Piogge, forti venti ed abbondanti nevicate interesseranno l’Italia sino al giro di boa mensile. Il graduale ritorno dell’alta pressione della Azzorre andrà a garantire una maggiore stabilità ed un sensibile rialzo delle temperature, ma la primavera potrebbe essere ancora lontana

Il punto della situazione
La primavera, quella meteorologica, è appena iniziata ma ha già mostrato gran parte del suo carattere tipico: i primi giorni si sono difatti dimostrati miti e particolarmente soleggiati. La stabilità è stata garantita dall'intervento del flusso oceanico, esaltato localmente dall’orografia del territorio.
Non è mancato sicuramente anche un parziale contributo dell’alta pressione delle Azzorre, che dopo aver tentato invano la conquista della penisola è tornata nei propri ranghi, posponendo il primo scampolo primaverile duraturo.
La mancanza quindi di una figura stabilizzatrice e l’avvio della fase di transizione stagionale porta l’Italia in condizioni di spiccata variabilità meteo-climatica e, proprio in queste ore, ve ne sarà la prova. L'inverno, non ancora archiviato, tornerà pertanto a dir la sua, portando qualcosa in più di un semplice colpo di coda. 

Analisi
Alla luce delle ultime analisi modellistiche emerge infatti un perdurare del freddo sul Mediterraneo, con apice nel weekend del 7 – 8 marzo. La dinamica individuata è piuttosto semplice: l’elevazione verso nord-est dell'anticiclone delle Azzorre attiverà una risposta gelida di natura artica che farà scorrere aria fredda sul bordo orientale del sistema.
Una bassa pressione centrata ora sulla Penisola, in evoluzione verso i Balcani e l'Egeo, attirerà questo flusso freddo - ma non gelido - condizionando soprattutto le regioni del Sud e le Adriatiche. Sulle aree direttamente penalizzate andranno perciò a riversarsi abbondanti fenomeni, a carattere nevoso anche a bassa quota.
Si passerà dunque dal “caldo” al “freddo”. Il termine caldo è naturalmente esagerato, ma gli oltre 20°C registrati in alcune città italiane rispecchiano un quadro meteorologico comunque oltre le medie. Nell'arco di 24 ore o poco meno si passerà dunque da valori superiori alla norma a temperature inferiori alle medie di anche 5 o 6°C. Un vero e proprio crollo che porterà uno sbalzo di oltre 10°C. 

Evoluzione
Nessuna novità sul medio e lungo termine, ma vi sarà un vero e proprio braccio di ferro tra l'alta pressione atlantica e la circolazione più fredda sull'Europa orientale. Qualche cambiamento potrebbe arrivare dopo il giro di boa mensile, quando il rinforzo ed il successivo compattamento del vortice polare lascerà maggiore respiro sul Mediterraneo, predisponendo l’estensione dell’Azzorriano verso levante. Questa manovra limiterà sensibilmente le correnti fredde su parte della Penisola.
L'attenuazione della tramontana andrà a portare un aumento delle temperature, inizialmente più sensibile sui settori settentrionali e sulle Tirreniche. 

In breve
Maltempo diffuso sui settori adriatici, al Centro Sud e sulle due isole maggiori. Non mancheranno piogge, temporali, grandinate ed abbondanti nevicate anche a bassa quota. In poche ore gli accumuli diverranno davvero notevoli, con oltre 50 centimetri sui versanti collinari orientali fino a passare il metro sui settori montani. Possibili imbiancate anche sui colli della Sardegna.
Sulle restanti aree prevarrà il bel tempo e le temperature potrebbero subire un lieve rialzo nei valori massimi.
Tale quadro meteorologico dovrebbe persistere sino a metà mese, anche se farà meno freddo grazie ai maggiori spazi sereni. Come ricordato, l'alta pressione guadagnerà terreno nel bacino del Mediterraneo, garantendo condizioni di bel tempo ed un ritorno a temperature più consone al periodo.

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