Un vasto ciclone mediterraneo insiste da giorni sul territorio italiano portando un forte maltempo. I modelli sono però ottimisti: l’alta pressione raggiungerà con una propaggine anche la Penisola ed il bel tempo durerà sino al periodo pasquale

Il punto della situazione
Marzo sta rispecchiando appieno il suo carattere tipicamente dinamico traghettando la Penisola dalle ampie condizioni soleggiate, con momenti di tepore primaverile, al tempo perturbato di stampo prevalentemente invernale. Diverse perturbazioni sono così transitate sul Paese, l'ultima delle quali, ancora ben attiva sul territorio, sta portando un vivace maltempo.
E' un vero e proprio ciclone quello arrivato dal nord Africa che sta interessando l'Italia da 24/48 ore. Il fronte principale associato ad un minimo di 992hp sulla Sardegna ha risalito le basse latitudini investendo dapprima le Isole Maggiori, poi il sud peninsulare e successivamente tutto il Centro Nord.
Quantitativi ingenti di pioggia sono caduti sulla Calabria ionica, il Salento, la Basilicata, l'Abruzzo ed il Lazio, con punte di 50-60 mm. Fenomeni moderati anche su Marche, Emilia Romagna, Lombardia e Piemonte con picchi di 40 mm in pianura e 80 mm sulle aree più esposte dell’Appennino. Forti venti di Scirocco completano il quadro, con punte di 100km/h a Messina, Brindisi, Santa Maria di Leuca; vivace tramontana anche al Nord, con punte di 110km/h in Liguria. 

Analisi
L’assetto barico attualmente presente sul Mediterraneo è frutto di una tipica configurazione primaverile. La profonda ciclogenesi sul Tirreno è il prodotto del particolare connubio tra la depressione in entrata dai quadranti nord-occidentali e quella già presente tra il Marocco e la Penisola iberica; la disposizione e la rotazione della struttura in senso antiorario sul suo perno depressionario ha oltretutto attivato intense correnti sciroccali che hanno regalato i primi scampoli primaverili sulle aree più esposte del Sud.
Nient’altro che un anticipo dell’avanzare della bella stagione, anche grazie alle importanti manovre che stanno interessando l’assetto atmosferico europeo. Poche oltre confine difatti, la penisola spagnola verrà presto svincolata dalla depressione iberico-marocchina e l'alta pressione delle Azzorre avrà modo di espandersi ulteriormente e colonizzare anche quel settore. Non si tratterà comunque di una soluzione definitiva, perché l'isolamento di un vasto lago freddo in Scandinavia manterrà vivo uno squilibrio barico rilevante, situazione che esporrà ancora l’Europa centrale a possibili pericoli meteorologici

Tendenze per il periodo pasquale
L’analisi dei principali modelli evidenzia un consistente rialzo termico che porterà una soddisfacente parentesi di bel tempo per la prima decade d'aprile. Un quadro meteorologico stabile interesserà quindi il ponte pasquale, anche se tuttavia – come anticipato - le insidie non resteranno molto lontane dal territorio italiano. Dal 12-13 aprile si assisterà difatti ad un incremento della ventilazione settentrionale, che prenderà piede a seguito di una parziale elevazione dell’anticiclone delle Azzorre in direzione della Gran Bretagna. La manovra – nel lungo termine – andrà inoltre ad attivare un’ondulazione ciclonica piuttosto profonda, in grado di attirare una parte dell’aria instabile del pozzo freddo scandinavo fin nel cuore del Mediterraneo. Ipotesi che necessita però di ulteriori approfondimenti. 

In breve
Le condizioni del tempo andranno gradualmente a migliorare con il passare delle ore. L’instabilità verrà pian piano assorbita e la variabilità subentrerà anche nelle aree maggiormente perturbate dell'estremo Sud.
Il merito sarà tutto dell’anticiclone delle Azzorre che prenderà piede sul finire della settimana, quando metterà radici solide tra la Spagna e la Francia; i cieli sereni o poco nuvolosi condurranno il quadro fino al weekend pasquale, giorni in cui verranno avvertiti i primi sintomi di un cambiamento.
Le temperature si riporteranno in linea con il periodo o poco sotto, per merito delle correnti settentrionali . Seguirà un netto incremento della nuvolosità. Un successivo contributo freddo artico anticiperà un brusco peggioramento, che andrà ad interessare gran parte del Mediterraneo.

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