaniche. Il tutto avrà inizio dall’ampia depressione che sta andando a prendere piede in queste ore sulla Penisola Scandinava, vortice che gradualmente andrà ad estendersi verso sud. Una tendenza piuttosto probabile, visti anche alcuni indici climatici che andrebbero a confermare una rinata attività oceanica, con derivante contrazione del promontorio anticiclonico africano.

In breve
Il quadro meteorologico non varierà particolarmente, regalando condizioni stabili e soleggiate, salvo possibili temporali di calore sui rilievi alpini e appenninici meridionali. Le temperature ed i tassi di umidità continueranno ad aumentare, in modo particolare nelle regioni di ponente. Si procederà su questa falsa riga per tutta la prima decade, con al più rare ingerenze fresche solo al Sud.

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