La parentesi estiva che la Penisola si prepara ad affrontare risulterà davvero notevole, con scarti termici dalle medie stagionali fino a 10°C. Non durerà però molto, perché i principali modelli di previsione mettono già sul piatto ipotesi atlantiche e artiche. 

Il punto della situazione
Al contrario degli ultimi anni, quando il mese di settembre presentava una certa stabilità meteorologica, in questo 2014 gode di una vivace dinamicità, che ha portato conseguentemente un avvio autunnale scoppiettante, come testimoniano le ultime due perturbazioni che hanno inoltre portato abbondanti precipitazioni, localmente a carattere di nubifragio.
Anche in questo momento, pur sotto gli effetti di una consistente rimonta anticiclonica africana, l’Italia non trova la totale protezione, con infiltrazioni instabili provenienti dai settori occidentali. Difatti grazie alla presenza di un ampio vortice perturbato sull'arcipelago delle Azzorre, che oltretutto nelle ultime ore ha mosso passi verso nordest – quindi sulla Francia – ha innescato un calo pressorio a nord delle Alpi.
Manovra che da un lato ha portato aria instabile sulle Regioni nord occidentali, ma dall’altro ha incentivato la risalita dell'alta pressione Africana, con l’attivazione di correnti molto calde in particolare al Sud e nelle due isole maggiori. 

Analisi
Se un'ondata di caldo a settembre non rientra tra i fenomeni eccezionali, quello che invece potrebbe risultare preoccupante è l’intensità stessa dell'ondata di caldo: arrivando direttamente dal nord Africa, porterà valori termici in quota notevoli, non tanto differenti dalle più intense fiammate estive. L’aumento delle temperature sarà perciò repentino, portando su molte Regioni valori al di sopra delle medie stagionali anche di 8-10°C, con massime al suolo di oltre 30°C e picchi vicini ai 35°C nelle aree interne di Sardegna e Sicilia. 

Quanto durerà il caldo?
Le ultime elaborazioni modellistiche mostrano una durata della parentesi estiva già più o meno definita, che dovrebbe aver fine tra martedì e mercoledì della prossima settimana. Nella giornata di lunedì difatti si noterà un primo chiaro indebolimento della struttura anticiclonica, indebolimento che inizialmente avverrà per le crescenti infiltrazioni instabili del vortice ciclonico in evoluzione verso la Francia. 

Cosa dicono i modelli
Le elaborazioni modellistiche hanno individuato due principali ipotesi.
Da una parte c’è il modello americano Gfs che vede un maggior interesse atlantico sull’Europa occidentale, ma un coinvolgimento solo parziale dell'Italia. Oltretutto la vivacità della falla iberica potrebbe richiamare a sé gli impulsi perturbati, lasciando campo più libero su parte del Paese all'alta pressione Africana.
Il modello europeo Ecmwf, invece, indica un cambio di registro più netto. Vede in un primo momento un’intensa discesa d'aria fredda nel cuore dell'Europa, che peraltro avrà probabilmente modo di penetrare successivamente nel Mediterraneo; dinamica barica favorevole alla generazione di un’importante goccia fredda. La seconda ipotesi porterà chiaramente l’Italia nel pieno dell’autunno.  

In breve
I giorni che condurranno al weekend proporranno un quadro meteorologico decisamente variabile, con temporali anche consistenti al Centro Nord. Il caldo inizierà invece a farsi sentire sulle Regioni meridionali e insulari, estendendosi poi gradualmente con il passare delle ore all'intera Penisola.
La parentesi estiva, come già ricordato, sarà più diluita sulle settentrionali e dovrebbe terminare già nei primi giorni della prossima settimana, quando arriveranno nuovi refoli instabili dai quadranti occidentali.
Il cedimento anticiclonico diverrà poi definitivo al Centro Nord da mercoledì e giovedì, mentre al Sud occorrerà probabilmente attendere ancora qualche giorno.

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