C'è chi fa sempre la stessa cosa da trent'anni, convinto di avere trent'anni di esperienza, e chi invece ha davvero un'esperienza di trent'anni e la mette a disposizione dei propri clienti tramite un continuo processo evolutivo delle proposte tecniche. Valagro rientra in questa seconda categoria, avendo sviluppato nel tempo una competenza di primo livello nel segmento dei chelati di ferro.
Questo microelemento è fondamentale per l'espletamento di diverse attività metaboliche del regno vegetale. Per esempio, rientra nella struttura di diversi enzimi, come alcune catalasi, perossidasi, citocromossidasi, ferredoxina, nonché alcune flavoproteine, sostenendo in tal modo il processo della fotosintesi clorofilliana. Per tali ragioni una carenza di ferro induce nelle piante gravi clorosi con i conseguenti cali dei livelli di salute della pianta e, quindi, della sua produttività finale.
Sebbene il ferro sia un elemento molto comune nei terreni, le forme in cui è presente sono spesso di difficile assimilabilità da parte delle colture, le quali possono quindi patire di carenze più o meno gravi in diversi momenti della stagione. Per tale ragione è necessario integrare la nutrizione vegetale con appositi formulati specificatamente messi a punto per prevenire e se del caso correggere una carenza di tale microelemento.
La chelazione appare la via maestra per ottenere risultati d'eccellenza in tal senso, poiché permette di somministrare il ferro tramite applicazioni indirizzate direttamente alle radici delle piante. In tal modo l'apporto dell'elemento è immediato e produce i risultati più pronti ed evidenti.
I chelati di ferro secondo Valagro
Sui prodotti a base di questo microelemento Valagro ha realizzato una ricca monografia in cui se ne tratteggiano le origini produttive all'interno dell'azienda, come pure le caratteristiche tecniche della linea di prodotti della Casa di Atessa, ovvero la Linea Ferrilene.
La monografia, recentemente aggiornata anche nella veste grafica, riassume i punti salienti dell'elemento a partire dalle sue caratteristiche chimiche e origini geologiche, approfondendo poi le dinamiche del suo comportamento nel terreno e proseguendo in chiave agronomica con la descrizione delle carenze e dei possibili rimedi.
Un capitolo della monografia è stato specificatamente dedicato ai diversi chelanti utilizzati, poiché ciascuno ha caratteristiche precipue da sfruttare opportunamente. La Linea Ferrilene è basata infatti su due differenti chelanti, ovvero Fe-EDDHA ed Fe-EDDHSA. Dal punto di visto agronomico, il primo conferisce al ferro maggiore stabilità e persistenza nel terreno, risultando quindi utile per curare una sua carenza in condizioni estreme. Il secondo conferisce invece al microelemento un'eccellente stabilità e rapidità d'azione, qualità queste che rendono più rapido il processo di rinverdimento a seguito di una carenza.
Di recente introduzione in gamma, spicca infine Ferrilene Trium, miscela dei due chelanti arricchita con manganese e con specifici ingredienti biologicamente attivi con attività biostimolante che ne amplificano l'effetto sulle piante.
I vantaggi della Linea Ferrilene
Dalle numerose prove sviluppate in campo, l'impiego dei prodotti della Linea Ferrilene ha sempre dimostrato chiari vantaggi in termini produttivi su tutte le colture sulle quali sono stati impiegati, scongiurando le carenze e massimizzando le potenzialità produttive delle colture.
Per tali ragioni, risulta indispensabile includere nei piani di nutrizione vegetale anche le specifiche soluzioni miranti al soddisfacimento dei fabbisogni di ferro.
Scarica la monografia della Linea Ferrilene
© AgroNotizie - riproduzione riservata
Fonte: Valagro