"Le aziende agricole hanno grande interesse ad andare verso i fertilizzanti organici per salvaguardare il loro patrimonio, cioè la fertilità dei loro terreni. Questi fertilizzanti consentono inoltre una distribuzione più efficace, con meno dispersione e maggiore capacità di indirizzarsi verso le piante".
Queste le parole di Roberto Di Majo, presidente Unimer, il 27 e 28 gennaio scorsi a Milano Marittima (Ra), durante la ventesima edizione del Forum Cdo Agroalimentare dal titolo "Lavoro e impresa nel tempo dell'incertezza".
Un appuntamento di formazione e conoscenza che, attraverso la testimonianza di imprenditori e professionisti, ha affrontato i grandi temi del settore con l'obiettivo di dare una lettura dello scenario presente e di fornire una previsione per il futuro. Nelle due giornate sono saliti sul palco del Forum oltre 30 relatori, che hanno documentato, partendo dal mercato e dall'analisi dei consumi, come sia possibile affrontare l'attuale contesto in un tempo di incertezza. È stato inoltre trattato il tema dell'evoluzione delle tecniche colturali davanti ai cambiamenti climatici e le conseguenti politiche europee in tema di agricoltura.
Roberto Di Majo, presidente di Unimer
(Fonte: Unimer)
Unimer ha presenziato al Cdo in qualità di sponsor, nella persona del presidente Roberto Di Majo, intervenendo nella sezione sull'economia circolare con la case history virtuosa dell'azienda. Un percorso produttivo quello di Unimer che ricalca e asseconda perfettamente tutte le fasi del ciclo riportato sotto.
(Fonte: Unimer)
Un progetto lungimirante - che dal 1969 ha portato alla produzione di fertilizzanti ecocompatibili anticipando di decenni la sensibilità attuale del mercato dell'Ue - fondato su due concetti prioritari: conservazione della fertilità del suolo - mediante la reintegrazione delle perdite di sostanza organica - e sostenibilità e produttività delle colture - grazie a fertilizzanti ricchi di sostanza organica umificata con minore impiego di elementi minerali. Una risposta efficace alla situazione critica di desertificazione dei suoli determinata dagli effetti drammatici del climate change.
Un processo di produzione controllato e ottimizzato in tutte le sue fasi, finalizzato a ottenere un prodotto finito sempre costante e di alta qualità, in cui le matrici organiche altamente umificate, reagendo con i componenti minerali, danno vita a complessi umo-minerali stabili con una importante riduzione dell'utilizzo di concimi chimici.
Una distribuzione efficiente grazie alla posizione geografica dei due stabilimenti - Arquata del Tronto (Ap) e Vidor (Tv) - che garantisce pronta risposta al mercato e contenimento dei costi logistici con riduzione dell'impatto ambientale legato ai trasporti di materie prime e prodotti finiti.
Un uso ottimizzato dei fertilizzanti che, grazie all'elevata efficienza, dovuta alla prolungata disponibilità degli elementi nutritivi, protetti dalla sostanza organica umificata, riduce l'apporto di chimica al terreno a parità di produzione quali-quantitativa rispetto alla concimazione standard. Inoltre l'impiego di minori volumi di prodotto determina un impatto sulla razionalizzazione della somministrazione.
E infine la ricerca, la raccolta e la selezione dei residui, dei sottoprodotti agricoli e degli scarti dell'industria agroalimentare che, assieme al loro riciclo e ricondizionamento per l'utilizzo nella produzione di fertilizzanti, contrastano gli sprechi consolidando il carattere ecocompatibile di tutti i prodotti Unimer.
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Fonte: Unimer