Fenomeni deboli o moderati stanno interessando in particolar modo le Regioni tirreniche ed il Nord. Grandi cambiamenti all'impianto circolatorio introdurranno scenari invernali anche nel bacino del Mediterraneo.
Il punto della situazione
Correnti umide e miti stanno contribuendo a mantenere in vita una spiccata nuvolosità su gran parte del Centro Nord Italia, Sardegna e Sicilia, aree ove non sono mancate deboli piogge o pioviggini. Temporali e rovesci più organizzati si sono localizzati invece tra levante ligure, litorale toscano ed Emilia Romagna, colpendo marginalmente anche la Sicilia meridionale e settori interni del Lazio. Gli accumuli sono risultati tutto sommato modesti e compresi tra i 20 e i 50 millimetri.
Le correnti meridionali hanno tuttavia mantenuto le temperature su valori ancora autunnali, ben oltre le medie del periodo, con valori al primo mattino compresi tra 7 e 15°C al Nord, tra 9 e 14°C al Centro e tra 8 e 17°C al Sud; punte di 19°C si segnalano a Palermo.
Analisi
L’apertura di una breccia sul fianco occidentale del vasto campo anticiclonico subtropicale permetterà il deflusso di nuovi impulsi instabili, inizialmente non particolarmente incisivi, che investiranno nei prossimi giorni gran parte del territorio italiano. Prologo che introdurrà una più organizzata saccatura nord-atlantica, attualmente in veloce discesa sulla penisola iberica, poi prevista in successiva evoluzione verso il cuore del Mediterraneo.
L’approssimarsi della perturbazione, già nei primi di dicembre, attiverà sostenute correnti meridionali e scaverà nei giorni a seguire un profondo vortice tirrenico. La destabilizzazione provocherà un netto peggioramento delle condizioni meteo e progressivamente, richiamando aria più fredda da nord-est, opererà per un sensibile calo delle temperature. La quota neve calerà quindi vistosamente, fino a portarsi su altezze più consone al periodo.
Evoluzione
Dall’analisi dei principali modelli di previsione, lo step successivo vedrebbe l'isolamento del vortice ciclonico sull’areale italico – goccia fredda italica – grazie anche alla presenza di un vasto campo alto pressorio sull'Atlantico, in grado di consolidarsi dalle Azzorre sino alle Isole Britanniche e Scandinavia. Tale assetto favorirà un richiamo d’aria fredda artica dai quadranti nord orientali verso l'Europa centrale, scenario che garantirà un ulteriore netto calo delle temperature, anche di dieci gradi in poche ore.
Inverno ad un passo
L'evidente difficoltà strutturale del Vortice Polare porterà a una dislocazione dei due lobi principali: uno in sede canadese e l'altro in sede asiatica. Il secondo andrà a disporsi sugli Urali, convogliando successivamente masse d'aria molto fredde verso l'Europa orientale. Sul lato occidentale dello scacchiere europeo un'alta pressione delle Azzorre in gran forma continuerà a spingere verso nord, accentuando gli scambi meridiani e di conseguenza la discesa fredda verso sud.
In breve
Sino al weekend si avrà un quadro meteorologico orientato all'instabilità su varie regioni, con precipitazioni deboli-moderate principalmente sui settori nord occidentali, al Sud e sulla Sardegna.
Fenomeni in estensione da domenica su tutto il territorio nazionale, quando verrà aperta una profonda crisi perturbata. Colpa del profondo vortice ciclonico già citato, che dopo aver arrecato forte maltempo, andrà a risucchiare aria fredda in scivolamento sull'Europa orientale. Freddo che potrebbe produrre qualche precipitazione soprattutto sulle regioni adriatiche e al sud. In tale contesto non mancheranno le prime nevicate appenniniche a bassa quota e, dopo un temporaneo miglioramento, il freddo potrebbe tornare con più decisione portando i primi scenari totalmente invernali.