Non saranno i giorni della merla, come da tradizione, i più freddi dell’anno, ma segneranno un cambio circolatorio incisivo su scala europea, portando scenari tipicamente invernali anche sull’Italia. 

Il punto della situazione
Muovendosi verso sud lungo il litorale adriatico, un vortice freddo in quota mantiene il tempo instabile su Marche, Abruzzo e Molise, con neve a quote collinari ed a tratti anche sulle linee di costa tra ascolano e teramano. Accumuli tutto sommato modesti, che raggiungono i 30-40 centimetri solo oltre i 1000 – 1200 metri di quota. Il manto bianco è ricomparso anche a quote basse su Puglia, Campania e Basilicata.
Il maltempo si è intensificato nelle ultime ore anche tra Sicilia e Calabria, con piogge e rovesci talvolta a carattere temporalesco, sui versanti tirrenici. Anche in questo caso la neve si è spinta fin sotto i 1000 metri, sfiorando i 300 – 400 metri sulla Calabria settentrionale con fiocchi fino a Cosenza. 

Analisi
L'inverno è tornato sull'Europa. Nell’ultima settimana le condizioni meteo sono mutate drasticamente: dall'alta pressione si è passati al flusso freddo polare, non gelido trattandosi di aria marittima. Sono così stati ripristinati i presupposti per un quadro climatico più consono al periodo, che ha riportato oltre al maltempo anche il freddo.
L’ultimo impulso, transitato nelle ultime ore, è però giunto al capolinea e verrà risolto già nella giornata odierna. Dal punto di vista circolatorio tornerà difatti in scena l'Atlantico, anche se non si tratterà del classico flusso teso di correnti umide e miti oceaniche, ma qualcosa di più complesso.
Analizzando la configurazione, in particolare oltre il confine settentrionale italiano, si notano notevoli manovre sulla morfologia del Vortice Polare, in fase di destabilizzazione e colonizzazione del cuore europeo. L'estensione di lobi ciclonici verso sud, tra l'altro con valori barici particolarmente bassi, attiverà forti venti occidentali ed una serie di nuovi impulsi perturbati oceanici. In questa fase entrerà poi in gioco l’affondo delle depressioni fredde, che già da domenica orienteranno i venti man mano dai quadranti settentrionali con un raffreddamento cospicuo dell'aria in scorrimento. 

Temperature in calo
Attualmente parte delle Regioni italiane stanno registrando temperature in linea con la medie trentennali o di poco inferiori, ed il profilo termico a medio termine andrà a confermare tale scenario. Il freddo artico porterà i termometri a scendere sensibilmente, contribuendo a creare condizioni climatiche invernali almeno per la prima decade di febbraio. 

Evoluzione
Un prossimo periodo con freddo e neve è quindi molto probabile. La maggior parte dei centri di calcolo valuta oltretutto la costituzione di un nuovo blocco anticiclonico in pieno oceanico, che spingendo verso nord incentiverebbe una conseguente irruzione artica nel cuore del Mediterraneo.
Tale evoluzione rappresenterebbe comunque un secondo step dopo un primo dovuto dalla destabilizzazione del Vortice Polare all'interno del Continente. Così, dopo le forti nevicate che andranno a coinvolgere ampie zone europee e che andranno ad accentuare il freddo a livello del suolo, l'irruzione seguente sfrutterà tale canale per scivolare facilmente verso sud

In breve
E' già in peggioramento il meteo, soprattutto sulle Regioni tirreniche e sulle due Isole maggiori. Tale quadro meteorologico rimarrà almeno sino al weekend, quando la rotazione dei venti di settori settentrionali porterà aria più fredda dalla Valle del Rodano che incentiverà nevicate fin sulle colline delle Regioni centrali e della Sardegna.
Nei primi giorni di febbraio si andrà a concretizzare la discesa artica che porterà maltempo in varie parti d'Italia; il calo delle temperature andrebbe a facilitare nevicate - anche copiose - a bassissima quota.

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